Eren's pov.
Tornammo in camera, rimasi talmente scosso che non riuscii a proferire parola.
Avevo fallito dove mi ripromisi di eccellere, ero stato così accecato dalla mia determinazione che non mi permise di vedere la realtà dei fatti.
Le parole del capitano continuarono a rimbombarmi isolate nella testa come una martellata in piena tempia.Eccoti svelato piccolo Eren, tolta la tua gran presunzione rimani solo un signor nessuno, smettila di sforzarti, non riuscirai in nulla e già lo sai...
La vocina nella mia testa continuò a farmi impazzire, ma ciò che più mi preoccupò era che quei pensieri aleggiavano davvero nel mio inconscio.I miei amici tentarono invano di consolarmi, anche se il mio gran scombussolamento non mi permise di incanalare le loro frasi facendole disperdere letteralmente al vento. Tentai di annuire così da fargli capire che c'ero, che ero lì e li stavo ad ascoltare, ma evidentemente si accorsero prima del previsto della mia disattenzione e se ne andarono dalla stanza nel giro di poco, spegnendo le luci ed andando a dormire.
Durante la notte la mia mente tornò alla giornata appena trascorsa.
Perchè devo essere così masochista?
Continuavo a ripetermi stringendo le lenzuola ancora leggere con entrambe le mani, più mi rifiutai di accettare quei pensieri e più iniziarono ad inglobarmi completamente.La mattina seguente dopo le lezioni mi recai in palestra per allenarmi, non mollai, sapevo che non sarebbe stato facile, lo sapevo fin dall'inizio e non mi sarei di certo tirato indietro proprio in quel momento.
Prima di entrare sentii dall'esterno svariati palloni cadere a terra e scarpe che correvano e facevano rumori striduli.
Aprii la porta trovandovi il capitano allenarsi.
Non si voltò per controllare chi fosse, ne rimase completamente indifferente."Ciao Heichou"
Iniziai titubante.
Nessuna risposta.
"Almeno un saluto potresti farlo..."
Continuai con voce più bassa chiudendo la porta alle mie spalle.
Solo a quel punto giró lievemente il capo puntandomi addosso quegli occhi così profondi e inquietanti."Non vedo perché dovrei salutarti"
Rispose in tono serio e rigido segnando un altro canestro.Mi arresi sbuffando in modo rassegnato slacciandomi la giacca ed avvicinandomi al ragazzo, gli sfilai il pallone dalle mani, cosa che non si aspettò di certo, rimanendone abbastanza colpito.
"Vuoi dirmi che cazzo vuoi?"
Chiese infastidito appoggiandosi una mano sul fianco con un leggero fiatone."Fammi riprovare"
Dissi tentando di scendere ad un compromesso."Chi ti credi di essere moccioso?"
Chiese guardandomi storto."Ti prego... d'altronde lo scorso pomeriggio ci sei andato giù pesante, dammi modo di farti ricredere."
Lo pregai."Io ti mostro semplicemente le cose come stanno, non ci sarei andato piano solo perché sei un moccioso, sia chiaro, non faccio preferenze per nessuno."
Precisò."Certo che sei proprio impassibile"
Ammisi scocciato e forse in modo fin troppo impulsivo.
Mi lanciò uno sguardo talmente intimidatorio che mi si raggelò il sangue.
"Okay... sto zitto, ricevuto."
Rimediai alzando le mani in segno di resa.
Afferrai poi il pallone iniziando a stuzzicarlo un po'.
La sua espressione rimase la stessa, imperturbabile e fredda.Improvvisai qualche palleggio iniziando poi a camminare lentamente verso la sua figura.
Il corvino scattò prendendomi alla sprovvista non rubandomi per pochissimo il pallone riuscendo miracolosamente a salvarlo. I minuti passarono veloci in quel modo, uno stuzzicarsi a vicenda continuo.

STAI LEGGENDO
𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 ➢ ᴇʀᴇʀɪ *in revisione*
Fanfic𝘌𝘳𝘦𝘯, tipico diciottenne irriflessivo, sfrontato ed appassionato dal mondo del basket, si ritroverà in questa insolita scuola per entrare a far parte della squadra più forte di tutta la regione. Il capitano, un ragazzo introverso, apparentemente...