Capitolo 13 - Chi sono?

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Persi l'equilibrio e caddi a terra, sconvolta

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Persi l'equilibrio e caddi a terra, sconvolta. <<Come te?>> mi guardai le mani. <<M-mio padre era un vampiro?>>

<<Tuo padre è un vampiro. Non è ancora morto>>

<<E sa di me?>>

<<Sì, ma non lo avrebbe dovuto scoprire nessuno. Voleva proteggerti, a modo suo, sapendo a quali pericoli avrebbe potuto incombere una mezzosangue>>

<<Quindi la cosa meno pericolosa era mollarmi ad una famiglia di umani?>>

<<Crescere circondata da vampiri sarebbe stato molto pericoloso. Nessuno sapeva di te, la mia famiglia stesso di ha scoperto per caso. Devi capire che i mezzosangue sono rari, in primis perché vampiri e umani non vanno mai così d'accordo da avere un figlio insieme, poi perché la donna deve essere particolarmente fertile per concepire un bambino del genere e, per ultimo, perché una volta scoperti vengono subito uccisi, o comunque non arrivano alla maggiore età. Tu sei stata un caso più unico che raro>>

<<Perché mi vogliono morta?>>

<<Si pensa che il sangue di un mezzosangue doni grandi capacità>>

La mia mente non ci mise molto a fare due più due. La mia espressione incredula divenne puro odio. I miei occhi si infuocarono.

Un'altra verità mi si presentò davanti gli occhi. <<Allora mi hai mentito>> dissi guardandolo. <<Mi hai scelto perché non sono completamente umana>>

Lo vidi fare tanto di occhi e guardarsi in giro preoccupato, cercando una spiegazione.

<<No, ecco, io...>>

Mi alzai e mi avvicinai arrabbiatissima.

<<Mi hai preso in giro!>> mi sentivo profondamente ferita. E io che pensavo davvero che quel vampiro si fosse innamorato di me. <<Tu mi vuoi per te perché il mio sangue è misto. Vuoi questi fantomatici incredibile poteri!>> dissi aprendo le braccia. Respiravo a fatica. Era come se mi stessero comprimendo il petto.

<<Non ho mai mentito sui sentimenti che provo per te>> disse lui, mi prese la mano, portandosela al cuore. <<E poi, se davvero volessi i "fantomatici poteri", ti avrei già ucciso, non pensi?>>

<<Tu bevi da me ogni giorno>> gli feci notare. Cercai di liberare la mano, ma lui la teneva stretta. <<Lasciami andare>> dissi dando un forte strattone, riuscendo solo a far scricchiolare la spalla. <<Lasciami andare!>>

<<Ma non capisci. Io ti ho salvato! Saresti morta quella sera stessa, o poco dopo comunque. Diventando mia moglie, bevendo il mio sangue, sarai mia, nessuno oserà farti del male!>>

<<Avevi detto che avevi visto qualcosa di speciale in me. Ora capisco cosa!>>

<<Potrebbe aver contribuito questo fattore...>> ammise a bassa voce <<...Ma non cambia il fatto che io sono davvero innamorato di te. Mi sono DAVVERO innamorato di te. Non m'importa di cosa sei! Io ti amo>>

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