Il dottor Carl Crawford non si era fatto attendere molto , avere la certezza di trovare sempre un tavolo libero da Gabriel lo aveva fatto alzare dal letto per andare a visitare la ragazza.
Si lavò le mani e ripose lo stetofonendoscopio nella borsa, poi tirò fuori dalla stessa un medicinale e una siringa sterile.
Preparò tutto e fece l'iniezione nel braccio della ragazza.
"Allora Carl? Come sta? Quando può andare via?" chiese Gabriel al dottore mentre osservava i suoi movimenti.
"Tranquillo Gabriel domattina si sveglierà fresca come una rosa e potrai metterla alla porta. Spero sul serio che tu stia scherzando Gab. Questa poverina è in ipotermia le ho dato un forte antibiotico ma non so quando e se si sveglierà, ha la febbre alta nonostante la sua pelle sia viola. Una cosa sta combattendo l'altra e onestamente in questo momento l'unica cosa che puoi fare è spogliarti e metterti al suo fianco per scaldarla!" lo rimproverò burbero il suo medico di fiducia.
Lo guardò allibito prima di sbottare .
"Non dirai sul serio Carl?" non aveva nessuna intenzione di infilarsi nel letto con quella ragazzina.
Non aveva idea di cosa gli stesse succedendo ma quando le aveva tolto la felpa sporca e puzzolente una cascata di capelli neri lisci e morbidi come seta erano caduti sul cuscino e lui nera rimasto affascinato. Era rimasto colpito dalla pelle morbida quando gli aveva tolto le scarpe e il jeans ed era rimasta con una camicia candida e un paio di orribili calze a quadri viola e blu, gli era sembrata ancora più piccola e indifesa.
"Maledizione !Accidenti a Stanton!" replicò nervoso ,mentre faceva su e giù nell'angusto spazio della stanza ricavata per avere privacy quando si dormiva.
"Gabriel te lo dico come se fossi tuo padre, sul serio questa poverina potrebbe non superare la notte se resta così. Nessuna coperta al mondo dà lo stesso calore di un altro corpo,non vorrai averla sulla coscienza! Evidentemente per uno strano scherzo del destino in un modo o in un altro tu sei stato designato per prenderti cura di questa bambina. " gli spiegò Carl mentre indossava il cappotto.
"Carl ricordami di non svegliarti più nel cuore della notte. Dici un sacco di stronzate! " fece Gabriel iniziando a sfilare le scarpe . Carl scoppiò a ridere ,si conoscevano da anni ormai e fino a quel momento non ne aveva avuto mai bisogno. Si era trovato un medico solo per far contenta sua madre.
"Non disturbarti ad accompagnarmi . Tornerò domani a controllarla non appena finirò in studio e saranno pronti i risultati del prelievo. Dormi bene Gab !" gli augurò sghignazzando mentre se ne andava.
Fanculo Carl ! Pensò Gabriel mentre si spogliava dei vestiti per restare con i soli boxer prima di infilarsi nel letto al fianco della bella addormentata.
Si sdraiò cauto e con mani delicate prese il corpo gelido e sudato della ragazza e lo strinse a se.
Chissà da dove veniva e perché era in quelle condizioni, appoggiò il mento sui capelli neri come la notte e a dispetto dei vestiti sporchi che indossava un leggero profumo di gelsomino gli investì il naso.
La sua testa si faceva mille domande e sperava in un certo senso che la ragazza si svegliasse alla fine, era curioso di capire cosa spinge una ragazza così bella ad andare in giro nella notte,non aveva una famiglia? Non la stavano cercando? E se era scappata? E se era ricercata dalla polizia? Con tutte quelle domande che gli giravano nel cervello cercava di mascherare il piacevole contatto con quella pelle morbida e piano piano si addormentò.
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Amore tra i fornelli
Romanzi rosa / ChickLitDovevo solo trovare il modo di andare via da quell'inferno . Ero sicura che al di fuori c'era un mondo da scoprire e sicuramente sarei riuscita a far sì che il mondo esterno mi accettasse e notasse le mie potenzialità. La vita di Cami era passabile...