La luce filtrava dalla grande vetrata della villa e la pelle di Harry era solleticata dai raggi del sole. Prometteva una bella giornata e l'atmosfera era calda e accogliente.
Dusty balzò leggiadra sul ventre del giovane e vi si accoccolò facendo le fusa. Era molto affezionata al proprio padrone e Louis sapeva che non aveva passato un bel periodo quando Harry l'aveva portata al gattile. Novembre era il mese preferito del giovane perché tutto lo metteva di buon umore, ma non poteva immaginare che quella giornata sarebbe stata la peggiore di tutta la sua vita, peggio di tutti i giorni che aveva passato da solo rassegnandosi del fatto che per lui non ci sarebbero state alcune possibilità.
Si svegliò tastando sul divano con le mani, sussurrando "Louis" di tanto in tanto, ma quando si accorse che non c'era nessuna traccia dell'uomo pensò fosse andato in cucina a preparare la colazione. Non sentiva l'odore di bruciato e neanche il profumo dei pancake che gli preparava sempre Louis. Salì di fretta in camera da letto sperando di trovarlo con dei vestiti in mano, pronto per farsi una doccia; controllò in bagno, nello sgabuzzino, perfino nel giardino sul retro, ma di Louis non c'era nessuna traccia.
L'ansia cominciava a farsi sentire nello stomaco di Harry e il suo cuore martellava nel suo petto incessantemente. Aveva una paura assurda che il suo uomo fosse uscito per fargli qualche sorpresa e fosse stato preso dalla mafia.
Non riusciva neanche a pensare che gli fosse successo qualcosa. Lo aveva visto con il viso deturpato e insanguinato e lo aveva tenuto nelle sua braccia; lo aveva accarezzato e gli aveva promesso di tenerlo al sicuro, ma ora il castello di certezze che si era creato gli si stava sgretolando addosso piano, piano.
In preda al panico si vestì velocemente e uscì dalla porta sbattendosela alle spalle. Avrebbe fatto di tutto per ritrovarlo e non si sarebbe arreso al primo ostacolo.
Louis era diventato tutto per Harry e non riusciva ad immaginare una vita senza di lui.
Aveva riempito i suoi ultimi 40 giorni ed in ogni singola stanza c'era solo il suo odore.
Tornò a casa solo la sera, dopo aver controllato nei parchi, nei locali, in tutti i supermercati ed in tutti i negozi della città. Di Louis neanche una traccia. Nessuno lo aveva visto.
Gli tremavano le gambe ed aveva le mani sudate mentre raggiungeva l'isola in cucina. Vide un foglietto bianco sotto la sua carta di credito. Non aveva il coraggio di leggere cosa ci fosse scritto perché aveva già capito tutto.
Louis lo aveva lasciato da solo. Come facevano sempre tutti con lui. Ci passavano del tempo e quando capivano che non valeva assolutamente a nulla, lo abbandonavano.
Ed ecco che era arrivato anche il turno di Louis. Era questa la paura più grande di Harry: innamorarsi di una persona ed essere lasciato, esattamente come succedeva con tutti, ed era questo il motivo per cui si comportava freddamente anche con i suoi genitori.
Lui lo sapeva.
Sapeva che anche loro un giorno si sarebbero accorti del fallimento che era ed Harry non voleva rimanerne deluso o ferito, ma purtroppo questo era appena successo con Louis.
Con le mani che gli tremavano e le gambe molli come gelatina prese il biglietto e lesse ciò che c'era scritto.
''Always in my heart Harry Styles. Yours sincerely, Louis.''
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41 Days• l.s.
Fanfiction«Perché lo chiedi proprio a me?» chiese l'uomo con un sorrisetto malizioso. «Perché sembri l'unico qui dentro incasinato quanto me -il giovane si fermò, aspettando una risposta, ma Louis era intento ad accendersi un'altra sigaretta- allora è deciso...