Haikyuu!! x Reader {Ita}

Golden - Satori Tendou

25/12/2016

"Sono figo da solo,
ma insieme siamo d'oro."
• Travie McCoy,
Golden •

È stata colpa di quella stella cadente che doveva essersi innamorata di loro, mentre scompariva in quel cielo scurissimo ed inosservato. Lei li voleva solo rivedere, e rivedere, e rivedere, e rivedere con le fronti attaccate, il respiro di uno a contatto con quello dell'altra, quei sorrisi complici... la stella si era solo innamorata de loro amore. E quindi, era tutta colpa sua. La stella cadeva ogni centocinquanta anni. Ed ad intervalli di centocinquanta anni, loro due rinascevano. Ogni centocinquanta anni, il loro amore tornava sulla terra.
E così sarebbe sempre stato.

«Sono sicura che suonava differente nella tua testa, ma per favore, non dirlo mai più.» Eita alza gli occhi al cielo, seguendoti - da bravo migliore amico qual è - nella tua spericolata ricerca di quel fumetto che aspetti, oramai, da mesi. Tra gli scaffali pieni di manga, tu e il ragazzo sembrate due anime in pena - Semi soprattutto - e tu, ad intervalli irregolari, rispondi alle ingenue domande del palleggiatore. «Ma quindi Wonder Woman...» Ora è il tuo turno di alzare gli occhi al cielo. Scuoti la testa, esasperata, mentre col dito leggi tutti i titoli dei nuovi volumi esposti. «No, Eita. Wonder Woman non è la fidanzata di Superman. Prometti di tenerlo a mente, e di non richiedermelo tra due minuti?» Il ragazzo alza le spalle, annoiato, e prende un fumetto a caso tra gli scaffali.

Sbuffi leggermente, ma quando un brivido ti attraversa la schiena, i tuoi occhi [forma] si spalancano. È lui..., pensi, e inizi a correre fuori dalla fumetteria, prendendo Semi per un braccio, trascinandolo fuori dal negozio. Il ragazzo ha ancora il libro in mano, e la confusione più totale spalmata sul viso. «Se ci arrestano, la colpa è tua.» È l'unica cosa che dice.

Era stata, la prima volta, durante l'era dei miti greci e romani. Quando Didone si era innamorata di Enea, e i greci erano ancora nel fiore della loro democrazia.
Lei conosceva i versi di Saffo e lui l'ascoltava cantare. Durante le ore del giorno, in cui tutti si rifugiavano in casa, a causa del sole, lei cantava ad Afrodite, lui inveiva contro Eros.

Lui colse una mela dall'albero più vicino, se la girò tra le mani e, con fare ammiccante, la porse a quella ragazza che sembrava una Dea, da tanta era la sua bellezza. Lei rise di gusto, quando la mela scivolò dalle mani del fanciullo, cadendo a terra.

Vissero come amanti, sdraiandosi sull'erba fredda di notte e facendo risuonare le loro risate di giorno. «Nell'Ade mi troverai?» Lei inclinò lievemente il capo verso destra, carezzando al giovane una guancia. «Sempre ti troverò.» A lui bastò questa frase per sentirsi amato.

«Ushijima-kun devi leggerlo assolutamente! - una voce maschile rimbomba nella vecchia fumetteria. Tendou è in visibilio, e sta cercando inutilmente di coinvolgere anche Wakatoshi, il suo più grande amico, nella sua zona gioiosa che sono i manga - Ha una trama davvero complessa, piena di intrecci e misteri. Anche per me è difficile decifrare la mossa successiva del protagonista. - il rosso sorpassa l'amico di qualche passo. Poi si gira, sul viso un ghigno furbo - Quasi.» E ridacchia. Ushijima guarda la schiena del compagno di squadra con un sopracciglio alzato, scettico. Ha accompagnato l'euforico centrale in fumetteria solo perché era da minimo venti giorni che Satori lo stava implorando.

«Non sarebbe meglio iniziare una serie, finirla, e poi ricominciare il tutto con un'altra?» Chiede ingenuo il moro, e Satori ride di gusto, prendendo in mano almeno cinque volumi di cinque diverse storie, prima di darli all'amico statuario. «Tieni qua, roccia. - dice, e corre verso un altro scaffale, raccattandone altri tre - E comunque - ricomincia il rosso - io penso che sia meglio leggere almeno il primo volume di ogni manga, così sai quale ti ispira di più, e quale continuare a comprare.» Tendou è convinto che il proprio ragionamento non faccia una piega, ma Wakatoshi cerca comunque di ribattere.