Chapter Eight;

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«Permettetemi di chiedervelo: DOVE DIAVOLO SIETE STATI VOI DUE, IERI, EH?», fu ciò che sbraitò Wu Yi Fan, non appena sia io che Jae Ho misimo piede nella famosissima presidenza; abbellita da quadri dalle forme e colori più strani, divanetti disposti in un semiquadrato attorno a un tavolino, e una scrivania posta al fondo della stanza, seguita da un'enorme vetrata e una poltrona in pelle.

«Oh cielo, Galaxy, calmati! Così ti verranno le rughe», scherzò il biondino di fianco a me.

Come può scherzare in un momento del genere?!

Ci affibbieranno una punizione orribile... o peggio: ci espelleranno!

«Le rughe sono l'ultimo dei miei problemi.» sbottò la Torre Canadese, incrociando le braccia al petto. «Sedetevi», fu quello che seguì, dopo averci indicato la serie di divanetti verdi.

Okay, basta solo mantenere la calma, no?

Cosa farò se verrò espulsa?!
Oh, ma non sarò l'unica; Jae Ho se ne prenderà la responsabilità insieme a me, giusto?-

«È stata tutta colpa sua!», fu ciò che disse la bambina bionda, interrompendo la mia riflessione mentale.

... Aspetta, che?!

Dovetti lottare contro ogni cellula del mio corpo, per non tirargli uno di quei divanetti in testa.
Ora che ci penso, non ne valeva la pena ricevere una denuncia per quello stupido di Kim Jae Ho, ma era difficile rimanere impassibile.

Soprattutto per una come me.

Aish, non riuscivo proprio a capire cosa gli passasse per la testa; era stato pure lui a convincermi di marinare la scuola! Non poteva scaricare tutta la colpa su di me.

«Molto divertente, Jae Ho, ma nessuna delle tue scuse riuscirà a salvarti dalla mia punizione, questa volta.» Yi Fan sembrava davvero serio questa volta. Ed faceva strano, visto che solitamente era lui il primo a lavarsene le mani di tutto. «Allora, vediamo un po'...»

Ma prima che Yi Fan potesse dire altro, mi ritrovai ad esclamare - supplicare: «La prego, non ci espella!»

Kris rimase per qualche secondo a fissarci.
In realtà rimase per lo più a fissare una me sull'orlo di una crisi, impaziente della tua risposta. «Che cosa stai dicendo? Mi spieghi perché dovrei farlo?», sbottò di conseguenza, quasi la risposta fosse così ovvia.

E, per un attimo, mi parve di scorgere un sorrisetto di scherno da parte della principessa rosa, seduto a qualche centimetro da me.

Mi schiarii la voce, sistemando lo giacchetto della divisa. Poi, boccheggiando, dissi: «Non vuole espellerci?»

Yi Fan roteò gli occhi. «Per quale motivo dovrei perdere due studenti, completamente a caso? Eun Chan-ah... voi siete le mie uniche fonti di guadagno, - si rivolse a me, parlando in generale - non potrei mai permettermelo, neanche se mandaste a fuoco l'intero edificio.» detto questo, il piromane mancato che era in Jae Ho, sembrò svegliarsi. «E no, non era un consiglio», si affretto infatti ad aggiungere. «Aish, avete trasgredito più di quindici regole!»

In quel momento mi sentii davvero un essere orribile.
So che per molti potrebbe sembrare anche una cosa da niente, ma per me, colei che il manuale delle regole della scuola ha la stessa importanza di un libro sacro, trasgredire non una... non due... ma ben quindici di queste mi fa sentire come se un enorme masso mi si sia appena schiantato addosso.
Non ero davvero abituata ad essere "sgridata" dal preside.

Poi, improvvisamente, la figura divina di Kim Junmyeon fece capolino da dirtro la porta, assumendo un'espressione severa e contrariata, appena dopo aver notato le nostre figure. «Kris, mi spieghi che cosa stai facendo?», domandò, inarcando un sopracciglio.

Opera || Kim JaehoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora