Capitolo 6

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RICK.

Meglio andarmene, prima di prendermi a cazzotti per la seconda volta con lui.

Che personaggio...devo dire che ha un non so che di interessante, ne ho conosciuti di stronzi nella mia vita, ma lui li batte tutti!

Incredibile, ha avuto il coraggio di dire che stiamo insieme e, quello scemo che, probabilmente, si è scopato nei bagni, ci ha provato anche con me...

Brividi di disgusto attraversano la mia pelle, perché il pensiero di lui con un uomo mi fa questo effetto? Inutile farmi false speranze, non sono fatto per stare con nessuno, specialmente con uno squilibrato come lui.

Arrivo a casa e mi butto subito a letto, cercando di cancellare i pensieri della mia vita passata, e prendendo il telefonino in mano per mandare un messaggio a Sebastian...voglio annullare la serata di domani, non me la sento di vederlo.

Mentre cerco il suo nome, lo schermo del telefono si illumina con il nome di Gregor.

Per un secondo mi balena in testa la possibilità di rifiutare la chiamata, ma sono curioso e alla fine accetto.

-Pronto?-

-Rick.- La sua voce è flebile.

-Che cosa vuoi Gregor?-

-Non lo so, ma penso di essermi comportato come uno stronzo. Tutta questa storia mi è sfuggita di mano, stasera è stata la goccia. Non avrei dovuto intromettermi quando quel ragazzo ci ha provato con te.-

Le sue parole mi lasciano di sasso, in fondo deve avere un cuore anche lui.

-Nessun problema, tanto non ci sarei andato comunque. Non vado con chi non conosco.- La frecciata mi viene spontanea, e a lui non sfugge.

-Questa è cattiva, avevo bisogno di sfogarmi. Sono mesi che non vado con nessuno.- Non so perché mi stia dando queste informazioni, ma sono fortemente convinto di voler approfondire.

-Non dirlo a me.- Dico.

-Allora con...sì, insomma, con Sebastian non ci sei stato?-

-Per chi mi hai preso? E poi non sono affari tuoi.- Dico scocciato.

-Hai ragione, non so nemmeno perché continuo a stare al telefono con te. Ciao.- Dice chiudendo la telefonata.

Rimango completamento spiazzato, nonostante abbia capito che è una persona leggermente instabile, rimango ugualmente spiazzato dal suo gesto.

C'è qualcosa che ci impedisce di avere una discussione normale, di persona lanciamo saette, al telefono non riusciamo a capirci, magari dovremmo solo scriverci dei messaggi di testo normali...ma sì, ci provo.

Digito velocemente un messaggio:

"Riproviamo, ti va? Magari tramite messaggio riusciamo a non litigare."

La sua risposta non tarda:

"Ok, ci sto."

Semplice e conciso. Penso alle parole giuste, penso alle domande più opportune, ma poi mi viene in mente un'unica cosa da chiedergli:

"Perché hai finto di essere il mio ragazzo?" Chiedo.

"Perché mi andava di farlo, almeno, è l'unica cosa che mi è venuta in mente per allontanare quel parassita da te"

Bene, bene. Questa è interessante, perché mai avrebbe voluto allontanarlo da me? La probabile risposta mi ronza in testa, ma mi appresto a ricacciarla e a darmi dell'idiota da solo.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora