RICK.
Che testa di cazzo! Perché doveva scoppiarmi questo casino proprio ora? Proprio ora che Rick è instabile per tutta la merda che torna fuori dal passato con suo padre!
Torno indietro verso casa in cerca di Tommy, ed appena lo trovo dico subito: -Gregor se ne è andato incazzato. Io devo partire per forza, fammi un favore, avvisami quando ritorna e non farlo ricadere nella stronzaggine. Io torno presto!-
-Vai tranquillo. Ho badato a lui per più di dieci anni, posso farlo per un giorno in più!-
Abbasso la testa sentendomi una merda e mi siedo per qualche minuto cercando di riprendermi.
-Non ti abbattere. Greg è una persona bisognosa di affetto, ha sempre fatto finta di essere una persona diversa per via di quello che gli ha inculcato nella testa quello stronzo. Scommetto che quando torni sarà qui ad accoglierti a braccia aperte.-
Sarà vero, ma me ne vado con il cuore a pezzi, avrei voluto salutarmi con lui in modo completamente diverso, sarei partito con uno stato d'animo più sereno, invece, mi ritrovo seduto sull'aereo a chiedermi se Greg stia bene, se quando torno sarà veramente contento di rivedermi.
Ingoio l'amaro che ho in bocca e penso che tanto, al massimo, questa sera sarò di ritorno...
Appena atterro chiamo i miei avvocati per avvertirgli del mio arrivo, poi chiamo Tommy per avere notizie di Gregor, visto che il suo cellulare è spento.
-Tranquillo Rick, è tornato dopo poche ore chiudendosi nel suo ufficio e poi andando a letto.-
-È sempre nervoso?- Chiedo.
-Beh, su questo non posso mentirti. Non possiamo rivolgergli parola, che scatta come una molla...-
-Perfetto! Proprio perfetto. Ho l'aereo questa sera, puoi farglielo sapere? Continua a tenere il cellulare spento.-
-Certo, appena...- Ma si interrompe, perché la voce infuriata di Gregor tuona: -Chiudi quel cazzo di telefono Tommy, non mi importa quello che ha da dirmi!-
-Ma vaffanculo, scusa Tommy. Chiudi la conversazione, prima che lo stronzo se la prenda anche con te.-
La rabbia mi accompagna per tutta la mattina ed al mio ingresso dagli avvocati aumenta, perché nella scrivania ad attendermi insieme ai miei avvocati, c'è Mic.
-Buongiorno. Non sono stato avvisato della sua presenza.- Dico indicandolo.
-Ci scusi per l'improvvisata, ma non lo sapevamo nemmeno noi. Se vuole rimandiamo l'incontro.-
-Assolutamente no! Devo tornare a casa entro sera.- Rispondo sedendomi.
Mic si volta verso di me sorridendomi, ed io ricambio lo sguardo minacciandolo con gli occhi.
Non mi fa pena, non provo niente.
-Allora, il processo è programmato per il mese prossimo, ma il signor Parton è venuto con i suoi avvocati per cercare di mediare per non andare in tribunale.
-Mediare?- Dico: -Sentiamo. Cosa vogliono?-
Un avvocato di Mic prende la parola e risponde: -Un milione di dollari per i danni permanenti subiti dal mio cliente, se andiamo davanti al giudice ne dovrà sborsare almeno il doppio.-
-Ma porco cazzo! Un milione di dollari? Ma siete pazzi?- Poi mi giro verso Mic: -Dove pensi che li trovi i soldi? Non ci penso minimamente a pagare, voglio il processo. La mia è stata legittima difesa, lo hanno constatato la prima volta, lo faranno anche la seconda.-
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La forza del perdono
Romance"La forza del perdono" Di Luisa D. Romanzo Erotico M/M Gregor è un uomo ferito nell'animo, un uomo abituato solo alla sofferenza e non conosce cosa sia l'amore, pur desiderandolo con tutto se stesso. È stato cresciuto con la convinzione che l'essere...