Dopo quel momento Elodie e Lydia uscirono dal bagno, quest'ultima ancora un po' sconcertata e confusa. Le gambe le tremavano e continuava a ripetersi il nome del ragazzo come se avesse paura di scordarsi di lui, di nuovo.
Elodie le aveva detto di tornare a casa per riposarsi.
Così Lydia uscì dalla scuola e si affrettò per tornare nella sua dimora.Una volta arrivata andò in camera sua e si sedette sul letto.
Restò lì per ore a fissare il vuoto e ascoltando ogni singola parola delle voci che la assillavano.
Girò la testa verso la sua scrivania accanto alla finestra. Si alzò e prese in mano la fotografia di lei e Stiles abbracciati.
<<Come ho fatto a dimenticarmi di te?>>
Sussurrò con gli occhi lucidi.
Poi sentì un vento gelido sfiorarle la schiena, si voltò di scatto ed era sicura di trovare il nogitsune dietro di sè con il suo tipico ghigno.
Ma non fu così.L'unica figura che vide era quello della signora che aveva visto la stessa mattina nello specchio del bagno.
Restò immobile a fissarla.
<<Che cosa vuoi ancora?>>
Chiese Lydia in un sussurro.
La vecchia si limitò a fissarla.
Poi si avvicinò alla ragazza, appoggiò le mani sulle sue spalle e dalla sua bocca uscì un suono orribile.
Com'era successo con Elodie davanti agli occhi di Lydia comparvero una serie di immagini di Stiles e del nogitsune.Lydia non capiva, perché le stava facendo vedere quelle immagini?
Una volta che l'altra banshee smise di gridare Lydia cadde a terra, si coprì le orecchie per impedire al sangue di uscire ancora.
Si trascinò fino al letto e dopo poco svenne.Si trovava in una stanza, era buio e i raggi della luna, che entravano dall'unica finestra presente, facevano riflettere i rami degli alberi creando così, delle ombre sinistre e tetre.
La stanza non era molto grande, per quanto riusciva a vedere Lydia.
Camminò in avanti in cerca di un interruttore per accendere la luce ma l'unica cosa che trovò fu un profondo squarcio nel muro e oltre a quello solo oscurità.
Si voltò e scorse una figura, rannicchiata in un angolo, che prima non aveva notato.
Si avvicinò, a quanto pare era un ragazzo, lo riconobbe all'istante. Era Stiles.Si piegò e cercò di toccarlo, ma d'un tratto il ragazzo si girò verso di lei. Lo sguardo assente, perso in qualcosa di invisibile agli occhi di Lydia. Notò dalla sua espressione che non provava assolutamente niente.
Gli occhi senza nessuna emozione, vuoti che avevano perso quel solito luccichio, vagavano nel vuoto.
Alla ragazza vennero le lacrime agli occhi poi si girò avendo la terribile sensazione di essere osservata e come per magia un altro Stiles, questa volta cosciente, si presentò dietro di lei.<<Ti stavo aspettando Lydia. Per un attimo avevo creduto che non arrivassi più.>>
Disse il nogitsune, in tono beffardo e con le braccia incrociate.
<<Cosa intendi dire? Dove siamo?>>
Chiese la banshee in un sussurro.
<<Oh Lydia credevo che ormai l'avessi capito, siamo nella mente di Stiles. Quello...>> indicò il ragazzo rannicchiato nell'angolo. <<è ciò che resta di lui, ormai.>>
Camminò per la stanza, senza toglierle gli occhi di dosso.
<<Perché Stiles?>>
Chiese Lydia.
<<Oh beh, speravo che avessi capito anche questo. A quanto pare non sei così sveglia come dicono.>>
Lydia strinse i pugni costringendosi a non ribattere.
<<Stiles è umano e gli umani sono deboli. Impazziscono facilmente. E beh Stiles non è poi così tranquillo...>>
Rise una risata stridula, fredda che non gli si addiceva per niente, e che a Lydia fece venire i brividi.<<Non dimenticarti che ti abbiamo già sconfitto una volta. Abbiamo già vinto una volta>>
Disse Lydia con tono di sfida, ormai furiosa più che mai.
<<Oh, cara Lydia in questo gioco non ci sono vincitori, ci sono solo sopravvissuti.>>
La ragazza si voltò verso Stiles che questa volta la stava guardando. Il nogitsune si avvicinò a lei e le sussurrò piano in un orecchio.
<<Sogni d'oro Lydia.>>
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Never trust a fox.|| Teen Wolf
FanfictieUrla agghiaccianti che provenivano da fuori, passi che si avvicinavano sempre di più. Ci fu un minuto di silenzio e poi, la porta si aprì con uno scricchiolio sinistro e una luce verde illuminava metà della stanza. Gli occhi si fecero pesanti e l'o...