«Avanti» esordì una voce calda e scura, non appena la mia mano bussò per tre volte, sulla porta in legno, della sala professori.
Conosco molte persone che mi avrebbero fucilata, per ciò che stavo per fare...
«A-anyeonghaseyeo...» chinai il capo, in segno di rispetto, mentre – con lo sguardo – cercavo la possente figura del professor Park.
Era proprio lì, di spalle, mentre rifletteva su qualcosa, immerso nei suoi pensieri. «Seonsaeng-nim» lo chiamai, ma ricevetti solo l'attenzione dei grilli, fuori dalla finestra. «S-seonsaneng-nim...» ripetei, schiarendomi la voce.
«Aish, chi sei?! Che cosa vuoi?! – cominciò a domandare a raffica. Seo Joon era quel tipo di persona che si innervosiva molto facilmente. «Oh, Eun Chan-ah, hai bisogno di qualcosa?»
Cambiamento radicale...
Rimuginai nella mia mente la frase adatta, ma finii con l'entrare nel pallone. «I-io volevo s-solo chiederle una cosa per la r-recita» Seo Joon si mise in una posizione più comoda, incitandomi a continuare. «Vede... io non posso fare la parte di Wendy»
Minuti di silenzio...
«E con ciò?» sorrise, angelicamente. «Vedi... il tuo è solo un problema passeggero, molti lo chiamano ''panico da palcoscenico''. In realtà, è solo ansia» si fermò un attimo. «E poi sei l'unica che Kris abbia scelto decentemente. Chi altri potrebbe fare la tua parte? Hyu Na? Quella non sa recitare. Jay Min? Troppo uomo... Ji An? Kyung Il ha pagato Yi Fan per darle il ruolo di Spugna. In più, Hyu Na non permetterebbe mai che, una sua seguace, le soffiasse il posto da sotto il naso» le parole di Seo Joon mi stavano scandalizzando. «Tu sei perfetta! Non farti troppi problemi, e impara il copione come si deve»
E, dopo avermi buttata fuori dalla porta, tornò a concentrarsi sui suoi fogli. Aish...
Rimasi pochi minuti lì davanti a pensare, e pensare, e pensare...
Fin quando...
«Ero sicuro fossi d'accordo a recitare insieme a me!» una voce terribilmente acuta, ebbe l'arcano potere di assordarmi per qualche secondo. Come non riconoscerlo?
«J-Jae Ho?» mi voltai verso la sua impeccabile figura. Era davvero impossibile tenere il suo sguardo, ti osservava con quell'occhio critico, che solo Jae Ho aveva, e sembrava notare ogni tuo minimo difetto.
«Mi spieghi cosa stavi facendo?» benché io ed il ragazzo avessimo lo stesso quadro di amicizie, lui non mi ha mai considerata più di tanto. Era già molto se si ricordasse il mio nome. Parlare da soli, faccia a faccia, come se conoscesse tutto di me, faceva uno strano effetto.
«N-nulla» mentii spudoratamente. Peccato che Kim Jae Ho non si faceva sfuggire mai nulla.
«L'ho visto, sai? Aish... sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto? O forse... ho qualcosa che non va?» sbottò, a braccia conserte; mentre con un soffio cercava di scostare dagli occhi, una ciocca di capelli, ribelle.
«Non è che non voglia recitare con te – anzi, tutto il contrario, passerei la mia intera vita al tuo fianco – è solo che... non sono capace di recitare davanti un pubblico...» pessima scusa, in parte vera.
Il mio ''panico da palcoscenico'' si incastrava perfettamente con ''l'ansia dovuta alla presenza di Kim Jae Ho''
«Guardami negli occhi e prova a ripeterlo» non riuscivo a capire. Nel frattempo, il ragazzo colse l'occasione per avvicinarsi, il più del dovuto, ad una me in preda al panico. «Sono davvero io, il problema? Ti metto in soggezione?» mi scrutò da cima a fondo. «Ma che razza di stupidaggini sto dicendo?! È ovvio che non sono io! – sembrava convinto delle sue parole – Allora, cosa potrebbe essere? – assunse un'adorabile espressione pensierosa, poi, infastidito, esclamò: – Aish... ci devo pensare. Sappi solo che sei una persona alquanto egoista; hai l'opportunità di recitare insieme ad una bellezza divina come la mia e chiedi che ti venga assegnato un altro personaggio!» e, detto ciò, girò i tacchi, incamminandosi verso il lato opposto del corridoio, sculettando e sbuffando, contemporaneamente.
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Opera || Kim Jaeho
Fanfic[...] Kim Jae Ho era una di quelle persone che ti faceva innamorare perdutamente di lui, anche solo respirando. Spezzandoti il cuore, non appena dichiaravi il tuo amore. Sinceramente non so come io, Park Eun Chan, riuscii a cadere ai suoi piedi così...