GREGOR.
Imbecille, imbecille. Digli quello che senti, diglielo.
Continuo a ripetere queste parole nella mia testa, ma non riesco ugualmente a fermarlo, lo faccio uscire dalla mia stanza senza proferire parola.
Perché cazzo l'ho trattato male? Rick è venuto a cercarmi, mi ha aiutato ed è rimasto al mio fianco...merda!
Scatto in piedi e corro giù per le scale, riuscendo ad intercettarlo poco prima che apra la porta di casa.
-Aspetta.- Urlo.
Rick si volta ed incrocia lo sguardo col mio.
I suoi occhi sono la prima cosa che ho notato quel giorno alle stalle, hanno sempre avuto qualcosa di magnetico che mi attira, ed io stupidamente continuo a fare di tutto per respingerlo.
-Non andare ti prego. Sali di nuovo in stanza, giuro di raccontarti qualcosa.-
-Qualcosa.- Ripete alzando un sopracciglio.
-Ok, un po' più di qualcosa.-
-Stai attento Gregor, un'altra cazzata e ti prendo a calci in culo.-
Alzo le mani arrendendomi: -Chiaro! Adesso andiamo.-
Mi volto e comincio a salire le scale nella speranza che Rick stia facendo la stessa cosa.
Appena apro la porta, mi giro per far entrare lui per primo, e noto con stupore che è ancora dietro di me.
-Allora sei capace anche di gesti gentili.- Dice.
Non rispondo...ne sono capace? Boh, non ho mai ricevuto un gesto gentile, se non da Tommy, quindi non sono molto pratico.
La voce di Rick mi riscuote dai miei pensieri.
-Allora, sto aspettando.-
-Ascolta Rick, ho incontrato mia madre, abbiamo avuto una discussione e ho cominciato a bere senza freno. Non ho un buon rapporto con loro...- So di sbagliare, ma non sono pronto a lasciarmi andare con lui, non posso dirgli la verità, cioè che sono stato male come un cane per come l'ho trattato, che mi sento terribilmente in colpa e che vorrei, con ogni fibra del mio corpo, che lui mi volesse, che lui mi desiderasse.
Rick mi guarda perplesso, ma accetta le mie parole e mi crede.
-Ok, la prossima volta chiamami. Sei uno stronzo, ma una mano te la do volentieri.-
Chino la testa e rispondo: -Ok. Grazie.-
Rimango ad osservarlo mentre esce dalla stanza, ed aspetto di sentire il rumore della sua auto che parte, prima di precipitarmi fuori e cercare Sebastian.
Quando lo vedo sopra ad un cavallo, pronto per andare a fare il solito giro, lo afferro per la gamba e lo scaravento a terra.
-Che cazzo fai?- Si rialza subito venendomi vicino.
-Questo è per avermi lasciato lì come un cane, solo perché abbiamo avuto quella discussione nelle stalle. Ora vai a controllare le recinzioni, in paese per le provviste ci mando gli altri.-
Torno dentro casa e chiamo Tommy.
-Ragazzo, sei sparito, tutto bene?- Chiede.
-Sì, sì, ho avuto da fare. Oggi arriva il nuovo bestiame, quando torni?-
-Domani, così facciamo una riunione con Rick per controllare le novità.-
Chiudo la telefonata e penso che, in effetti, con Rick non abbiamo parlato delle novità, se ha scoperto qualcosa di nuovo.
STAI LEGGENDO
La forza del perdono
Romance"La forza del perdono" Di Luisa D. Romanzo Erotico M/M Gregor è un uomo ferito nell'animo, un uomo abituato solo alla sofferenza e non conosce cosa sia l'amore, pur desiderandolo con tutto se stesso. È stato cresciuto con la convinzione che l'essere...