Io e Tyler rientriamo a casa tardi.
Sono le 12:35 quando entro in camera mia per togliere le scarpe ed il cappotto. Già che ci sono, indosso velocemente il pigiama, vale a dire un pantalone della tuta nero ed una maglietta leggera a maniche corte bianca. Poi vado in bagno per struccarmi, e qui trovo Tyler che si sta lavando i denti. Anche lui si è cambiato, ed è proprio carino con i suoi pantaloncini rossi e la maglietta bianca simile alla mia, con i capelli scompigliati che gli coprono la fronte e lo spazzolino fra le dita.
Distolgo lo sguardo ed inizio a struccarmi, sedendomi sulla tazza chiusa del water.
«Spero di riuscire ad alzarmi presto domani mattina...» sospiro, socchiudendo gli occhi assonnata.
Tyler sciacqua la bocca con l'acqua prima di rispondermi. «Al massimo balzi!»
Mi alzo ridacchiando mentre scuoto il capo, mi avvicino a lui e gli tiro un leggero pugno sulla spalla. «Fosse per te, potrei balzare sempre.»
Lui annuisce senza farsi scrupoli, sorridendomi.
«Comunque, domani è venerdì, quindi resto a dormire da Sarah e Laila» gli ricordo mentre esco dal bagno.
«Ma come...» sbuffa Tyler, seguendomi e spegnendo la luce del bagno. Poi mi prende per le spalle e mi fa girare verso di lui, avvicinandosi a me. Mi cinge la vita con le braccia, e avvicina il viso al mio, baciandomi velocemente le labbra. «Te ne vai di già?»
«Passeremo la domenica insieme, questo dovrebbe confortarti» rispondo io, poi gli restituisco il bacio, posandogliene uno sull'angolo delle labbra. «Anche questo dovrebbe rasserenarti.» Gli sorrido.
Tyler passa una mano lungo i miei capelli, accarezzandoli e, quasi, pettinandoli con le dita, tenendomi stretta a lui.
«Dobbiamo andare a letto» dice dopo un lungo silenzio, evidentemente scocciato dal fatto di doversi separare da me.
«Si, hai ragione» annuisco, ma lui mi frena con le mani, prendendomi il viso e avvicinandolo nuovamente al suo per baciarmi ancora una volta, ora un po' più a lungo. Quando si allontana, posa un bacio sulla mia fronte, dandomi la buonanotte.La sveglia suona alle 6:45 precise, ma, come al solito, la posticipo di almeno venti minuti.
Quando mi decido ad alzarmi dal letto, trascinandomi fino al soggiorno con un occhio chiuso e l'altro semiaperto, noto che Tyler non si è ancora alzato: è tardissimo.
Busso alla porta della sua camera, ma non ricevendo risposta la apro, facendo irruzione e trovandolo con una gamba che penzola giù dal materasso, mentre respira talmente profondamente nel sonno da far rumore.
Mi precipito alla finestra, la quale spalanco dopo aver spostato le tende e aver alzato la tapparella. Poi mi avvicino al letto, qui alzo il piumone scoprendo completamente Tyler e scuotendolo per una spalla.
«Tyler, è tardissimo» gli dico mentre continuo a scuoterlo.
«Hm... un attimo soltanto» mugugna.
Nel frattempo che passa "l'attimo soltanto", i minuti sono volati e manca solo un quarto d'ora all'inizio delle lezioni. Non ce la farò mai.
Sei la solita ritardataria.
Non sono quasi mai in ritardo, e comunque ieri sera era tardi quando sono andata a letto, avevo sonno.
Ha ragione Tyler, balzala.
Non vedo perché dovrei perdere un giorno intero di scuola.
È solo un giorno.
Sbuffo rumorosamente, lamentandomi finché esclamo un «Tyler!» e lui, spaventato, scatta in piedi, capendo la situazione.Tyler esce dal bagno dopo alcuni minuti, ma ormai le lezioni sono iniziate da mezz'ora.
«Non puoi restare a casa per oggi?» mi chiede Tyler. «Andiamo a fare un giro io e te.»
«Impossibile, devo andare anche a lavoro pomeriggio» rispondo con tanto di braccia conserte.
«Chiamo lo zio e gli dico che non puoi andare oggi» risponde lui.
Zio?
Zio?
Quale zio?
«Hai detto zio?» Sono ufficialmente confusa.
«Cazzo!» esclama.
Cazzo?
Cazzo?
«Cosa cazzo?» domando insistente. «Che cosa intendi dire Tyler? C'è qualcosa che non so? Perché devi chiamare lo zio?»
«Ho sbagliato» risponde semplicemente. Si sta agitando, si morde il labbro inferiore e gioca con le sue mani fra di loro.
«In cosa hai sbagliato, Tyler?»
Anche io mi sto innervosendo, perché non parla?
«Cleo, avrei voluto e dovuto dirtelo, è solo che...»
«Tyler» lo freno. «Muoviti a parlare», lo fisso mettendo le braccia conserte, mentre lui si alza.
«Scott è mio zio» dice infine.
Non ci posso credere.
Dice seriamente? Sta scherzando? Perché non mi ha detto una cosa tanto importante? Che il nostro capo, l'uomo a cui entrambi paghiamo l'affitto, è suo zio?
Lo fisso senza proferire parola per alcuni istanti; non sono arrabbiata, solo confusa. Perché non me l'ha detto? Ha avuto diverse occasioni, quando abbiamo parlato delle nostre famiglie, per esempio.
Sospiro lentamente, sedendomi a tavola.
«Perché non me lo hai detto?» domando con tono abbastanza tranquillo.
«Non volevo sembrare un mantenuto che vive e lavora grazie allo zio» risponde lui.
«Ti sembro una persona che avrebbe potuto giudicarti per questo?» appoggio la schiena contro la sedia, spostando gli avambracci sul tavolo.
Ormai ho perso la mia giornata scolastica, ma questa conversazione ne vale la pena: per me è importante dire le cose sinceramente, non ci sarebbe stato alcun problema se Tyler mi avesse detto prima che Scott è suo zio.
«No, ma prima non ti conoscevo» cerca di giustificarsi lui, gesticolando con le mani sul tavolo.
«Hai avuto quattro mesi di tempo per dirmelo.»
«Lo so, hai ragione. Ti prego, scusami...» Tyler mi guarda negli occhi come se cercasse di intenerirmi per farsi perdonare. Ma con me non funziona così!
E poi non ho nulla da dovergli perdonare, semplicemente è bene sapere determinate cose da subito.
«C'è altro che dovrei sapere?» gli chiedo. Lui sembra esitare o rifletterci su, ma poi scuote il capo. A questo punto io gli chiedo se è sicuro e lui annuisce, sporgendo una mano verso di me.
Io gliela prendo e la stringo con la mia, che in confronto è molto più magra e pallida.Sono contenta di aver risolto subito questa storia, mi sembrava troppo presto per discutere già con Tyler; se iniziamo ora, più avanti sarà un continuo litigare.
Penso che le discussioni siano dei momenti importanti in una relazione, ma solo se presi nel modo giusto: scappare da una discussione o far finta che non ci sia un problema è inutile.
Durante una discussione c'è un confronto, ed è in quel momento che si scopre il lato peggiore di una persona, accettandolo ed apprezzandolo più del suo lato migliore.
E poi, vogliamo mettere quando si fa la pace?Decido di non andare a scuola, ma di passare la mattinata sul letto di Tyler, sotto le coperte, portandomi avanti con lo studio mentre lui lavora al computer.
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Ecco il nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, lasciate una stellina e un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Avrà fatto bene Cleo a perdonare subito Tyler?
Un bacio.
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Stay 2
RomanceSe NON hai letto il primo di Stay, allora inutile leggere questo, non capiresti. Ti invito quindi a passare prima da Stay 1, che trovi fra le mie opere. Se, invece, hai letto il primo di Stay, allora mi auguro che questo seguito ti piaccia tanto qua...