Capitolo 11

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Scesi dal taxi e rimasi a bocca aperta. L'ultimo pezzo di strada lo avevo sentito in salita perché era in salita

Siamo in cima ad una collinetta da cui si vede una buona parte di Parigi. É un posto magnifico. Romantico. Dolce. Proprio come la mia Jane, anche se vuole sembrare dura io so come è in realtà! La mia bella detective mi raggiunge e mi porge una mano per fermi scendere. Le sorrido e le porgo la mano. Prende il borsone e paga il tassista, che se ne va subito dopo.

Jane tira fuori un telo azzurro e lo stende, per poi sistemarci sopra dei piccoli panini, delle verdure, dell'uva e una bottiglia di vino con due calici. Mi accorgo di esser ancora in piedi con un sorriso ebete, pieno di amore e felicità stampato sul volto. Lei si siede e con un cenno mi invita a fare lo stesso. Mi tiro leggermente su il vestito e mi accomodo accanto a lei, incrociando le gambe.

M:- Jane...- vorrei chiederle il perché di tutto questo, non che mi dispiaccia, ma lei mi interrompe prendendomi ma mano.

J:- Dopo capirai Maur. Ora pensiamo a goderci la con con questa magnifica vista- dice accarezzandomi la mano. La curiosità è tanta, ma decido di resistere. Jane ni porge un panino e cominciamo la cenetta. Abbiamo finito anche l'uva, che abbiamo mangiato imboccandoci a vicenda. É stato dolcissimo!

J:- Maura potresti alzarti in piedi per favore?- non capisco il senso di quella richiesta ma lo faccio. Una volta in piedi lei, ancora seduta mi si avvicina e si inginocchia. Mi porto le mani alla bocca. Non ci posso credere!

J:- Maura, quando ti ho vista per la prima volta in caffetteria sette anni fa il mio cervello é andato in blackout per un attimo, folgorato dalla tua perfezione. Tu eri... Eri semplicemente fantastica. Eri bellissima. Dolce. Gentile. Intelligente. Generosa. Tutt'ora sei fantastica. Mi sono innamorata di te dal primo momento in cui il mio sguardo ha incrociato quello dei tuoi bellissimi occhi verdi. Ma avevo paura e quindi ho accantonato questi sentimenti, dicendomi che era solo ammirazione. Ma non era così. E ti chiedo scusa se mi ci sono voluti sette ani per capirlo. Se mi ci è voluto spararmi con una 44, rischiare due volte du essere uccisa da Hoyt, sparare a tuo padre, rischiare di annegare in acqua avvelenata, essere rapita, fidanzarmi con Casey, rimanere incinta di lui, perdere il bambino, lasciarlo perché non lo amavo davvero perché nel mio cuore c'eri tu, saltare giù da un ponte, che tu venissi rapita, che ti sparassero, lasciare il mio lavoro da detective e decidere d trasferirmi a Quantico per capirlo. Ma ora lo ho capito. Ho capito che ti amo come non ho mai amato e mai amerò nessun'altro in vita mia. Che tu mi completi, che combaciamo come pezzi di un puzzle. Che senza di te non posso nemmeno respirare. Quindi Maura Dorothea Isles vuoi tu rendermi la donna più felice del mondo e passare tutta la tua vita con me al tuo fianco, pronta anche a morire per te, diventando mia moglie?- detto questo sfila una scatolina dalla tasca e la apre, rivelando un anello in oro bianco con un piccolo smeraldo sopra. É bellissimo! Vorrei dirle, anzi urlarle di si, ma ho un nodo alla gola, causato da quelle parole e dalle lacrime che hanno cominciato a rigarmi il volto che non mi fa parlare. Per tutta risposta mi inginocchio, le prendo il viso tra le mani e la bacio. Un bacio ricco di passione, di desiderio e amore.

M:- Si. Si ti sposo amore mio!- le dico a fior di labbra, riprendendo poi il bacio. Mentre risponde con ancora più foga mi prende una mano e mi infila l'anello.

Simbolo del nostro amore, che ora so durerà per sempre.

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