Chapter Foutreen;

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«Eun Chan... senti, non è che, un giorno di questi, sei libera? Non so... andiamo a vedere un film, ti va? Prima che la fretta della recita ci rubi tutto il tempo libero»

Mi voltai di centottanta gradi perfetti verso la provenienza di quella voce; (e, santo Joshua, perché?) non l'avessi mai fatto...

Quello sguardo, i suoi occhi. Stavo mancando uno svenimento, il che non andava affatto bene. Cazzarola, ma fanno sul serio?!

Prima Song, ammaliante in tutta la sua bellezza - e altezza -, poi la fatina rosa del cappero a farmi prendere infarti ogni due per tre e, adesso, ci si metteva anche lui?

Inizialmente, mi guardai intorno, un po' spaesata; con l'esatta espressione di una che vuole domandare: "ma, stai parlando con me?".
Poi, facendo mente locale... sì, mi resi conto che ero proprio io la diretta interessata, e l'unica in quella grande sala, o comunque nel raggio di quindici metri, con il nome di Park Eun Chan.

Così, mi ricomposi ed esclamai: «J-Jong Suk-ssi, dici a me?»

Oh, no.

Santo Joshua, no! Non era questo quello che volevo chiedere!

E chissà che faccia da ebete avrò fatto.

Stupida Eun Chan!

Per tutta risposta, il moro cercò di trattere una risata. «Sì, conosci qualcun altro di nome Eun Chan?», ci scherzò sopra lui, stendendo un velo pietoso.

«Oh...» cercai di sdrammatizzare il tutto con una risata degna da film horror, ma ovviamente con scarsi risultati.

Così, cominciai a guardarmi intorno dalla disperazione. Cercai appoggio nello sguardo di Jay Min, la quale stava battendo un piede per terra nervosamente, ignorandomi come non mai.

Poi, provai con Ji An, la quale stava praticamente sclerando più di me, in quel momento. Riuscivo a leggere nei suoi occhi la frase "Accetta, senza rimpianti!", come se ce l'avesse scritta in fronte a caratteri cubitali.

E, in fine, per ultimo ma non meno importante... Dokyun; sì, quel ragazzo mi stava letteralmente mimando un "dì di sì!", cosa che mi stupì realmente. Insomma, io e Dokyun non eravamo mai stati così intimi...

Ma sì, forse aveva ragione.
Chi ero io per vietare un'uscita con il caro Lee Jong Suk?

Andiamo, in fondo... era solo un film.

Ma, aish, perché mi stavo facendo tutti questi problemi? Probabilmente almeno i tre quarti delle ragazze (e ragazzi) della scuola avrebbero voluto essere al mio posto in quel momento, quindi, perché esitare?

Provai a tornare con lo sguardo verso la testa castana, intento ad aspettare una qualche mia risposta - che sarebbe tardata ad arrivare per ancora una bella manciata di minuti.

Ma, per un motivo ancora a me sconosciuto, non si sa ancora perché, il mio sguardo guizzò da una parte all'altra della sala, incontrando e scontrando quello di colui (o colei) che non avrei mai voluto guardare per il resto della mia vita.

L'espressione truce, infastidita e quasi arrabbiata di di mr Kim JaetuprovasoloadaccettareedioticancellolefotodiKyungIlchetieninascosteneltuocellulareHo, ebbe il potere di far crescere dentro di me una sorta di inquietudine... una sensazione strana, attaccatasi all stomaco in subbuglio. E, adesso, che cosa vuole?

Poi, una lampadina si accese nel mio cervello; il criceto obeso all'interno della mianmente aveva evidentemente cominciato a funzionare di nuovo, e un sorriso a dir poco inquietante cominciò ad incurvarsi nelle mie labbra. Oh, sì... Park Eun Chan, è arrivato il momento di vendicarsi. Eccome se è arrivato.

Opera || Kim JaehoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora