Capitolo 65.

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Eren's pov.

Mi svegliai nella notte, ciò che attirò la mia attenzione fu la luce di un display.

"Mh... ma che cazz...-"
Mi strofinai gli occhi abbastanza infastidito e scombussolato da quella luce troppo forte.

Sia Farlan che Levi stavano dormendo.
Non riuscii a riconoscere il cellulare dalla fisionomia, non era sicuramente il mio.

Misi più a fuoco riuscendo a riconoscerlo solo in un secondo momento, era di Levi.

Chi potrebbe mandargli dei messaggi a quest'ora?

Fu quello il pensiero che continuò ad aleggiarmi in testa, finchè non mi guardai attorno timoroso di qualche sguardo indiscreto, per poi afferrare il cellulare appoggiato al comodino sfatando ogni mio sospetto.

Un senso di rabbia mi assalì pensando ad un ipotetico amante.
Controllai le chat quasi con fretta di smascherare qualche passo falso commesso dal ragazzo, ma la mia rabbia si tramutò presto in disperazione, paura e ansia... tutte caratteristiche che descrivevano una sensazione terribile.

Il contatto era segnato come bastardo, ma sapevo benissimo a chi fosse riferito, deglutii a fatica, avevo timore ad aprire il messaggio anche se lo feci ugualmente.

Sgranai gli occhi e la bocca mi si aprí inconsapevolmente.
Mi posai una mano sulle labbra tremanti.

"Domani fatti vedere, ti devo parlare, e non ti conviene fare scherzi. Porta anche il moccioso, se non lo farai... una coltellata non sarà l'unica cosa che riceverai."

"Fatti trovare nel lato ovest del campus. Nel parchetto"

Strinsi le labbra e chiusi gli occhi in uno stato di totale panico.

Iniziai a fare profondi respiri, non avrei potuto certo mostrare i messaggi al corvino, non mi avrebbe mai consentito di andare assime a lui e non avrei certo potuto permettermelo.
Cancellai il messaggio mandato da Erwin, cancellandone così anche qualsiasi traccia, spensi il telefono e lo riappoggiai sulla mensola.

Non sapevo cosa mi avrebbe aspettato la mattina, ma fui sicuro sul da farsi. Delle lacrime iniziarono a contornarmi il viso sforzandomi a strozzare dei singhiozzi.
Avevo paura, inutile nasconderlo, ma c'era anche una sensazione che non riuscii a definire, mi premeva prevalendo sulla prima emozione.

Strinsi l'addome del ragazzo.
"Ti amo..."
Lo sussurrai assaporandone ogni istante.

Non avrebbe potuto rispondermi essendo addormentato, nonostante nel profondo fui certo lo sentì e ciò mi fece stare meglio.

Lo strinsi maggiormente.
Sapevo ci fossero alte probabilità di uscirne ferito o addirittura di non uscirne proprio, ma ciò che decisi di fare fu una mia scelta e l'avrei sostenuta fino all'ultimo, avrei finalmente dimostrato di non dover dipendere sempre dagli altri.

Levi's pov.

Venni svegliato da Eren che si stava muovendo da una parte all'altra in cerca di una posizione comoda.

"Moccioso trovati una cazzo di posizione..."
Mormorai ancora in dormiveglia.

Si fermò di colpo stanziandosi in quella posizione, mi parve abbastanza strano il fatto che non mi diede contro, che non parlò per ribattere.

"Comodo ora?"
Chiesi riacquistando lucidità.
Non mi rispose.

"Eren...?"
Gli alzai il volto preoccupato.

Eren's pov.

Non avrei dovuto dare nessun tipo di sospetto ed appena mi alzò il viso, stirai un sorriso forzato.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧  ➢ ᴇʀᴇʀɪ   *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora