<<La storia dei poteri che dona il mio sangue è una finzione>> urlai quando mi mise a terra.
Lui mi guardò stupito, spostando la testa di lato.
<<Cosa?>> chiese.
Presi fiato e ripresi a parlare velocemente, in prede al panico.
<<Non da nessun potere il mio sangue, lo giuro. Ludwig ne è la prova. Uccidendomi non otterrai nulla!>>
Lui parve sorpreso, poi scoppiò a ridere.
<<Oh, divertente>> rise ancora più forte. <<Ma, bambina, io non ho intenzione di bere il tuo sangue per diventare più forte>> si sedette a terra, accanto a me. <<Lo so che è una storiella da ragazzini. No>> mi spostò i capelli dal viso. Il mio corpo tremava come in preda alle convulsioni. <<Io voglio bere il tuo sangue perché misto>> mi sorrise. <<Diciamo che colleziono quelle come te>>.
Lo guardai inorridita. Forse sapere che sarei morta per le finte proprietà che il mio sangue si pensava potesse regalare sarebbe stato meglio. Quel tizio era fuori di testa! Mi aveva preso per un cioccolatino dal gusto raro? Di quelli che vendono in edizione limitata?
Beh, forse per un vampiro ero proprio quello. Un ottimo cioccolatino.
<<Oh, non mi guardare con quella faccia>> rise. <<Prova invece a scappare>> disse sedendosi con le braccia conserte e guardandomi da sotto le spesse ciglia nere. Feci tanto di occhi. <<Forza, vai, corri>> disse lui. <<Ti do dieci minuti di distacco>>
Non sapevo nemmeno dove fossi! Ma non potevo certo rimanere lì. Cosa potevo fare? Solo fuggire. O almeno provarci.
Mi alzai e lo guardai, aspettando che facesse una qualche mossa. Sussultai quando alzò il polso per controllare l'orario.
<<Bene, partiamo da...>> alzò l'altra mano. <<Ora!>> corsi via, più veloce che potei. Avevo qualche possibilità di sopravvivere? Molto probabilmente no. Anzi, senza probabilmente. No, non ne avevo. Mi avrebbe trovato subito? Sì. Sarei riuscita a raggiungere la villa? No, non sapevo nemmeno da che parte stavo andando. Il sottobosco mi ostruiva il passaggio. Inciampavo continuamente, i rami mi ferivano le braccia fino a sanguinare e stavo praticamente lasciando una via di sangue che spargeva il mio odore. Sarebbe stata una passeggiata per lui trovarmi. Non sapevo nemmeno quanto tempo fosse passato. Inciampai, caddi rotolando, mi tagliuzzai i vestiti ormai sporchi e logori.
Mi sollevai sulle mani, finendo per infilzarmi delle spine sul palmo, prendendo in pieno una pianta spinosa.
Strinsi i denti, ma non demorsi. Dovevo allontanarmi. Magari avrei trovato una strada, una macchina che mi avrebbe portato via. Lontano.
Quanto tempo era passato? Maledizione!
Corsi, il fiato corto, il cuore che pompava forte contro il mio sterno. Pensai che se non mi avesse uccisa Vladimir, sarei morta comunque di infarto.
Quando una mano dalla presa ferrea mi prese per la spalla, sobbalzai. Mi voltai di scatto, urlai, lanciai un pugno all'aria, senza colpire nulla. Non vedevo il viso del mio aggressore, ma non ne avevo bisogno. Mi aveva trovato, ero morta, gli avevo dato il suo diletto, una corsa contro il tempo, contro qualcosa di soprannaturale. Gli occhi mi pungevano, ma non riuscii nemmeno a piangere.
<<Ti ho presa>> disse. E tutto divenne buio.
Scusate, il capitolo è un po' piccolo questa volta (forse il più piccolo che abbia mai scritto), ma non avrebbe reso altrimenti. Grazie a tutti i followers, chi mi lascia sempre commenti carini e tante stelline! Al prossimo capitolo o nelle mie altre storie!
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Vampire's Bites
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