capitolo 5º

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"Sei tornata? Che c'è neanche lui ti offre lavoro? " la investì con il suo interrogatorio appena entrò.
Si tolse la tovaglia e la lasciò sul tavolo poi scese nuovamente le scale e andò in cucina, si sedette al bancone dove Gabriel preparava i suoi piatti e tirò il vassoio che Jake le aveva portato prima.
Tutto sotto lo sguardo attento di Gabriel,Jake e il dottor Carl.
"Bhe che avete da guardare? Non sapete che è maleducazione fissare qualcuno mentre mangia?" chiese ingoiando un pezzo di pane con formaggio.
"Che sei andata a fare da Stanton?" chiese Gabriel a bruciapelo.
"Sono andata a pretendere spiegazioni e siccome non può darmi un lavoro ,mi rimpiazza i vestiti che qualcuno quì ha avuto la brillante idea di buttare via. Contento?" rispose con un sorrisino.
"Che tipo di spiegazioni?" le domandò Jake.
"Semplice ho voluto capire il perché due bambini si fanno la guerra per qualcosa che non esiste! Gli ho intimato di smetterla." rispose facendo spallucce.
"Avrei voluto essere un moscerino per sentire le sue scuse e guardare la sua faccia!" fece Gabriel con un ghigno.
"Davvero? Jake avete uno specchio?" chiese Cami
Jake le procurò un vassoio specchiato.
"Vieni qui uomo delle caverne e guardati allo specchio." gli disse invitandolo a raggiungerla.
Il dottore e Jake spinsero un riluttante Gabriel fino al bancone dove era seduta ,in fondo anche loro erano incuriositi da quello che voleva fare.
"Perché dovrei guardarmi,so che sono bello!" disse Gabriel vantandosi. Cami alzò gli occhi al cielo e borbottò.
"Guardati. Stanton crede che tu sia la causa del suo tracollo,quindi ti ha fatto la guerra perché voleva che chiudessi. Non guardare me, guarda la tua faccia la sopra. Dicevo ,in pratica quel locale non vede rimodernamento da quando ha aperto. Gli ho consigliato di fare dei cambiamenti nel locale e sul menù e... sarà tuo ospite domani sera !" buttò lì prima di addentare un pezzo di mozzarella.
La faccia di Gabriel era un tumulto di espressioni, passò dal ghigno ,allo stupito e poi all'arrabbiato nel giro di pochi millesimi di secondo.
Sbattè il vassoio sul tavolo facendo prendere un colpo a Jake e Carl che ridevano sotto i baffi dandosi gomitate,ma non scalfì minimamente la posizione eretta di Cami che era intenta a sbucciare una banana.
"Tu .hai.fatto.cosa?" chiese a denti stretti.
"Ecco hai visto? Anche la sua faccia era così. Gli ho consigliato di fare dei miglioramenti sul menù e nel locale" rispose con viso angelico.
Si girò sullo sgabello e lo guardò mentre staccava pezzi di banana e la mangiava.
Gabriel era a dir poco furioso, non poteva neanche immaginare di avere quell'essere unto e olioso nel suo locale, ne andava dell'eleganza di tutto il ristorante e tutto per il capriccio di quella ragazzina odiosa.
"Tu adesso porti il tuo bel sedere nuovamente da Stanton e gli dici che ti sei fatta quattro risate e che io non so niente di tutto questo chiaro?" la minacciò avvicinandosi per metterle paura.
Ma Cami non si scompose di un millimetro, anzi accavallò le gambe e incrociò le mani sulle ginocchia.
"Non era da parte mia l'invito mister uomo delle caverne, ma da parte tua. Io mi sono limitata a fare da tramite. E poi quanto sei megalomane e prepotente, Stanton ricambierà il favore sarai a cena da lui una di queste sere. Non sei contento?" fece sbattendo le lunghe ciglia sugli occhi chiari.
Carl e Jake ormai ridevano come due matti, Gabriel li ammonì di smetterla e poi si rivolse nuovamente a lei.
"Tu sei ...sei...." non trovava le parole per definirla ,era arrabbiato ma non voleva offenderla.
"Assunta ! Lo so. Sapevo che non potevi fare a meno di assumermi. Tranquillo che sarò la migliore collaboratrice che tu abbia mai avuto!" gli andò incontro lei con le parole ,poi gli girò le spalle e scese dallo sgabello.
"Il dottore però ha detto che sono ancora convalescente quindi si inizia domani. Perciò ciao ciao. "
fece andando verso la porta che dava nella casetta poi si fermò e aggiunse
"Ah a proposito grazie di avermi offerto la tua abitazione. " sparì dietro la porta e lasciò un Gabriel allibito e nervoso e Jake e Carl che ancora ridevano.
"Ma cosa avrò mai fatto di male per meritarmi tutto questo? E voi due smettetela, non fate altro che alimentare il suo ego smisurato!" sbottò prendendo un pentolone per bollire l'acqua.
"Però Gab devi ammetterlo praticamente ti ha messo a posto in quattro e quattrotto !" sentenziò Carl ridendo con Jake.
"Non la sopporto già ora figuriamoci se devo tenerla a lavoro quì, spero che da lassù un anima buona mi aiuti.." borbottò tagliando le patate a spicchi.
"Ci sarà da divertirsi" rimarcò Jake.
"Sapete che vi dico? Tu sei licenziato e tu non hai più un tavolo sempre prenotato!" li minacciò puntandogli contro il coltello con cui tagliava le patate.
I due uomini fecero finta di cucirsi la bocca e continuarono a ridere sotto i baffi.

Amore tra i fornelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora