La mattina dopo si alzò stanchissima,non era riuscita a chiudere occhio e questo la rendeva nervosa perché non se ne spiegava il motivo. Si vestì e uscì piano in cucina ,aveva bisogno di una bottiglia di latte non tanto per lei quanto per Jennifer e doveva chiederlo a Gabriel dato che il suo era finito.
Lo trovò che armeggiava con le cialde della macchinetta del caffè ,aveva preparato un vassoio dove stava mettendo pane ,succo ,marmellata .
"Buongiorno, potresti darmi una bottiglia di latte? Ho finito il mio e non intendo lasciare sola Jen." gli chiese infilando le mani nelle tasche della felpa .
"Veramente ti stavo portando io la colazione. " le rispose lui poggiando le tazzine del caffè.
"Non disturbarti ,mi basta una bottiglia di latte."
Nonostante lo scambio di battute Cami non riusciva a guardarlo, ma sentiva il suo sguardo che la trafiggeva.
Gabriel sbuffò.
"Senti volevo dirti che ...ecco ieri sera...si insomma quello che hai visto..." cercava di spiegarle qualcosa ma Cami non lo lasciò finire.
"Mi rendo conto che avrei dovuto bussare, comunque non mi devi nessuna spiegazione non è affar mio. Il latte?" chiese ancora una volta.
La rabbia di Gabriel era così tanta, verso di lei,verso se stesso ma soprattutto verso Roxanne che si poteva affettare. Imprecò ,aprì la dispensa e le diede una bottiglia di latte.
"Ecco il latte!"
Cami prese la bottiglia senza guardarlo mugugnò un grazie e se ne andò.
Nonostante la porta chiusa sentì che Gabriel sbatteva le cose che aveva preparato per la colazione con una certa rabbia ma Cami non se ne curò.
Chiamò Tommy e chiacchierò con lui finché non si svegliò Jen ,fecero colazione e chiese alla ragazzina dove fosse suo padre.
"Non so di preciso dove sia. Roxy dice che non mi ha mai voluta per questo lei ha dovuto crescermi da sola. Da quanto ne so si è risposato da pochi anni e forse ha anche altri figli. Ma non mi importa ,Roxy non mi fa mancare niente nonostante lui non le dia neanche un dollaro per il mio mantenimento" le disse Jen.
Ma a Cami non sembravano parole sue ,per quanto era arpìa quella donna avrebbe potuto dire alla figlia anche che il padre era un detenuto pur di non farla avvicinare a lui.
"Ma tu hai il suo nome o quello di tua madre?" le chiese Cami, la storia la incuriosiva.
Per come era fervida la sua immaginazione il padre di Jen poteva anche essere all'oscuro del fatto che aveva una figlia o ancora meglio la regina delle arpìe giocava il medesimo gioco con entrambi.
"Si ho il suo nome ,Roxy dice che almeno quello è stato capace di darmelo" spiegò la ragazzina addentando il secondo muffin.
Ma Cami non ci badò, la sua mente stava già costruendo storie sul passato di Roxy.
"Cami posso andare in bagno?"
Le mostrò con un cenno della testa la porta del bagno e dopo pochi minuti la sentì urlare e corse a vedere cosa era successo.
Naturalmente i dolori della sera prima avevano dato ragione a Cami, a Jen era arrivato il ciclo.
La consolò e le spiegò come doveva fare per il dolore e le raccomandò tutto quello che suor Ellie le aveva inculcato quando lei aveva pianto disperatamente perché non lo voleva .
Gabriel bussò alla porta prima di aprire e comunicò a Jen che la megera era passata a prenderla.
"Jen ascolta quando hai bisogno non devi far altro che venire ok? E poi io fossi in te cercherei tuo padre. Senza che tua madre lo sappia. Non rinunciare a nulla nella vita Jen, tutto quello che lasci è perso. Domani potresti pentirti di non averlo cercato. Io non so neanche chi è mio padre e mia madre è morta quando avevo otto anni. Pensaci Jen!"
Consigliò alla ragazzina prima di abbracciarla forte.
Quando Roxanne e Jennifer se ne furono andate Gabriel scese di nuovo giù a parlare con Cami, doveva spiegarle.
Ma Cami era uscita.
Fu solo molto più tardi che la sentì rientrare mentre lui stilava un promemoria per la sera dopo ,lasciò tutto e andò a parlarle.
Entrò come una furia senza bussare mentre Cami si spogliava .
"Ma che diavolo! Va bene che è casa tua ma per il momento ci abito io quindi sei pregato di bussare ,se non addirittura usare la porta principale. " lo assalì rimettendo alla meglio la felpa sulla pelle nuda .
" Maledizione,lo sapevo che non c'era da fidarsi gli uomini sono tutti uguali!"continuò borbottando tra se.
Gabriel era in imbarazzo ma non perché era entrato senza bussare, la pelle candida della sua schiena che aveva intravisto l'aveva lasciato senza fiato eppure di donne nude ne aveva viste parecchie.
"Scusami hai ragione ma è che volevo parlarti e non ho riflettuto" le spiegò schiarendosi la gola e guardando altrove.
"E cosa c'era di tanto importante da dirmi che non poteva aspettare domani?" gli chiese lei dubbiosa.
Gabriel si passò una mano nei capelli e le si avvicinò piano ,quel gesto fece imbambolare Cami che si chiese come sarebbe stato passare le mani tra quei capelli.
"Ascolta mi dispiace davvero per ieri sera. Vedi Roxanne..."
"Ancora con questa storia? Ti ho detto che non è un mio problema! Non mi interessa sono stata chiara?"
Sbottò Cami allontanandosi, non riusciva a stargli vicino. E non capiva questo suo continuo bisogno di spiegarle la sera prima.
Gabriel sbuffò ,era più difficile di quanto immaginava, non riusciva a spiegare che Roxanne gli era saltata addosso ne tantomeno riusciva a spiegare a se stesso perché volesse per forza dare spiegazioni a Cami.
Si stava comportando come un ragazzino alle prime armi e non come l'uomo che era.
"Ok va bene dato che non ti interessa allora non ti spiego che è stata lei a saltarmi addosso. Comunque ti ricordi che dobbiamo andare da Stanton tra un paio d'ore? O neanche questo ti interessa!" Si rese conto che aveva involontariamente alzato la voce ma gli riusciva difficile comunicare con lei e reprimere allo stesso tempo la voglia che aveva di baciarla.
Quando la vide stringersi nelle spalle si innervosì ancora di più le si avvicinò e la prese per le spalle .
"Non crederai che io vada da solo vero? Tu mi hai messo in questo casino quindi mi accompagni chiaro? E guardami Cristo!" la scosse per farsi guardare,sentiva la mancanza dei suoi occhi chiari puntati su di lui.
Cami era consapevole della sua vicinanza e del suo profumo e la maglia aderente che indossava non le facilitava la concentrazione ,temeva che alzando gli occhi si sarebbe persa in quelle iridi nocciola ,si obbligò mentalmente ad alzare lo sguardo immaginando di avere davanti il Grinch.
Gabriel la guardò alzare lentamente lo sguardo e quando finalmente poté specchiarsi in quelle pozze d'acqua ,vi lesse solo schifo.
"Effettivamente non è un mio problema. Ma ho promesso che sarei andata quindi ti accompagno. Ma possiamo benissimo andare ognuno per conto proprio."
La proposta lo lasciò spiazzato, non avrebbe mai creduto che una donna lo poteva rifiutare eppure Cami l'aveva fatto.
"Fai come credi." Le disse freddamente prima di andarsene.
Cami sospirò sollevata, non le era piaciuto comportarsi così ma si era vista costretta,non le erano mai piaciute le costrizioni e aver subìto per sette anni quelle del Grinch l'avevano fatta diventare più ribelle.
Oltretutto si sentiva strana quando era così vicina a Gabriel.
Sbuffò contrariata, si spogliò di nuovo e andò a lavarsi per andare da Stanton.
In realtà ci era stata fino a poco prima perché con Susan avevano preparato i cup cake per dopo ma non era certo tenuta a dirlo a Gabriel.
Indossò un jeans ,una maglia rosa e l'enorme felpa con cappuccio e cerniera che Sophy le aveva dato poco prima ,poi spazzolò a lungo i capelli e decise di lasciarli sciolti.
Alla fine senza volerlo si trovarono entrambi fuori nello stesso momento per andare da Stanton, nessuno dei due aprì bocca ,Cami persa nei suoi pensieri e Gabriel intento a reprimere la voglia che gli era salita nelle mani di infilarle nei lunghi capelli di Cami.
Quando entrarono da Stanton furono accolti con grande familiarità ,soprattutto Cami, che ormai era diventata una presenza costante.
Gabriel si guardò intorno e rimase sbalordito dal cambiamento che Stanton aveva dato al locale, l'uomo si mostrò gentile e affabile e gli disse che tutti i cambiamenti erano merito di Cami e ancora una volta dovette ricredersi su di lei.
"Cami ,Cami sei tornata" una ragazzina con le trecce e i fiocchi rossi arrivò di corsa e saltò in braccio a Cami che la prese e volteggiò con lei ridendo allegra.
Gabriel rimase a guardare la scena rapito,solo cinque minuti prima gli aveva a malapena rivolto uno sguardo omicida e adesso invece la vedeva ridere e giocare come una bambina.
"Ciao piccola diavoletta,hai fatto i compiti?" chiese Cami alla piccola Elizabeth .
"Si, li ho fatti tutti tutti. Hai visto che belle trecce che mi ha fatto Susan?" le chiese la piccola vantandosi mentre mostrava fiera la sua testa perfettamente pettinata.
"Sei davvero bellissima. Un giorno voglio farle anche io le trecce come le tue." le disse Cami dandole un buffetto sul naso.
La piccola si mise a ridere e solo in quel momento si accorse della presenza di Gabriel e si avvicinò a Cami tirandola curiosa verso il basso.
"E quello chi è il tuo fidanzato?" le chiese cercando di confabulare senza purtroppo riuscirci.
Cami arrossì alla domanda della ragazzina,si schiarì la gola e sorrise alla piccola cercando le parole per risponderle e farle capire in modo semplice che non era il suo fidanzato, ma Gabriel fu più veloce e rispose a posto suo.
"Ciao io mi chiamo Gabriel, sei davvero molto carina con queste trecce. Purtroppo Cami ha detto che non vuole fidanzarsi con me e io adesso sono senza fidanzata. Tu mi vorresti come fidanzato?" chiese con naturalezza angelica alla piccola che sgranò gli occhi verso Cami che a sua volta era rimasta scioccata dalle parole di Gabriel.
"Molto piacere Gabriel, mi dispiace che Cami non ti voglia eppure lei è così gentile e bella. Comunque non posso fidanzarmi con te !"
si guardò intorno con aria cospiratoria e continuò :" Io sono già fidanzata e il mio fidanzato che si chiama Adam è più bello di te. Ma tu sei stato cattivo con Cami? È per questo che lei non ti vuole?" gli chiese la piccola preoccupata.
Cami li lasciò continuare con le loro elucubrazioni e andò a chiacchierare con Sophy e Greg che erano intenti a preparare hamburger e patatine fritte.
Susan tornò con la nuova divisa e Cami le fece i complimenti perché stava davvero bene ,la vide arrossire e guardare in direzione di Ron. Da quanto Cami aveva capito dai racconti forniti da Elisabeth , Ron abitava nello stesso palazzo degli Stanton, ossia proprio sul locale,insieme alla madre malata. Andava a scuola con Susan e secondo la perspicace ragazzina ognuno di loro provava un sentimento per l'altro ma non avevano il coraggio di dirlo ,nel pomeriggio poi aiutava nel locale ricevendo uno stipendio che gli permetteva di tirare avanti.
Mangiarono tutti insieme e Cami scoprì un Gabriel giocoso e di compagnia ,teneva viva la conversazione a tavola ricordando con Greg tutti gli innumerevoli scherzi che si erano fatti da ambo le parti durante tutti quegli anni.
"Cami non mangi le verdure?"le chiese a un certo punto Elizabeth.
Dieci paia di occhi le si puntarono addosso ,non doveva sbagliare a rispondere,sembrava un test.
"Certo che le mangio,le verdure fanno bene al nostro organismo. Purtroppo però nonostante mi piacciono tanto ce ne una che non posso assolutamente mangiare." Guardò tutti quanti e lesse soddisfazione nei loro sguardi.
"Davvero? E quale verdura non puoi mangiare?" ovviamente Elizabeth era in cerca di un pretesto per evitare di mangiare le verdure.
"Elizabeth mangia e non disturbare Cami." la rimproverò la madre.
"Tranquilla Sophy non mi disturba, vedi Elizabeth io adoro i cavoli ma purtroppo sono allergica,contengono una sostanza che nei soggetti come me fa gonfiare la tiroide e rischio di soffocare" spiegò alla piccola rubandole una patatina dal piatto.
Questo fece ridere Elizabeth e se qualcuno avesse creduto o no alla storia dei cavoli non lo diede a vedere.
La serata continuò bene tutto sommato, gli unici che non si rivolgevano la parola erano Cami e Gabriel, ma colloquiavano in modo naturale con tutti gli altri.
L'unico che poverino aveva problemi a parlare era Ron che ogni volta iniziava a balbettare e finiva sempre per arrossire senza portare a termine quello che voleva dire.
Nel momento in cui Susan prese i cup cake che avevano decorato nel pomeriggio Gabriel scoprì da Stanton che avrebbe inserito i dolci nel suo menù ,che la maggior parte delle ricette a Susan le aveva passate Cami e che l'aveva aiutata anche quel pomeriggio.
Gabriel la fissò sorpreso e Cami abbassò lo sguardo imbarazzata.
Quando fu ora di congedarsi Gabriel e Stanton si strinsero la mano dichiarando finita la guerra ,Cami diede un bacio alla piccola Elizabeth , abbracciò Sophy e Susan e battè il cinque con Ron, poi raggiunse i due chef.
"Allora Greg ,il prossimo sabato riapri sei contento?" chiese all'uomo che sorrideva felice.
"Puoi dirlo forte Cami, grazie a te ho capito che dovevo aggiornarmi e dare anche spazio a mia figlia. Ma soprattutto devo ringraziarti perché sei stata tu che hai permesso tutto questo e ci hai fatto capire che era ora di smetterla con gli scherzi, vero Gabriel?" disse dando una pacca sulla spalla di Gabriel.
Lui sorrise e fece una cosa che spiazzò Cami, le mise un braccio intorno al collo e la tirò al suo fianco.
"E si Greg è proprio così. La nostra Cami è davvero preziosa" disse prima di posare le labbra sulla sua tempia.
Cami si allontanò scombussolata , non aveva previsto che la sua vicinanza le avrebbe fatto quell'effetto , ringraziò ancora e uscì dal locale seguita da Gabriel.
Avevano trascorso una bella serata ma tra di loro c'era qualcosa in sospeso che si ripresentò appena l'aria gelida della notte li investì ,ognuno di loro attraversò dall'altra parte della strada senza proferire parola. Cami rientrò dal suo ingresso laterale mentre Gabriel salì i gradini che portavano al ristorante,si lasciarono così ,con la voglia di Gabriel di approfondire quel contatto di poco prima e la voglia di Cami di avere spiegazioni.
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Amore tra i fornelli
ChickLitDovevo solo trovare il modo di andare via da quell'inferno . Ero sicura che al di fuori c'era un mondo da scoprire e sicuramente sarei riuscita a far sì che il mondo esterno mi accettasse e notasse le mie potenzialità. La vita di Cami era passabile...