Riprendemmo il viaggio qualche ora dopo. Rain non era riuscito a chiudere occhio e non aveva voluto nemmeno parlare. Quando ci mettemmo in cammino la neve aveva iniziato la sua lenta danza, posandosi leggera sulla terra.
Alessandro si mise a saltare di qua e di là, rincorrendo i fiocchi. Non lo avevo mai visto così felice.
-Quanto manca all'antro della strega?- chiese il principe, riscuotendo il mago dai suoi pensieri.
-Entro domani pomeriggio dovremmo essere lì- rispose.
-Dovremmo aspettarci altre sorprese?- chiesi, alludendo a creature come i fuochi fatui.
-Non penso. Quali creature potrebbero vivere in questo posto, se è desolato?-
Percorremmo molta strada, fermandoci giusto a mezzodì per pranzare. Il principe quel giorno era in vena di chiacchiere e così gli raccontai i miei viaggi e le mie avventure, spiegandogli di come avessi conosciuto Rain e il motivo per cui un mago fosse ai servizi di una ragazza. Tra una risata e l'altra pian piano la temperatura calò sempre di più e il gelo avvolse ogni cosa. Ad un tratto iniziò a grandinare, oltre che a nevicare più forte. Ci calammo i cappucci sulle teste, stringendoci quanto più possibile nei mantelli. Nonostante ciò, continuavamo a battere i denti per il freddo e a tremare senza controllo. Miracolosamente Alessandro scorse da lontano una grotta e ci rifugiammo lì, riparandoci così dalle intemperie.
Era calda e confortante. Non ci preoccupammo che era qualcosa di insolito e quello fu un grosso errore. La tempesta si fermò solo quando era ormai il crepuscolo, quindi decidemmo di rimanere lì e aspettare la luce per riprendere il cammino. Mi accomodai in un angolino, nascosta dalla luna e lontana dalla fredda neve.
Fui svegliata da qualcuno che sbraitava. Davanti alla caverna c'erano dei brutti esseri puzzolenti, alti e imponenti. La loro pelle era grigia e piena di cicatrici. Indossavano dei perizomi sudici ed erano armati di grosse clave. Avevano acceso un enorme falò e tenevano legato Rain a un palo con catene di ferro, in modo che non potesse usare la magia, essendo questo metallo opera dell'uomo e nocivo per le creature fatate. Il mago inveiva contro quei troll, apostrofandoli nel peggiore dei modi e scagliandoli contro potenti incantesimi che non si compivano.
- Mangia- Midollo, dovremmo metterlo a tacere. Mi dà fastidio- disse il più basso dei tre rivolto al troll più grande.
-No, Denti- Bucati, lasciamolo parlare, è divertente- replicò quello che stava ravvivando il fuoco.
Mangia- Midollo ci pensò su e disse: -Arrostiamolo e mangiamolo. Prima o poi smetterà di urlare. Alito- D'Aglio, hai finito con quel fuoco?-
-Sì, ho fatto, ma certo non grazie a voi due. Se solo vi degnaste di darmi una mano ...!- disse sospirando.
Mi guardai intorno e vidi che Alessandro non c'era più. Anche lui era stato catturato e se ne stava impotente legato al fianco di Rain, manco fosse un cane. Pensai in fretta ad un piano e, sgusciando fuori, mi nascosi tra gli alberi.
Vidi Denti- Bucati andare verso Rain e senza pensare attirai la sua attenzione.
-Guarda, guarda, altra carne fresca!- esclamò Alito- D'Aglio avvicinandosi.
Indietreggiai quanto bastasse ad essere pronta a sfuggirli.
-Non sono carne fresca, sono un folletto- replicai.
Sapevo bene che i troll, oltre ad essere delle creature avide, crudeli, igienicamente alquanto discutibili e maleodoranti erano anche tonte e non riuscivano a distinguere le creature più piccole di loro le une dalle altre, se non, forse, dal sapore.
-A noi i folletti piacciono- commentò il troll ridendo e, quando il suo alito m'investì, compresi il perché del nome "Alito- D'Aglio".
-Badate bene che se mi mangiate avrete anni e anni di sventura e non potrete mai più gustare un piatto di carne fresca per secoli- li ammonii.
Il troll si allontanò da me di due passi.
-Così non vale!- esclamò Mangia- Midollo.
-Invece sì, anzi, sono venuta qui per avvertirvi- proseguii improvvisando –Anche quel mago, se lo mangiate, avrete anni di sventura-.
-No, abbiamo già mangiato maghi prima. Tu stai mentendo- disse Denti-Bucati.
-Lasciatemi spiegare. Se lo mangiate sarete sfortunati perché avrete un alito pestilenziale-.
-Molto meglio! In questo modo le trollesse si complimenteranno con noi- commentò Alito- D'Aglio.
Così i tre troll sollevarono il palo a cui era incatenato Rain.
-Aspettate!- gridai avvicinandomi.
-Cosa c'è ancora?!- ringhiò Mangia- Midollo.
-Dovreste scegliere con più cura come mangiarlo- dissi di getto.
-Cosa?!- esclamò Rain incredulo.
-Sì, perché il sapore può variare e in base a come lo cucinate verrà più o meno saporito-.
Fu così che riuscii ad intrattenere i tre troll in una conversazione tanto lunga che si prolungò fino al mattino. Questi arrivarono perfino a litigare e a picchiarsi con le clave. Fortunatamente, presto, fece capolino all'orizzonte il sole.
Appena i troll se ne accorsero, abbandonarono tutto lì com'era e fuggirono. Se i raggi li avessero colpiti si sarebbero trasformati in pietra per sempre.
-Fuggiamo! Fuggiamo!- urlavano in coro, correndo con le mani alzate verso il cielo.
Rain e il principe se la ridevano e io con loro.
Riuscii a liberare i miei amici e, presi i nostri effetti, riprendemmo il viaggio, desiderosi di lasciare quel posto al più presto. Camminando ridevamo del pericolo appena scampato e fu bello rivedere Rain sorridere. Quando i nostri sguardi s'incrociarono, lessi in essi un moto di gratitudine.
Procedemmo spediti, finché non arrivammo nel cuore delle Paludi Desolate, dove si ergeva una piccola casetta di pietra diroccata.
-Ecco a voi l'antro della strega- commentò Rain.
-Beh?! Cosa stiamo aspettando?!- disse il principe e saltò verso l'ingresso.
Non dovemmo nemmeno bussare, perché la porta si aprì da sola con un cigolio sinistro. L'interno non era visibile. Era come se qualcuno avesse messo uno spesso velo nero davanti la soglia.
-Entrate miei cari, vi stavo aspettando- gracchiò una voce acuta da dentro.
Guardai Rain che, prendendo un bel respiro, entrò per primo.
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Buona sera a tutti!
Come state?
Finalmente sono arrivati all'antro della strega! Riuscirà Alessandro a trasformarsi di nuovo in umano? La strega sarà disposta ad aiutarli?
Fatemi sapere i vostri pareri.
A sabato prossimo
MargyMGP
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Storie della Buonanotte
Ficção GeralTornate bambini ancora una volta. Ascoltate da una Raccontafavole storie di eroi ed eroine, maghi, streghe, dame e cavalieri. Volate nei cieli più alti, tra le nuvole di zucchero filato; nuotate verso il palazzo delle sirene; cantate con le stelle;...