Capitolo 11

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GREGOR.

Non mi pento del gesto che ho fatto, venire qui è stata la cosa migliore che abbia mai fatto in tutta la mia vita.

Non so dove mi porterà tutto questo ma, per il momento, tra le braccia di Rick mi sento bene.

Questa nuova sensazione, questi battiti accelerati del cuore e questa voglia matta di voler sentirmi importante per lui, mi riempiono il cuore di gioia e la mia testa non pensa più a tutti i miei problemi. Riesco a concentrarmi solo su di lui.

Forse ha ragione Tommy, non è tutto perduto per me, dovevo solo conoscere la persona giusta.

Nella notte, un tonfo, mi fa alzare di scatto dal letto, mi giro a guardare Rick e vedo che è caduto dal letto continuando a dimenarsi al suolo. I suoi occhi sono chiusi e capisco, così, che sta avendo un incubo. Balzo giù dal letto ed avvolgo le mani intorno al suo corpo.

-Svegliati Rick, è solo un incubo.- Accarezzo il suo viso e Rick spalanca gli occhi, si alza in piedi cacciandomi via e comincia a urlare: -Non mi toccare cazzo.-

Io non rispondo e rimango a fissarlo, fino a che i suoi occhi non si sgranano tornando al loro colore naturale.

-Merda, scusa Greg.- Si avvicina e mi porge la mano per aiutarmi a rialzarmi.

-Niente. Ma cosa stavi sognando?-

-Lascia stare è troppo lungo.-

Mi sdraio a letto, faccio posto al mio fianco e dico: -Abbiamo tutta la notte.-

Rick si sdraia vicino a me, ma noto che non mi tocca, rimane a qualche centimetro di distanza, ma decido di non dire niente ed aspetto che inizi a spiegarmi.

-Te l'ho detto dell'aggressione. Ho mandato questo tipo in ospedale, per colpa della caduta ha subito un trauma alla spina dorsale e non può più camminare. Tutte le notti rivivo quello che è successo.-

-Mi dispiace tesoro.- Lo abbraccio tenendolo stretto a me fino a che non sento i suoi muscoli rilassarsi e, piano piano, tranquillizzarsi.

-Certo che facciamo una bella coppia io e te.- Dice ad un certo punto Rick.

Coppia? Ho sentito bene? Lui vuole fare coppia con me? Con un uomo pazzo che non riesce a lasciarsi alle spalle il passato? Non è possibile.

-Io non sono fatto per te Rick. Tu meriti di meglio.- Dico sussurrando.

Ma Rick sente bene tutte le mie parole e si scansa da me, dicendo: -Giusto. Tu non sei cuori e fiori. Me ne devo ricordare. Buonanotte Gregor.-

-Notte.- Rispondo, preferendo non dire altro.

Il resto della notte la passo a tormentarmi e a chiedermi se, per caso, non stia sbagliando tutto con lui.

La paura di un rifiuto è più grande di ogni altra cosa, è la prima persona a cui mi affeziono e sento che per lui potrei provare anche altro con il tempo, voglio fare le cose per bene. Appena ritorniamo al ranch, voglio andare a parlare con i miei genitori, devo trovare la forza di lasciarmi il passato alle spalle...devo perdonare.

La mattina, una scia di baci lungo la colonna vertebrale mi fa svegliare.

Emetto un mugolio di piacere e dico: -Cristo santo, non ti fermare.-

-Mi dispiace Greg, ma è ora che tu te ne vada.-

Scatto in piedi immediatamente, guardo Rick ed il suo sguardo non promette niente di buono.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora