Chapter Six;

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Eun Chan.

Avrei ricordato quel giorno per sempre: «Dico, sei impazzito?! Marinare la scuola; trasgredire più di quindici regole!»

«Oh, cielo! Ci sospenderanno! - Jae Ho urlò, portandosi le mani ai capelli, sarcasticamente. - Sai che roba, avremmo comunque tutti una punizione», concluse, poggiando entrambe le mani sui fianchi e tornando normale, come se nulla fosse.

«Ma siamo completamente ricoperti di cibo! Non possiamo camminare per strada in questo stato», specificai le ultime parole, facendo degli strani segni con le mani, cercando di fargli capire il concetto.

Il biondino assunse un'aria pensierosa, tenendosi il mento con l'indice e il pollice della mano. «Veramente, parla per te, io sono pulito come il sederino di un bambino», enfatizzò in fine, massaggiandosi le guance e chiudendo gli occhi, sfoderando un sorrisetto che mi fece venir voglia di prenderlo a pugni.
Notando la mia espressione decisamente contrariata, cercò di tornare in sé, sbottando: «Avanti, non fare la piantagrane!» il suo tono di voce stridula, più alta di due ottave ebbe il potere di rendermi sorda per qualche secondo.

«Preferisco la punizione di Yi Fan...», presi a massaggiarmi l'orecchio, alla ricerca dell'udito.

Davvero, non volevo peggiorare la situazione in cui mi ero cacciata - o meglio, stata trascinata.

Altri secondi di silenzio imbarazzante, che, a me, sembravano anni.
«Non costringermi a portarti in braccio, sai?» cinguettò all'improvviso, avvicinandosi furtivamente. «Come una principessa!»

«Stammi lontano», il viso mi si contorse in una smorfia, (che, oltretutto, avrebbe fatto paura anche a mr. Song).

Tuttavia, stava riuscendo a convincermi.

"Ma si, perché no? In fondo, Yi Fan non si accorgerà nemmeno della nostra assenza, di quanto è stupido".

Non replicò. Si limitò soltanto ad osservarmi come se improvvisamente fosse stato in grado di leggermi nella mente. Un sorrisetto compiaciuto stampato sul volto. «Chi tace, acconsente. Andiamo!»

Scossi la testa, quasi stupita, (o stupida; andiamo... per colpa di mr. fatina rosa, la mia reputazione da alunna brava e diligente stava andando a quel paese insieme a Dae Hyun-sunbae. Mi sembra più che logico che stessi prendendo la decisione sbagliata). Mentre Jae Ho serrava il pugno attorno al mio braccio e mi trascinava verso il cancello della scuola.

Ma, dovevo ammettere che, tutto sommato, parlando sinceramente, non mi dispiaceva affatto quella sensazione di ribellione, che piano piano accumulava sempre più terreno, nella mia mente. «Ti avverto di una cosa, però», questa volta fui io a prendere parola.

Jae Ho roteò prontamente gli occhi. «Non verremo espulsi, stai pure certa di questo», lo guardai, attonita. Leggendo il mare di confusione nei miei occhi, continuò. «A Kris servono alunni, e, per di più, non può permettersi di perdere la terza classificata», concluse come se fosse tutto così ovvio.

E, in realtà lo era; forse la ketchup mi aveva dato alla testa. «E di te che mi dici?» mormorai. Mi dovetti chiedere di come quella testa bacata fosse riuscito a sentirmi.

«Anche di questo non c'è da preoccuparsi. - Sorrise, malefico. - Yi Fan mi ama, non potrebbe mai buttarmi fuori!» e prese a saltellare di fianco a me.
Decisi di lasciar perdere, facendo allargare le mie labbra in un sorriso senza speranze.

Opera || Kim JaehoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora