Imprese

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Il cuore mi martellava forte nel petto, come se stesse per esplodere. Mi torturavo le mani nervosa e percepivo le orecchie in fiamme. Il principe avanzava sicuro, elegante, con la stessa grazia di un felino. Sorrise accattivante, guardandomi con quei suoi occhi azzurro ghiaccio.

"Principessa Vittoria, vorreste concedermi l'onore del primo ballo?" chiese galantemente all'incantevole dama affianco a me, inchinandosi.

Le sue parole furono come una secchiata di acqua gelida. Non so per quale motivo, per un attimo, credetti davvero che avrebbe invitato me, nonostante sia solo una semplice raccontafavole.

-Come sono belli insieme, non trovate? Presto si sposeranno- commentò la dama dietro di me.

-Come dite?- domandai sorpresa.

-Non lo sapete?- poi accorgendosi con chi stava parlando ridacchiò –Una raccontafavole forse non sa sempre tutte le storie. Vedete la famiglia reale e la famiglia Leoni, sovrana delle Terre del Sole, sono sempre state molto legate, da generazioni ormai, e proprio in nome di questa loro amicizia che è stato deciso che il principe e la principessa si sposeranno la primavera prossima-.

-E i due nobili si amano?- chiesi.

-Un legame c'è, ma che sia proprio amore nessuno può dirlo. Il principe è sempre così serio. Comunque fate presto, andate dal vostro cavaliere o salterete il primo ballo- rispose.

Mi congedai con una riverenza e raggiunsi Rain che era intento ad intrattenere delle giovani fanciulle con uno dei suoi trucchi di magia.

-Ah, bene! Non siete stata scelta a quanto pare. Pazienza, ballerete con me- commentò vedendomi.

-Signorine buona serata- e prendendomi a braccetto ci allontanammo.

Nel salone scese il silenzio e pian piano la voce di un violino prese coraggio e aleggiò nell'aria. A lui si unirono altri dolci strumenti, creando una soave melodia dai toni allegri.

Il principe e la principessa ballavano al centro della sala. Al solo guardarli uno pensava che fossero fatti l'uno per l'altra. Erano un quadretto magnifico e insieme sembravano felici.

A loro si unirono pian piano tutti i nobili: prima i sovrani, poi i conti e i duchi, fino ai baroni.

-Venite?- mi chiese Rain, porgendomi la mano.

La presi sorridendo e insieme volteggiammo tra gli ospiti, sopra l'incantevole musica dolce e allegra.

Il mago mi sorrideva e mi teneva tra le sue braccia come se fossi il più delicato dei fiori, ma allo stesso tempo donandomi una sensazione di sicurezza. Stando lì con lui, mi resi conto per la prima volta che a quel mago dovevo molto e lui non mi aveva chiesto nulla in cambio. Per quanto potesse sembrare una persona superficiale e veniale, in realtà aveva un gran cuore. Volevo ripagarlo in qualche modo, ma non avevo la più pallida idea del come.

-Avete lo sguardo assente dolce Elisa. C'è qualcosa che vi turba?- chiese lui, col sorriso che non abbandonava mai le sue labbra.

-Mi chiedevo se potrò mai ripagarvi di tutti i favori che mi avete elargito- risposi –Se non fosse per voi non sarei mai riuscita ad ottenere l'opportunità di esibirmi a corte. Probabilmente il re non mi prenderà nella sua cerchia di artisti, ma quantomeno ho realizzato un sogno grazie al vostro aiuto-.

-Elisa voi non mi dovete niente. Io aiuto le persone con piacere-.

-Non c'è proprio nulla che potrei fare per sdebitarmi?- insistei.

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