RICK.
Esco di corsa cercando il bagno e chiudendomici dentro.
Apro tutti gli armadietti in cerca di qualche benda e di un disinfettante, ed appena lo trovo mi medico velocemente.
Voglio andarmene via, Tommy capirà, ma non me la sento di rimanere.
Quello che ho vissuto lì dentro con Gregor è stato meraviglio, non ho parole per le emozioni che è riuscito a darmi.
Mentre era steso sopra di me, pensavo di aver trovato finalmente qualcuno che mi volesse sul serio, qualcuno attratto da me a tal punto da volermi anche sessualmente, invece ho trovato l'ennesimo stronzo.
Non so cosa li sia saltato in testa, andava tutto alla grande, poi quel gesto fatto con rabbia, mi ha lasciato interdetto.
Guardo la ferita alla spalla e, inevitabilmente, mi faccio prendere dall'ansia e dal nervoso. Vaffanculo!!
Esco dal bagno andando a sbattere proprio contro Gregor, ma alzo una mano e lo spingo contro la parete, sorpassandolo ed andando verso la camera di Tommy.
Busso alla porta ed aspetto il permesso per entrare.
-Avanti.- Dice.
-Scusa Tommy, mi ha chiamato mia madre devo andare.- Non mi preoccupo della palla raccontata, tanto so che Tommy non ci crede nemmeno per un secondo, quindi lo saluto e me ne vado, sempre tallonato da Gregor che mi segue in religioso silenzio.
Poco prima di entrare in auto, mi giro ed urlo: -Ma che cazzo vuoi?-
-Parlare, palare di quello che è successo.-
-Ma piantala Gregor. Andava tutto bene, hai dovuto rovinare tutto estraniandoti per non so quale motivo.-
-Andava tutto bene?- Chiede stupito.
-Certo, perché?- La sua domanda non mi piace, e non capisco dove vuole arrivare.
-Non so cosa dirti.-
-Perfetto, non dire niente. Addio.- Salgo sull'auto e parto sgommando.
La settimana passa tranquilla, mentre io continuo ad andare avanti sulle pratiche che Tommy mi manda via mail.
Venerdì sera decido di uscire insieme ad un amico di vecchia data per andare a bermi una birra in paese, penso di essermela largamente meritata.
Ho cercato, in tutti questi giorni, di non pensare a Gregor, ma è stato tutto inutile.
I miei pensieri sono stati interamente per lui, mi manca la sua voce, mi manca il suo corpo premuto contro il mio, mi mancano anche le sue stronzate.
Non credevo fosse possibile affezionarsi a qualcuno in così poco tempo, ma è successo e non posso farci niente.
Peccato che Gregor non la pensi allo stesso modo, perché non l'ho più, né visto, né sentito da quel giorno nel suo ufficio.
Mentre arrivo al bar, il cellulare mi squilla e lo schermo si illumina con il nome di Sebastian.
-Ciao, Come stai?- Chiedo.
-Ciao straniero, non ti si è più visto da queste parti. Come vanno le cose?-
-Bene, sto andando avanti con le carte, ma non è uscito ancora niente di interessante.-
Poi chiedo qualcosa che spiazza anche me: -Gregor sta bene?-
-Chi lo ha più visto? Si è rintanato in ufficio, non lo vediamo da una settimana.- Le sue parole mi mettono in allarme.
-Stai scherzando spero. Tommy lo sa? Lo avete chiamato.-
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La forza del perdono
Romance"La forza del perdono" Di Luisa D. Romanzo Erotico M/M Gregor è un uomo ferito nell'animo, un uomo abituato solo alla sofferenza e non conosce cosa sia l'amore, pur desiderandolo con tutto se stesso. È stato cresciuto con la convinzione che l'essere...