Fine

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Passarono molti giorni da quando Alessandro e io avevamo visto Serpente e Rain lottare. Una volta in capitale, passavamo i giorni al castello in attesa di qualche notizia. Alessandro evitava di mostrarsi in giro, in quanto i nobili provavano una certa repulsione per il suo aspetto animalesco. Eppure la cugina, sua promessa sposa, ogni giorno lo andava a trovare e passavano il tempo a parlare o a leggere qualche libro insieme. Apprendere che Serpente non poteva essere il suo vero amore era stato un duro colpo per lei, eppure non lo dava a vedere. Chissà: forse lo aveva sempre saputo.

Io, invece, per tenermi impegnata, passavo il pomeriggio con gli artisti di corte, però la sera andavo dal principe a trovarlo. Nonostante cercassi di non avere un momento libero per pensare, ero continuamente tormentata: non riuscivo a trovare pace. Pensavo continuamente a Rain, chiedendomi se stesse bene, non avevo più fame e la notte mi addormentavo con difficoltà.

Fu solo una sera, una delle più fredde di quell'inverno, che tutto si risolse. Mentre la famiglia reale e tutti i suoi ospiti stavano cenando, la finestra si spalancò di colpo ed entrarono Rain e Serpente, accompagnati dalla Stella. Erano vestiti con abiti raffinati, avvolti da un profumo inebriante. Alla vista di Rain lanciai un grido di sorpresa e corsi ad abbracciarlo.

-Come stai? Cos'è successo?- domandai, felice di rivederlo.

-Sono accadute molte cose- disse Serpente –Però ora tutto è cambiato-.

-Cosa sta succedendo?! Cosa ci fai tu qui?!- esclamò adirato il re, scattando in piedi.

-Vostra maestà, permettetemi di spiegare tutto da principio- replicò l'altro conciliante.

Così raccontò di come egli fosse sempre stato un mago e fosse stato attratto da Vittoria perché in lei risplendeva il dono delle stelle, ricevuto alla nascita. Quando era divenuto re delle Fate e aveva salvato la Stella, per guarirla aveva eseguito l'incantesimo proibito. Questo comportò che in sé rimanesse solo la parte malvagia e non era riuscito a dominarla. Se non fosse stato per Rain, che era riuscito a portare Serpente durante il combattimento dalla Stella, il suo vero amore, egli non si sarebbe mai ripreso. Ora fortunatamente era tornato in sé.

-Mi dispiace di aver commesso tutte quelle cattiverie- concluse Serpente -Spero mi possiate perdonare-.

Il re fu turbato dall'assurdo racconto, ma cedette.

-Sarai perdonato, ma ora trasforma di nuovo mio figlio in umano- disse il sovrano.

-Non è possibile maestà. Solo colui che lo ha veramente amato con un bacio potrà ridargli il suo aspetto, però nel farlo perderà la vita- intervenne la Stella.

-Vuoi dire che resterò così per sempre?!- Alessandro sbiancò.

-No, perché tu conosci qualcuno che ti ama ed è morta, tuttavia erra ancora su questa terra- replicò la Regina delle Fate e mi fissò a lungo.

-Il fantasma del bosco- sussurrai.

-Ma non la conosco- ribatté il principe.

-Non è vero, pensaci meglio- controbatté Rain e gli toccò la fronte.

In quel momento la rana realizzò chi era quella bambina.

Fu così che venne organizzata una seconda spedizione verso il bosco dove errava quel fantasma che io credevo ormai passato nell'aldilà dopo la mia chiacchierata.

Io e Rain li accompagnammo per vedere come finiva di evolversi la storia.

Durante il viaggio il nostro rapporto si fece sempre più stretto, tanto che una sera il mago mi rivelò che il pensiero di rivedermi lo aveva spinto a non arrendersi e a non soccombere sotto le potenti magie di Serpente.

Ci accampammo nell'esatto punto della volta precedente, finché durante la notte non calò la nebbia.

All'alba vedemmo Alessandro tornato umano.

Presto furono celebrate le nozze di Vittoria e Alessandro e il loro, nonostante fosse un matrimonio combinato, fu felice, perché impararono ad amarsi poco a poco.

Per quanto mi riguarda, mi fu offerta la possibilità di rimanere come raccontafavole di corte, ma rifiutai. Non mi allettava più la vita oziosa e agiata del castello: volevo continuare a vivere avventure sempre nuove.

Rain, da canto suo, fu insopportabilmente appiccicoso e non mi lasciò sola mai, finché la sera prima di partire dichiarò di venire con me, perché aveva compreso di amarmi e mi baciò.

Naturalmente non credetti subito alle sue parole, essendo egli un Don Giovanni, ma col tempo mi dimostrò che non mentiva e fu allora che anch'io cedetti ai miei sentimenti.

Così questa storia si conclude, ma nulla esclude che nuove avventure possano essere narrate o, addirittura, vissute.

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Salve a tutti!

Scusate questo anno di assenza, ma non sapevo proprio come concludere la storia e ho indugiato e rimandato troppo a lungo. Così, dopo averla riletta e corretta, mi sono finalmente decisa di scrivere il capitolo conclusivo.

Mi dispiace averci messo tanto, non vogliatemene. ^^'

Spero che questo piccolo racconto vi sia piaciuto. Grazie per avermi seguito sino alla fine.

Così come Elisa e Rain, vivete anche voi l'avventura più bella di tutti: la Vita.

A presto

MargyMGP

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