Capitolo 23

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Cleo

Apro lentamente gli occhi e mi arrotolo sotto le coperte. Sfrego la guancia contro il cuscino e mi guardo intorno. Sono in camera mia, nel mio letto. Non ricordo di essere finita qui e di essermi addormentata. Mi scopro leggermente, indosso ancora i vestiti di ieri pomeriggio.
Mi alzo dal letto e, barcollando, esco dalla mia stanza.
Tyler sta uscendo dal bagno, lo guardo e lui si avvicina a me.
«Come ti senti?» mi chiede.
«Normale, perché?» rispondo, stranita.
«Perché...» esita. «Non ti ricordi nulla, vero?», sbuffa.
«Cosa dovrei ricordare?»
«No, nulla» dice. «È che quando sono tornato non stavi molto bene. Cleo, perché non mi dici che succede?», si avvicina ulteriormente a me, guardandomi intensamente negli occhi, come se mi pregasse di confidarmi.
Sospiro e mi sposto, andando in cucina per riempire lo stomaco.
«Ne parliamo stasera, okay?» gli dico.
«Giura» risponde.
«Giuro», annuisco.
«È meglio se non vai a scuola oggi», si siede a tavola, finendo di fare colazione.
«Perché?» domando perplessa.
«Te l'ho detto, non stavi bene ieri sera»
«Veramente non ricordo nulla di ieri sera...» confesso.
«Appunto», mi guarda annuendo.
«Cosa?»
«Non ti ricordi nulla perché, quando sono tornato a casa, eri ubriaca», sospira.
Sgrano gli occhi.
Complimenti Cleo, menomale che "ma no, ne bevo solo un goccino e poi basta".
«Menti», lo accuso, indicandolo col dito indice.
«Magari stessi mentendo», scuote il capo.
«Ho detto qualcosa di... strano?» chiedo titubante, sperando profondamente di non essere stata imbarazzante.
Lui scuote il capo e si alza, posando nel lavandino la tazzina sporca.
«Se resti a casa, resto a casa anche io» propone.
«Devi lavorare tu» mi rifiuto.
«Posso lavorare da casa» risponde.
«Pomeriggio anche io devo lavorare» insisto, scuotendo il capo.
«Chiama Scott e digli che stai male»
«Ma non sto male», alzo le spalle, allora lui si alza e si avvicina a me, prende a farmi il solletico, dopodiché mi solleva e mi lancia sul divano, mentre io scoppio a ridere.
«Sì che stai male, guarda!»
Scuoto il capo, sospirando. «A scuola non vado, ma a lavoro sì. Ed ora, se permetti, entro in doccia», mi dileguo presto, infilandomi in bagno e chiudendo la porta a chiave.

Esco dopo circa mezz'ora con addosso un asciugamano per il corpo ed uno intorno ai capelli, e trovo Tyler sul divano con il suo portatile sulle gambe. Mi avvicino al tavolino per prendere il telefono e mi siedo un attimo accanto a lui sul divano per mandare un messaggio a Laila.
'Oggi non sto bene, per questo non sono venuta. Ti chiamo stasera, come stai? Sarah come sta?'
Dopo aver inviato il messaggio, poso nuovamente il cellulare e mi alzo, notando che Tyler mi osserva con la coda dell'occhio. Allora mi giro verso di lui.
«Beh, che c'è da guardare?», metto le mani sui fianchi dopo essermi assicurata che il nodo dell'asciugamano non si possa snodare.
«Nulla», alza le spalle.
«Allora non guardarmi» rispondo.
«Io faccio quello che voglio», mi sorride. Sbuffo e me ne vado in camera, sbattendo anche un po' la porta; non sono realmente arrabbiata, è solo per scherzare un po' con lui.
In camera mi tolgo l'asciugamano per indossare qualcosa di comodo, dopodiché asciugo i lunghi capelli.

Quando apro la porta, Tyler è davanti a me, con pochissimi centimetri che ci separano.
«Cosa stavi facendo?» domando.
«Non ti sei arrabbiata davvero, vero?»
«No, stavo scherzando», annuisco seria.
«Menomale», sospira lui.
«T'importa?» chiedo.
«Cosa?», non capisce.
«Se me la sono presa o meno»
«Sì che m'importa», la sua espressione è addolcita, mi fa sorridere.
«No, non me la sono presa, volevo solo scherzare un po'» ripeto.
D'un tratto, cancella lo spazio che ci divide per cingermi le spalle in un abbraccio. Mi stringe e nasconde il viso nell'incavo del mio collo, nonostante lui sia più alto. Non di molto, solo un po'.
Vorrei chiedergli il perché, ma è la prima volta che mi abbraccia in due mesi, un abbraccio voluto, non voglio rovinare il momento.
Momento? Quale momento?
Ecco che la mia coscienza ritorna in scena.
Ma quale momento?!
Non so, questo momento...
Ti piacciono le sue braccia, confessa.
No, mi piacciono gli abbracci.

~•~•~•~•~•~•~
Allora, cosa ne pensate?
Sono contenta di riuscire a postare di più, mi mancava scrivere e credo di avere proprio una buona idea sul continuo della storia.
Vi faccio solo un piccolo spoiler: preparatevi a sapere che fine ha fatto Trevor.
Un bacio gente, al prossimo capitolo!

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