Never trust a fox.|| Teen Wolf

9. Voices in my head

Lydia era rimasta a dormire da Kira con Scott e Isaac -nel caso ci fosse stato qualche "problema".
Era sdraiata sul letto della stanza degli ospiti. Non riusciva a dormire.
Tu puoi salvarmi.
Quelle parole, pronunciate da Stiles, le risuonavano nella testa continuamente.

Si chiedeva come avrebbe potuto salvarlo. Trova Elodie, le aveva detto.
Ma come faceva a trovare una persona che neanche conosce e che magari abita dall'altra parte del continente?

Oltre alle parole di Stiles, aveva ancora quelle maledette voci nella testa.
Alcune le dicevano di stare attenta, che molto presto sarebbe successo qualcosa di brutto, altre le dicevano che non poteva fare più niente per salvarlo e altre ancora ridevano, prendendosi gioco di lei.
Povera, piccola Lydia. -le dicevano-Così ingenua. Così buona.
E intanto -in sottofondo- alcune ridevano.
Era davvero snervante ma altrettanto inquietante.
Alla fine riuscì ad addormentarsi.

Si trovava in una stanza buia, i raggi della luna filtravano dalla finestra lasciando intravedere un muro di mattoni e delle sbarre.
Due figure si intravedevano nell'ombra.
La prima aveva i capelli biondi e gli occhi azzurro-grigio che spiccavano nel buio.
L'altro uomo aveva i capelli più scuri e i lineamenti asiatici, era svenuto a terra e del sangue nero gli colava dalla tempia.

La banshee si portò le mani alla bocca per impedirsi di urlare.
Quelle due figure le conosceva fin troppo bene, erano il signor Yukimura e Chris Argent.
I due erano legati ad un'asse di legno che sorreggeva il soffitto.
Lydia cercò di andare verso di loro ma non riusciva a muoversi.

Poi entrarono altre due figure. O almeno una sembrava umana.
La prima era fatta di plasma ed emanava una luce giallastra tendente al verde, illuminava tutta la stanza dandole un aspetto ancora più inquietante.
D'un tratto le voci nella testa di intensificarono ancora di più. Urlavano. Urla di persone terrorizzate.

Vide il Nogitsune con un coltello in mano prendendo per il colletto della camicia, il signor Yukimura.
Lydia sperò con tutta sé stessa che si trattasse solo di un sogno.
Non è un sogno Lydia.
Le disse una voce nella sua testa.
Stiles sussurrò qualcosa che la banshee non riuscì a decifrare.

Era un linguaggio antico, oscuro e minaccioso. Capì che si trattava di una lingua demoniaca.
Vide Chris che cercò di divincolarsi ma quel nodo era talmente stretto che neanche il più bravo dei cacciatori di lupi mannari poteva scioglierlo.
Il padre di Kira si riprese e guardò con uno sguardo spaventato e altrettanto sorpreso, il ragazzo davanti a sé.

Il Nogitsune rise, una risata isterica quasi malata.
<<Lo sai di cosa si nutre un Nogitsune?>> Chiese all'uomo, come per scherzarlo.
<<Si nutre di caos, dolore e conflitto. Ma questo lo sapevi già, suppongo.>>
Yukimura era talmente terrorizzato che non riusciva neanche a parlare.
<<Il caos, il dolore e il conflitto sono come il mio cibo. Ma, vedi io sono insaziabile.>>
Rise ancora. La figura al plasma era lì immobile a guardare la scena.
<<Tua moglie non avrebbe dovuto sprecare tutte quelle code.>>
Lydia notò che negli occhi del ragazzo ormai non vi era più traccia di umanità. Aveva uno sguardo folle che emanava solo terrore e oscurità.
Lydia voleva urlargli di fermarsi ma sapeva che non l'avrebbe sentita e sapeva che ormai, era troppo tardi.

Il Nogitsune aveva infilzato il signor Yukimura col coltello. Pronunciando ancora quelle parole demoniache. Come se fosse un rituale. Come se fosse un sacrificio.
Il padre di Kira stramazzò a terra, col sangue che gli colava da un fianco.
Gli occhi sbarrati per lo stupore e il terrore.

Chris era rimasto pietrificato davanti a quella scena.
Lydia, non riuscendo più a sopportare le voci, urlò più che poté.
La figura in plasma e il Nogitsune si girarono come se quell'urlo l'avessero sentito anche loro.
Si guardarono e si sorrisero come se tutto questo fosse stato programmato per rafforzare il Void.
Ma era troppo tardi per capirlo perché Lydia si era svegliata da quel sogno così tremendo.