Capitolo 4 - Afrodisiaco

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La prima cosa che percepii prima ancora di aprire gli occhi e aver ripreso coscienza furono delle dita che disegnavano lunghe strisce sulle mie braccia scoperte

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La prima cosa che percepii prima ancora di aprire gli occhi e aver ripreso coscienza furono delle dita che disegnavano lunghe strisce sulle mie braccia scoperte.

Aprii gli occhi di scatto e mi ritrovai davanti delle folte ciglia nere socchiuse su occhi color ghiaccio.

Il vampiro alzò lo sguardo su di me.

<<Buon giorno!>> disse tutto allegro. Guardai la luce che proveniva dalla finestra che lo illuminava completamente, senza bruciarlo.

Lui intercettò la direzione dei miei pensieri, alzò una mano contro un raggio di sole e sospirò di beatitudine.

<<Non è meraviglioso?>> chiese ridendo.

<<Perché non bruci?>> chiesi senza giri di parole.

<<Tu perché non bruci?>>

Lo guardai perplessa.

<<Perché è solo il Sole. È una cosa naturale>>

<<Bene. Per me è lo stesso>>

Mi prese la mano avvolta nella garza.

<<Che vuoi fare?>> chiesi cercando di liberarmi, ma la sua presa era ferrea.

Lui slegò la fasciatura e scoprì il segnaccio rosso sul palmo. Si avvicinò il palmo alla bocca e vi posò sopra un bacio.

<<Mi dispiace che ieri ti sia ferita così>> sentii un toccò umido e mi irrigidii, tirandomi a sedere e cercando di liberare il braccio.

<<No! Non farlo!>>

Mi lasciò andare la mano così velocemente che fui sbalzata indietro, poi mi strinsi la mano al petto.

Lui si mise a sedere, con le gambe incrociate, fissandomi in attesa.

Lo fissai di rimando con le sopracciglia corrucciate.

<<Guarda>>

<<Cosa?>>

Lui indicò la mano.

Lentamente e impaurita allontanai la mano dal petto e fissai il palmo, convinta di trovare il profondo taglio, ma al suo posto c'era la pelle perfettamente liscia, come se non mi fossi mai fatta male.

<<Ma come...>>

Ludwig si avvicinò di scatto, facendomi sbattere contro la spalliera del letto e bloccandomi con un ginocchio sul basso ventre.

Avvicinò le labbra al mio collo, proprio come aveva fatto la sera prima e strinsi gli occhi, pronta al dolore, ma questo non arrivo. Una carezza umida passò sul morso, poi lui si allontanò e passò una mano vellutata sul collo.

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