Chapter One;

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«Sono frustrata» ammisi sbuffando verso il chiaro vetro della finestra, cercando in tutti i modi possibili di alleviare lo stress accumulato, mangiucchiandomi le unghia.

«E di cosa? Tutti avremo un ruolo, o una parte, quindi 'sta tranquilla - tentò di consolarmi, la mia migliore amica Ji An; una tenera ragazzina, alta quanto un mignolo e vendicativa come il succo di limone nell'occhio - con la sfiga che hai potrebbe anche capitarti di essere Spugna» sghignazzava sulla sedia, mentre mi voltavo a guardarla non male, malissimo, ed a stento riuscivo a colpirla con la penna, poggiata sul banco.

«Ottenere il ruolo di spugna, significherebbe stare sul palco scenico, per un determinato tempo; non oso pensare a tutte quelle persone-»

Mi corresse. «Nostri genitori»

Sbuffai sonoramente. «Oh, insomma! Non oso pensare a tutti quegli occhi puntati su di me! Non riuscirei a spiaccicare parola neanche volendo», sono senza speranze...

«Ma Spugna non ha mica un ruolo importante, certe volte neanche si nota! Personalmente lo trovo un personaggio inutile, in tutta la storia», e mentre Ji An mi esponeva la tesi, su quanto fosse inutile il povero Spugna, una snella figura si siedette proprio sopra il mio banco, oscurando la mia. Si poteva ancora sentire una Ji An intenta a parlare col vuoto.

«Vai tranquilla, Eun Chan; non ti darebbero mai la parte della protagonista... non che tu non sappia recitare ma... - mi volse un'occhiata piena di disprezzo - non sei il tipo adatto» Kim. Hyu. Na. Un essere spregevole, che peggio non si può! Mi diede una piccola pacca sulla spalla, già pronta ad andarsene, sculettando come neanche un pavone saprebbe fare.

"Cosa sta cercando di insinuare?!" «Ma no, tranquilla, nemmeno tu sei male a recitare, ma immagino che ai nostri genitori non farebbe piacere vedere un'oca fare la parte di Wendy, al centro del palco; non credi?» dopo aver affermato ciò, mi voltai dall'altro lato, non appena il rumore di un elefante, che metteva piede in una gioielleria, attirò la mia attenzione.

In realtà non c'era neanche bisogno che mi voltassi a guardare la causa di tutto quel frastuono, sapevo benissimo chi fosse: Song Jay Min, una ragazza tutta d'un pezzo, portatrice di divisa maschile, solo per comodità; sapete... il nostro preside si faceva - e si fa tutt'ota - corrompere molto facilmente e, si dava il caso che, Jay Min, fosse una di quelle persone abbastanza manipolatrici.

«Buongiorno anche a te, animale» commentò sarcasticamente Ji An, mentre Jay le faceva un segno con la mano, di dubbio significato.

«Buongiorno, plebe!» era invece ciò che esclamava mr. Song Egocentrico Kyung Il - nonché fratello di Jay Min -

Impossibile non notare una Ji An sbuffare, ogni qualvolta le passasse di fianco, per andarsi a sedere nel posto dietro al suo, con una camminata da ''you wanna be on top'', sistemandosi il ciuffo di capelli tendenti al viola, di fianco alle tempie.

«Quanto mi piacerebbe picchiare la sua faccia contro lo spigolo della porta!» confessò la mia amica, bisbigliando, in modo che l'altro non potesse sentirla; non l'avesse mai detto...

«E a me piacerebbe rinchiuderti nell'armadio delle scope fino alla fine della scuola, peccato che non possa farlo» esclamava in risposta, Kyung Il, sorridendole in modo amorevole.

«Kyung Il, mi avevi promesso ''niente persone rinchiuse fino all'anno prossimo''» biascicò Jay Min, nel procinto di addormentarsi con la testa penzoloni sul banco.

«Oh, no, cara, io ti avevo detto ''niente persone rinchiuse fino alla scorsa settimana''» ribatté prontamente il fratello.

«Sì, sì, come vuoi! Buongiorno umani!» Kim Jae Ho fa la sua entrata scenica, con tanto di petali di rosa che cadono dal cielo, sparsi ovunque per colpa di Si Hyoung, che era incaricato ogni mattina a fare questo lavoro; credo avesse perso una scommessa, o qualcosa del genere.
Non appena mise piede in classe il mio cuore perse un battito. Oh cielo, se è bello!

Opera || Kim JaehoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora