Il principe Alessandro

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Dopo aver festeggiato sino a tardi, ci accampammo poco lontano da Numbalbero per la notte. Tirava un venticello pungente che faceva crepitare il fuoco.

Rain si era trattenuto ancora un po' col consiglio dei Folletti anziani, nell'intento di venire a conoscenza di saperi che loro non condividevano volentieri.

Rimasi accanto ad Alessandro, il povero principe ranocchio. Era sempre taciturno: non parlava se non era necessario e durante la festa aveva riso raramente con gli altri invitati.

-Così voi siete il capo di una gilda di ladri- commentai, ripensando al nostro primo incontro.

-Non sono affari che vi riguardano- rispose brusco.

-Cosa se ne fa un principe dei soldi rubati, quando ha già tutto?- chiesi imperterrita, divorata dalla curiosità.

-Se ve lo dicessi sarei costretto ad uccidervi davvero quando tornerò umano- mi minacciò.

-Non mi sembrate una persona crudele- replicai.

Lui fissava il fuoco pensieroso, poi mormorò: -Se ve lo dicessi non capireste-.

-Mettetemi alla prova-.

-D'accordo!- esclamò accettando la sfida –I soldi rubati in realtà sono parte di un commercio illegale. Io e i miei sottoposti li recuperiamo e li usiamo per aiutare le persone povere o finanziare coloro che se lo meritano-.

-Non mi sembra un atto malvagio, perché tenere tutto all'oscuro?-

-Non sai quanto la gente sia disposta a rivelare quando crede di essere al sicuro- rispose sorridendo astutamente.

-Ma non potreste semplicemente arrestare le persone corrotte e disoneste e usare i soldi delle tasse per i vostri finanziamenti?- chiesi ancora.

-Visto, è qui che non capite: anche se fermassi il tutto usando la giustizia, qualcuno riuscirebbe comunque a scamparla e il circolo vizioso non avrebbe fine. Inoltre in questo modo il guadagno è costante e il denaro sporco diventa pulito-.

-Forse avete ragione, non capisco: io credo che il male debba essere estirpato alla radice-.

-Sì, ma i semi di quella pianta sarebbero già caduti sul terreno fertile e presto piante ancora più robuste nascerebbero. Quindi è meglio tener d'occhio una ed eliminare i semi che continua a gettare, oppure continuare ad estirparle continuamente, rischiando di tralasciarne qualcuna molto più pericolosa?-

-Penso che ...- non terminai la frase che vidi il principe mangiarsi un insetto.

-Per le mutande del re!- esclamò –Datemi subito dell'acqua! Presto o potrei vomitare!-

Presi velocemente la borraccia e lo feci bere a garganella.

Quando si era sciacquato più e più volte la bocca e pulito la lingua con le zampe, non mi trattenni più e scoppiai a ridere. Era tropo buffo vederlo agitarsi in quel modo.

-Non c'è nulla da ridere- brontolò.

-Dovreste vedervi! Inoltre è normale che una rana mangi insetti- replicai.

-Vorrei vedere voi al mio posto che all'improvviso mangiate una mosca! Probabilmente sverreste- controbatté lui.

-Se il sapore non è male ...-

-Fatemi il piacere!-

-Di certo non sono io quella che ruba le amate altrui, attirando le ira di maghi pericolosi!-

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