Capitolo 28.

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Eren's pov.

Era tardissimo, non mi ero minimamente ricordato di Mikasa e di Sasha.
Quando ero assieme a Levi tutto gli gravitava attorno.

"Eren! Ma dov'eri?"
Mi fulminò Mikasa.

"Scusate!"
Tentai di discolparmi, ma avevo il fiatone e i capelli erano ancora umidi.

"Mi sono svegliato tardi..."
Continuai poi con aria mortificata.

Sasha si mise a ridere mentre addentava una fetta di pane tostato, una cascata di briciole le impregnò il vestito, Mikasa invece mi squadró sospettosa.
Mi ricordai dei succhiotti e mi alzai il colletto della felpa il più possibile.

"Tra qualche giorno si rinizia, che gran noia"
Aggiunse la mora mentre con una mano reggeva un toast e con l'altra un waffle.

"A me non dispiace..."
Aggiunsi a tono basso.

"Davvero Eren?!"
Sasha mi guardó incredula.

"Mh...beh..."
Feci spallucce.

"Allora Eren... dormito bene?"
Mikasa me lo chiese in modo scocciato cambiando discorso.

"S-sì... benissimo... così tanto che ho fatto tardi"
Risi per nascondere il mio volto preoccupato.
Mangiammo qualcosa al volo.

-

Passarono tre giorni da quella mattinata e la scuola aveva riaperto agli studenti.
Mi stavo dirigendo in palestra quando incrociai Farlan per strada.

"Eren!"
Mi urlò ponendo a coppetta le mani per amplificarne il suono.

Mi girai e lo salutai con un cenno della mano nel mentre che mi raggiunse.
"Allora?"
Chiese con aria complice fiancheggiandomi.
"Allora cosa?"
Tentai di sviare.

"Dai che lo sai"
Mi guardò con aria maliziosa.

"Mi metti in imbarazzo..."
Ammisi.

"Da qui posso dedurre che abbiate scopato?"
Chiese senza mezze misure.

"FARLAN."
Lo rimproverai, le mie guance iniziarono ad andare a fuoco.

"Spero vivamente non nel mio letto..."
Continuò ragionandoci.

"Farlan finiscila"
Arrossii fin sopra le orecchie.

Rise di gusto.
Arrivammo agli allenamenti.
Levi ci lanciò un'occhiata confusa, ero completamente rosso e lui conosceva il mio modo di arrossire.
Tentai di non farglielo notare abbassando lo sguardo.
Iniziammo riprendendo dimestichezza col pallone, ci allenammo più del solito e finimmo alla sera.

Avrei dovuto riprendere il ritmo anche con le pulizie evidentemente dato che ci misi più del previsto, ed il corvino rimase come suo solito con me, appoggiato al medesimo muretto ad aspettare impaziente.

"Eren... muoviti sono di fretta."
Disse con le braccia conserte al petto.

"Che devi fare?"
Chiesi curioso.

"Pensi davvero che te lo dica?"
Rispose ironico.

"Se proprio devi andare dammi le chiavi, quando ho finito chiudo io."
Aggiunsi.

"È un no categorico"
Disse.

"P-perché?!"
Lo guardai confuso.

"Ti devo accompagnare in camera."
Se ne uscì ad un tratto.

"Tu cosa?!"
Chiesi incredulo.

"Non te lo ripeterò."
Aggiunse lui.

"Perché?"
Chiesi sempre più incuriosito.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧  ➢ ᴇʀᴇʀɪ   *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora