Capitolo 18 - Ritrovato

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Per lunghi, interminabili istanti, rimasi completamente immobile, incapace di respirare, ragionare o fare alcunché.

<<Chi sei?>> chiesi stupida.

Lui sorrise di rimando e alcune piccole rughe gli si formarono agli angoli degli occhi.

<<Mi chiamo Philips, ma non penso tu mi conosca. In realtà non abbiamo mai avuto modo di presentarci>>

<<E come conosci allora il mio nome?>>

Lui continuò a sorridermi. C'era qualcosa di familiare in lui. Non lo avevo mai visto... eppure. Chi era quest'uomo?

<<Meglio parlarne davanti una tazza di te. Vuoi accomodarti in cucina?>>

<<Lavori per quell'uomo?>> chiesi senza muovermi. <<Vladimir?>>

I suoi occhi si rabbuiarono. <<Non lavorerei mai per un uomo del genere!>> disse. Poi i suoi occhi tornarono tranquilli. <<Non devi aver paura di me, seguimi, ti spiegherò tutto>>

<<Non mi muoverò da qui finché non mi dirai chi sei e cosa vuoi!>>

Lui mi guardò perplesso. <<Sinceramente, non penso che restare qui in corridoio o seduti davanti una tazza di tè faccia differenza. La porta è chiusa a chiave, non puoi comunque fuggire>> prese un respiro e continuò. <<E poi, se avessi voluto farti del male lo avrei già fatto, non pensi?>>

Strinsi i pugni. Odiavo quando la gente mi diceva cose ovvie. Lo seguii in cucina, e mi accomodai su una sedia, mentre lui riempiva un bollitori d'acqua e lo metteva sul fuoco.

Restammo in silenzio, finché l'acqua non cominciò a bollire e lui la versò in due tazzine di porcellana e vi immerse due sacchettini per il tè.

<<Allora?>> chiesi stizzita.

<<Allora cosa?>>

Lo guardai stupita. Mi stava prendendo in giro? Odiavo la gente calma, mi dava sui nervi!

<<Cosa vuoi?>>

Lui sorseggiò il suo tè, poi posò la tazza a terra, lentamente. La voglia irrefrenabile di lanciargli il contenuto bollente della mia tazza addosso era così irrefrenabile da essere doloroso.

<<Allora, cominciamo...>> sospirò. <<Mi chiamo Philips von Diesel e appartengo, insieme ai von der Vogelscheuch, alle due prime stirpe di vampiri. Per intenderci, il mio rango è alto quasi quanto quello del tuo fidanzato Ludwig>>

<<E tu come...>>

<<Non c'è vampiro in tutto il continente che non sappia chi tu sia, Veronica...>> chiuse gli occhi. <<Ti prego di non interrompermi più>> disse. <<Ho paura di dimenticare parti importanti...>> sospirò, poi aprì gli occhi, aspettando un mio segno di assenso. Annuii.

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