Capitolo 3

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La cena é stata davvero ottima ed abbondante, e ora siamo in camera per rilassarci. Maura sta preparando un itinerario per la prima settimana, per "avere la possibilità di visitare ogni monumento ed attrazione di questa magnifica città". A me sembrava esagerato, ma ha insistito così tanto che ho deciso di lasciarla fare. A me basta passare del tempo con lei. Mentre Maur lo prepara io telefono a mamma. Mi ha fatto promettere che la avrei chiamata una volta al mese.

M:- Jane io ho finito- mi dice poco dopo che ho chiuso la telefonata.

J:- Anche io Maur- le dico avvicinandomi. Poi le stampo un bacio sulla fronte. Lei a quel contatto si irrigidisce.

M:- Perché lo hai fatto Jane?-

J:- Era da parte di mia mamma, Frankie e Vince. Ti salutano tutti.- le dico io, nascondendo la mia delusione alla sua rigidità a quel contatto. Lei a quelle parole sorride e sembra tornare tranquilla. Dopo un po' ci mettiamo il pigiama e ci infiliamo a letto.

Mi ritrovo in quello scantinato. I bisturi piantati nella carne e ogni forza mi abbandona. Sento il respiro di Hoyt sopra di me e l'acciaio freddo posato sulla gola. Poi ad un tratto si alza e io apro gli occhi, finora chiusi, per capire il senso di quella azione. Mi giro e vedo Maura distesa a terra. I polsi e le caviglie legate. Hoyt comincia a passarle il bisturi sulla gola. Poi affonda nella carne e vedo il sangue che comincia a sgorgare fuori, sempre di più. Di più.

M:- Jane! Jane ti prego svegliati!- sento la voce di Maura e apro gli occhi, tirandomi su di scatto. Sono nella stanza dell'hotel. Era solo un sogno. Solo un sogno. Mi massaggio le cicatrici che hanno cominciato a bruciare.

J:- Scusami Maura. Ho avuto un altro incubo su...-

M:- Hoyt- conclude lei la frase per me. Ormai riesce a capire anche senza che le dica nulla. Poi si avvicina e mi abbraccia forte. A quel contatto mi rilasso. É incredibile l'effetto che mi fa.

Si stacca e io provo a calmarmi chiudendo gli occhi. L'immagine di Maura legata, con il sangue che le sgorga dal collo mi investe. Riapro gli occhi e mi accorgo che il battito, che prima si era calmato, ha ricominciato ad accelerare.

M:- Jane prova a rimetterti giù e riposarti-

J:- Non ci riesco, appena chiudo gli occhi rivedo l'incubo- le dico io prendendomi la testa tra le mani.

M:- Ok, facciamo così: dormi tra le mie braccia, così veglierò sui tuoi sogni- detto questo apre le braccia e io mi ci accoccolo dentro senza farmelo ripetere due volte.

Quando ci stendiamo mi addormento in un attimo, cullata dal suo respiro e dal suo profumo di vaniglia.

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