Capitolo 2

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RICK.

Ma che pezzo di merda, se non ci avessero divisi, non so come sarebbe finita.

Quando sono arrivato a casa, la mamma mi ha avvisato della possibilità di un lavoro di contabilità in un ranch, ed avendo sempre amato questo tipo di vita, ho colto la palla al balzo.

Probabilmente quello stronzo, vedendomi vestito da uno di città, avrà pensato che io fossi un completo ignorante.

Devo dire che appena sono entrato nella stalla, e ho visto i suoi muscoli tesi mentre teneva quel ragazzo per la gola, a momenti sbavavo!!

Per fortuna poi ha aperto bocca e ho capito che, di bello, ha solo l'estetica, per il resto è un totale stronzo.

Salgo sull'auto e schizzo via senza guardarmi indietro, in questo posto non ci voglio rimanere un minuto di più.

Mi dispiace per Tommy, che lo conosco da una vita, ma non lavorerò mai per quell'uomo.

Appena arrivo a casa, mia madre mi viene incontro dicendo: -Ha chiamato Tommy tesoro, si scusa per quello che è successo e ti prega di ritornare stasera a cena da loro.-

-Ma non voglio mamma. Quello per cui dovrei lavorare è...-

-Non dirlo, Tommy mi ha detto anche questo. Dice che lavorerai con lui, Gregor non ti darà più fastidio.-

Guardo negli occhi di mia madre e vedo speranza, in fondo sono ritornato per loro. Oramai sono anziani e non me la sentivo di lasciarli ancora a lungo da soli, così sono ritornato a vivere in paese.

-Ok mamma.- Dico rassegnato: -Ma ti prego, scava tra le mie vecchie cose e trovami qualcos'altro da mettere. Non mi ci ripresento vestito da avvocato!-

La mamma scoppia a ridere e va a rovistare negli scatoloni, mentre io esco fuori nel portico accendendomi una sigaretta.

Certo che, come primo giorno non c'è male, mi stavo prendendo a cazzotti con un cretino, mi è quasi saltato il posto di lavoro e le mie valigie sono sperdute chissà in quale stato.

Verso le sette di sera monto nuovamente in auto e mi dirigo verso il ranch di Tommy,

appena scendo dall'auto, un ragazzo che avevo già visto dentro la stalla mi viene incontro tendendomi la mano: -Ciao, io sono Sebastian! Vieni, sono già tutti pronti per cenare.-

Mi accompagna all'interno dell'abitazione e quello che vedo mi lascia senza fiato per la vergogna: una tavolata di dieci ragazzi alzano i loro occhi puntandoli su di me.

La mia mano si alza in automatico facendo un saluto generico verso tutti: -Ciao.-

Dopo una breve presentazione mi siedo vicino a Sebastian e ascolto in silenzio tutte le cose relative al ranch.

Non mi sfugge, però, l'assenza di Gregor, chissà dove sarà stato confinato per permettergli di non incontrarmi? Non mi è mai capitato in vita mia di stare sulle palle così tanto ad una persona, come sto a lui.

Finita la cena, vengo invitato da Sebastian e da Tommy, sul portico per una tazza di caffè.

-Allora Rick, cosa te ne sembra?- Chiede Tommy.

-Per me va bene, ma non vorrei creare problemi con Gregor. Non mi è sembrato molto contento di avermi attorno.-

-Non ti preoccupare di lui, l'ho già avvisato di non creare più problemi, non è una persona cattiva. Mi auguro che, con il tempo, possiate fare amicizia.-

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora