XIII

1.2K 128 36
                                    


Cosa passasse per la testa di quel giovane, Louis non sapeva proprio dirlo. Comprenderlo risultava più difficile di quanto pensasse e, per quanto volesse, proprio non ci riusciva.

Lo stava aspettando da tutta la mattina e, nei momenti in cui si affacciava dal balcone della stanza da letto di Harry, immaginava di vederlo sorridere nel vialetto.

Non avrebbe mai pensato di sentire così tanto la sua mancanza, ma sperava di riabbracciarlo e che non gli fosse successo nulla.

Forse aveva esagerato il giorno prima con tutte le cose che aveva raccontato, ma non aveva altra scelta.

Si sedette sulle scale e poggiò la testa sulla ringhiera accendendosi una sigaretta. Harry odiava che si fumasse in casa, perché sosteneva che il legno e i muri si impregnassero di fumo, adesso, però, lui non c'era e Louis aveva deciso di ignorare le sue regole.


...


"Harry, cristo santo, ma che fine avevi fatto!" una voce forte lo distrasse dai suoi pensieri. Quella stazione gli ricordava perfettamente ogni singolo momento passato lì con la sua vecchia compagnia.

Come fosse arrivato a sposare un uomo per avere dei soldi proprio non se lo sapeva spiegare; sembrava tutto surreale. L'immagine di Louis che raccontava quelle cose in casa sua era ancora vivida nella sua mente. Avevano deciso di mentire per far sembrare tutto più reale, eppure tutto ciò che l'uomo disse lo aveva ferito profondamente.

Si sentiva preso in giro e sopraffatto da tutto quello che stava succedendo.

Luke, era il nome del ragazzo di fronte a lui.

Alto, magro, biondo, occhi azzurri e piercing al labbro. Era davvero un bel ragazzo, pensava. Da quando provava una forte attrazione fisica per Louis, si faceva delle domande su tutti i ragazzi che incontrava e adesso anche sui suoi vecchi amici.

Se avessero saputo che adesso era gay lo avrebbero accolto di nuovo? Avrebbero pensato che in tutti questi anni, lui avesse fantasticato su di loro?

I suoi pensieri si volatilizzarono immediatamente: Louis era un'eccezione e non valeva per gli altri ragazzi.

"Ho avuto da fare." rispose il giovane stringendogli la mano in modo confidenziale.

"Sembri una persona... nuova -disse, sorridendogli maliziosamente mentre masticava una gomma- ti sei dato proprio una bella ripulita!" terminò, girandogli attorno.

Harry sorrise appena.

"Dove sono gli altri?" chiese un po' titubante, posandosi una mano fra i suoi ricci castani.

"Oggi saremo solo io e te, vieni -Luke si avvicinò lentamente al suo orecchio- ho della roba buona"

Harry rabbrividì. Forse al pensiero di rifarlo o per la poca distanza fra le labbra di Luke e il suo orecchio.

Si avvicinarono ad un tizio che sembrava stesse aspettando il treno, così Harry si fermò qualche metro più lontano, aspettando che lui e Luke si scambiassero due parole, poi si diressero verso i bagni.

C'era puzza di alcool e fumo, un po' di mesi prima non l'avrebbe neanche notata. Entrarono e chiusero la porta alle loro spalle. Erano costretti a stare vicini per via dello spazio stretto. Si guardarono per un po', poi Luke estrasse dalla dalla tasca un pezzetto di carta stagnola contenente dell'eroina.

Era lì, davanti ai suoi occhi. Per lui fu come vedere, per la prima volta dopo tanto tempo, una ex in giro per le strade del paese, non sapendo se salutarla amichevolmente, sperando che i vecchi sentimenti non si facciano risentire o, semplicemente, far finta di niente e continuare a camminare.

41 Days• l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora