13. Hope.

307 31 3
                                    

Dopo quella notte Lydia non riuscì più a dormire.
Il solito incubo la tormentava ormai da ben due mesi, le solite voci continuavano a sussurrare e a prendersi gioco di lei nella sua, ormai, devastata mente.

A scuola non la salutava più nessuno, nemmeno quelli che fino a poco tempo fa erano stati i suoi migliori amici.
Kira, ancora distrutta della morte del padre, aveva deciso di mettere da parte tutta quella storia e di stare lontana dal soprannaturale per un po'.
Scott non era più lui. Aveva perso il suo carisma, era dimagrito e anche lui non dormiva quasi mai. Profonde occhiaie violacee erano comparse sotto i suoi occhi castani e i capelli erano diventati fin troppo lunghi. Ogni volta che lui e la banshee si incontravano e i loro occhi incrociavano continuavano per la loro strada. Come due perfetti sconosciuti. 

Anche Isaac e Derek  avevano rinunciato a cercare una soluzione per salvare Stiles e quindi si erano separati anche loro dal resto del gruppo.

La ragazza, Elodie, di cui tutti quanti parlavano non si era fatta ancora viva e non c'era nessuna traccia di lei in giro.

E così il loro branco ormai, non esisteva più. Il branco di Scott Mccall  tanto famoso nel mondo soprannaturale era scomparso in un battito di ciglia e tutta per colpa dello spirito, tutto per colpa sua.

Eppure quella mattina Lydia sapeva che stava per succedere qualcosa. Qualcosa che nessuno di loro si aspettava e magari, la fortuna era finalmente ritornata dalla loro parte.

Come tutte le mattine prima di andare a scuola la banshee si preparò come meglio poteva, coprendo con il correttore quelle profonde occhiaie che le si erano formate sotto gli occhi verdi facendoli risaltare ancora di più.
Si infilò il suo capottino preferito verde smeraldo e uscì di casa, con una strana sensazione alla bocca dello stomaco e le voci che la avvertivano che qualcosa stava per accadere.

Scesa dalla macchina parcheggiata nel parcheggio del liceo e si diresse in classe evitando gli sguardi tutti.
Arrivata nell'aula di biologia si sedette al primo banco e aprì il suo libro.
Poco dopo entrò il professore accompagnato da una ragazza con i capelli rossi color carota e gli occhi azzurri come il ghiaccio.

Ed ecco che le voci si intensificarono ancora di più ripetendo sempre la solita frase: è lei, è lei.
Lydia non capiva bene perché le stessero dicendo questo ma quando il professore presentò la ragazza nuova le si mozzò il fiato.
<<Ragazzi lei è nuova. Si chiama Elodie.>>
<<Non è possibile>> disse Lydia in un sussurro che per sua fortuna non sentì nessuno. Nessuno tranne la nuova arrivata che sembrava la stesse guardando già da un po'.

<<Siediti pure vicino alla nostra Lydia Martin.>> disse il professore.
La banshee le fece un mezzo sorriso e spostò il suo zaino dalla sedia affianco a lei.
La ragazza dai capelli rossi si sedette e Lydia la guardò, la studiò cercando di capire se era davvero lei.
Impossibile, pensò.
Cosi si chinò sul libro e prese appunti, eppure quella sensazione che quella ragazza aveva qualcosa di strano, non se ne voleva andare.

<<Lydia, Lydia!>>
La voce della sua nuova compagna di banco la fece svegliare dai suoi pensieri.
<<Si?>> le chiese la banshee non capendo il perché l'avesse chiamata.
<<Ehm, la campanella è suonata. Dobbiamo uscire dall'aula.>>
<<Che cosa? Ma la lezione è appena incominciata.>>
Lydia si guardò in torno e si accorse che Elodie aveva ragione. Era finita la lezione.

<<Forse hai perso la cognizione del tempo disegnando.>>
<<Io non stavo...>>
Si interruppe guardando il foglio davanti a sè. Era vero, per la seconda volta Elodie aveva avuto ragione.
Aveva disegnato qualcosa, che conosceva fun troppo bene, aveva disegnato il Nemeton con affianco una banshee che urlava.

Elodie le tirò su lo sguardo costringendola a guardarla poi le sussurrò piano.
<<Lydia io sono come te. Posso aiutarvi a salvare il vostro amico.>>
Lydia la guardò per diversi minuti. E poi scappò. Non sapeva perché era scappata forse aveva fatto una scelta sbagliata, forse sarebbe dovuta restare. Ma a lei non importava, non le importava se c'era un'altra bashee come lei. Voleva soltanto scappare lontano e non tornare mai più.

Si rifugiò nel bosco dove spesso lei ed Allison si esercitavano con il tiro con l'arco.
Si fermò appoggiandosi a un albero per riprendere fiato. Si accasciò ad esso è si sedette sulle foglie secche per terra circondando le ginocchia con le braccia e nascondendoci la faccia.

Non pianse, ormai le lacrime le erano finite.
Cominciò a pensare che stava davvero impazzendo, rivoleva i suoi amici.
Rivoleva il vecchio Scott e la vecchia Kira. Ma soprattutto rivoleva Allison. La sua migliore amica.

Poi sentì un rumore di passi che si avvicinavano incerti, passi lenti e pesanti come se qualcuno stesse trascinando un carico pesante.
Alzò la testa e vide Scott e Kira venire lentamente verso di lei. Ma c'era qualcosa che non andava. Non erano solo Scott e Kira. Sembrava che stessero trascinando qualcosa o meglio qualcuno.

Quando finalmente capì si coprì la bocca con le mani per impedirsi di urlare. I suoi amici stavano trascinando un corpo. Il corpo di Stiles.

Never trust a fox.|| Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora