Un rumore fastidioso la fece svegliare, era quella stupida sveglia che ogni mattina trillava per interrompere i sogni, ma più frequentemente, gli incubi della ragazza.
Quegli incubi dello spirito che infestava la loro città.
C'era qualcosa di strano, però, non sapeva esattamente perché il nogitsune tormentasse lei e i suoi amici. Era come se mancasse un tassello al puzzle. Come se qualcosa di davvero importante le sfuggisse. Non riusciva a ricordare.Non ci fece caso e si andò a preparare per affrontare un'altra, noiosissima, giornata di scuola.
Arrivata davanti allo specchio del bagno si lavò i denti. Un piccolo particolare, però, le fece alzare lo sguardo.
Nello specchio, proprio davanti a sè, c'era una figura. Una donna sulla sessantina.
Si girò di scatto ma non c'era nessuno li con lei. Eppure il riflesso di quella signora era nello specchio.<<Chi sei?>> chiese Lydia, sussurrando.
La donna non disse nulla si limitò a guardarla e a scuotere la testa.
Poi la figura tremò e si tramutò in un ragazzo.
Le sembrava famigliare, capelli marroni sparati in aria, profondi occhi scuri pieni di lacrime, naso all'insù. La fissava.
Ma Lydia non riusciva a ricordare chi fosse.
<<AVEVI PROMESSO>>
Gridò il ragazzo.
<<Avevi promesso>> sussurrò in fine.Lydia non ce la fece più, troppe voci che le gridavano troppe cose, troppi nomi.
Urlò. Urlò più che potè per liberarsi di tutto.
Si lasciò cadere sul pavimento e pianse.
Con una forza di volontà che nemmeno lei sapeva da dove l'avesse tirata fuori, si alzò per andare a scuola.
Uscì di casa e si avviò verso il liceo, dove incontrò Scott.
<<Ehi Lydia, tutto bene?>> le chiese il lupo con il suo solito sorriso.
<<Ehm...sì certo perché non dovrebbe?>>
Ed entrarono in classe.Si sedette vicino ad una ragazza con i capelli rossi, simili ai suoi.
Era nuova. Elodie si chiamava.
<<ehi Lydia.>> la salutò.
<<Ciao...>> rispose lei distante, chiedendosi se le avesse mai parlato prima.
Finita la lezione andò di corsa verso il suo armadietto.Ma prima si fermò. In mezzo al corridoio e si girò verso un altro armadietto.
Ci andò vicino e quando mise la mano sopra una serie di immagini le percorsero davanti agli occhi. Lo stesso ragazzo. La stessa frase.
<<AVEVI PROMESSO>> urlò ancora.Tolse di colpo la mano dalla superficie di metallo. E si coprì le orecchie incapace di ascoltare ancora. Non voleva urlare, se lo avesse fatto non sarebbe successo nulla di buono.
Corse verso il bagno. Si appoggiò al lavandino e si lavò la faccia.
Guardò il suo riflesso. Non riesco a ricordare.La porta si aprì di colpo e Lydia non ci mise molto a capire che la persona appena entrata fosse Elodie.
Le andò accanto e le mise una mano sulla spalla.
<<Lydia va tutto bene?>>
<<No. Sta mattina sono arrivata a scuola ed ero sicura che mancasse qualcosa, per completare il puzzle. Ma... non riesco a ricordare cosa potrebbe essere. E ho cercato di capirlo per tutta la mattina. >>
Elodie la guardò come se sapesse esattamente ciò che voleva dire.<<Lydia io sono come te. Posso aiutarti a ricordare. Qualcuno è stato cancellato dalla tua mente e quel qualcuno è il ragazzo che continui a vedere nelle visioni. Ed è per lui che io sono qui. Sto cercando di salvarlo esattamente come voi.>>
Le si avvicinò di più e urlò. Il tipico urlo da banshee. Lydia si coprì con le mani le orecchie. Tutte le voci erano ritornate. Immagini del ragazzo le comparirono davanti.
Lui che balla con lei al ballo.
Lui che le ha salvato la vita.
Lui che ha una cotta per lei fin dalla terza elementare.
Lui che viene trascinato via dal nogitsune.
Lui che lotta per liberarsi dalla sua influenza.
E infine la sera in cui le disse che l'amava.
Ed eccolo lì, il tassello mancante.Quando riaprì gli occhi un solo nome le uscì dalla bocca. L'unico nome che le mancava, che non riusciva a ricordare fino a quel momento. L'unico nome che per lei aveva significato davvero qualcosa e che adesso farà di tutto per salvare e per riavere con sè.
Stiles.
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Never trust a fox.|| Teen Wolf
FanfictionUrla agghiaccianti che provenivano da fuori, passi che si avvicinavano sempre di più. Ci fu un minuto di silenzio e poi, la porta si aprì con uno scricchiolio sinistro e una luce verde illuminava metà della stanza. Gli occhi si fecero pesanti e l'o...