XI

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La notte sembrava essere passata velocemente ed Harry aveva dormito molto poco. Ci teneva a controllare che andasse tutto bene; che Louis respirasse correttamente, ma, invece, l'uomo dormiva profondamente.

Si sentiva al sicuro quando era con Harry e lui gli aveva promesso che non lo avrebbe lasciato più. Lo aveva detto chiaramente, ma Louis aveva paura di aver avuto un abbaglio.

Era fin troppo strano che avesse davvero pensato al significato di quelle parole. La paura maggiore di Louis, infatti, era proprio quella di non aver dato, a quelle parole, lo stesso peso che gli aveva dato Harry.

Harry, di tanto in tanto, ripensava ai momenti in comunità, quando dava di matto per via dell'astinenza. In quei momenti non pensava a nessuno e trattava malissimo chiunque gli rivolgesse la parola. Non sembrava neanche avere alcun tipo di senso di colpa, quando ritornava in se.

Non gli era mai realmente importato di nessuno, eppure, la notte scorsa, aveva riservato a quell'uomo delle parole tanto importanti.

L'alba era forse la parte migliore della giornata per Harry. Non metteva mai nessuna sveglia per alzarsi presto. A quell'ora era sempre sveglio, forse per abitudine, a godersi i profumi, la tranquillità e i colori dell'alba.

Scese in cucina per prendere un bicchiere d'acqua facendo attenzione a non svegliare Louis, ma non appena aprì il frigorifero sentì due braccia avvolgerlo da dietro. Si rese subito conto che l'uomo l'aveva seguito senza farsi sentire.

Si irrigidì di colpo.

Louis si rese conto che Harry non era abituato a quel tipo di cose, così si scostò lentamente, non voleva metterlo a disagio. Avevano passato dei bei momenti insieme nell'ultimo periodo, ma lui sapeva di non dover esagerare.

"Grazie" disse l'uomo soltanto.

"Ho fatto solo ciò che mi sentivo di fare, non hai nulla di cui ringraziarmi" rispose Harry, senza guardarlo negli occhi.

Non era ben sicuro se Louis ricordasse le parole della sera prima.

Sperava con tutto se stesso che non avesse capito, anche se non si sarebbe mai pentito di quella frase. In quel momento sentiva di doverlo rassicurare, ma lui non amava esporsi così tanto con le persone. 

Eppure, la notte scorsa, quelle parole gli erano sembrate così giuste e semplici.


Uscì in giardino a fumare una sigaretta, mentre Louis rimase in cucina. Si sentiva così piccolo e al sicuro fra le braccia di Harry, ma sapeva che non sarebbe durato a lungo.

Il giovane uscì per pranzo quel giorno e Louis rimase a meditare tutto il tempo senza toccare cibo.

Cosa stava succedendo?

Sarebbe mai riuscito a comprendere davvero quel ragazzo?

Harry era l'essere più bello che avesse mai visto in vita sua. Le svariate sfumature della sua personalità contrastante lo confondeva ulteriormente.

Aveva un oceano di emozioni dentro, quando stava con Harry.

Lui aveva il potere di portarlo in cielo con una semplice parola e allo stesso tempo poteva lasciarlo cadere, facendolo frantumare in mille pezzi.

Erano le 15:00 circa quando Louis sentì la porta aprirsi. Era strano che Harry fosse già tornato.

Il giovane era cupo e triste, come non lo vedeva da parecchi giorni ormai. Non sapeva mai come comportarsi a riguardo. Voleva solo vederlo sorridere sempre. Voleva solo che stesse bene. Ormai si ritrovava a pensarlo spesso, ma era semplicemente così.

41 Days• l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora