Grey - Sugawara Koushi

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31/05/2016

"Tutto è grigio: i suoi capelli,
il suo fumo, i suoi sogni."
• Halsey,
Colors •

È una serata tranquilla. Il mare è calmo, di un blu scuro che fa quasi paura, l'acqua salata si scontra con gentilezza contro tutto il perimetro dello scafo della nave. Sugawara, mentre si sistema il cappotto - rabbrividendo per l'improvvisa aria fredda che lo investe senza alcun preavviso - si affaccia a prua di bordo. Ha i ciuffi grigi che risplendono sotto la luce della luna che - questa sera - risplende alta nel cielo.

Tu sei poggiata ad una sporgenza della nave in legno, la coda di pesce [colore] si muove lievemente nell'acqua. È da ormai un ciclo di luna intero che lo osservi, pregando tuo padre di non scatenare tempeste quando il veliero della Karasuno Crew solca le acque dell'Oceano Pacifico.

I tuoi occhi [forma e colore] si illuminano di felicità quando senti delle voci. Non ti è permesso avvicinarti così tanto a degli umani; dopotutto una Sirena non può avere questo genere di contatti con le persone a due gambe, perché sono creature che spesso fanno del male al Popolo del Mare, danneggiano il tuo mondo sottomarino.

Ti ricordi ancora il primo giorno che hai visto quel viso d'angelo. Era un martedì di luna calante, e il mare infuriava contro chiunque osasse sfidarlo. Tuo padre era molto arrabbiato, quella sera, e proprio per questo eri fuggita dal palazzo per infrangere una delle regole più importanti del Mondo Marino: mai nuotare in superficie.

Eri arrivata agli scogli che ti piacciono tanto, sendotici sopra. Avevi mosso la coda lunga e sinuosa sorridendo e lasciando che il vento ti scombinasse i [lunghezza] capelli [colore]. La tua felicità era durata poco, dato che un'imbarcazione molto grossa stava naufragando poco distante da te. Ti eri tuffata subito in acqua, volendo salvare qualche marinaio.

Il primo che avevi visto era stupendo, tutto di lui ti ammaliava. Nonostante avesse avuto i riflessi azzurri su tutta la candida pelle, ti piaceva. Avevi zittito tutte le voci che ti dicevano di lasciar morire annegato quel povero umano, prima di prenderlo fra le braccia e nuotare a più non posso verso la prima spiaggia.

L'avevi steso sulla sabbia morbida e ti eri accucciata su di lui, tastandogli il viso con le tue dita. Era semplicemente bellissimo, quel ragazzo. I vestiti umidi gli si erano appiccicati al corpo, facendoti provare emozioni che una Sirena non avrebbe mai dovuto avere nei confronti di un umano. Sorrideva, il povero marinaio. Nonostante fosse ancora incosciente, sorrideva.

Tuo padre non avrebbe mai accettato un comportamento simile, ma in quell'istante - nella tua mente - aveva preso forma un pensiero che si sarebbe mano a mano ingigantito, riempiendosi di significati sempre più impensabili: non sarebbe stato facile uccidere qualcuno che sapeva sorridere in quel modo.

Così avevi deciso che lo avresti salutato con un bacio a stampo, saltando poi nelle acque torbide del mare. Quello che non sapevi, era che il marinaio dalla strana capigliatura ti aveva osservata di sottecchi per tutto il tempo che ti eri presa cura di lui.

Probabilmente è il fatto di non averci nemmeno scambiato uno sguardo, che ti porta a seguire la sua nave in lungo e in largo, osservando il dolce marinaio di sera, quando sembra ci sia solo lui di sveglio, sulla nave. Appoggi i gomiti sulla stessa sporgenza e non ti muovi di un millimetro quando Sugawara si sporge dal ponte.

Indossa il giubbotto pesante, questa sera, perché il Maestrale non la smette un attimo di scompigliargli i capelli già indomabili. Sono emozioni bellissime quelle che senti dentro di te, finché il ragazzo non abbassa lo sguardo - forse per caso, forse perché ha sentito qualche rumore sospetto - e ti coglie in flagrante mentre lo guardi con occhi innamorati.

Haikyuu!! x Reader {Ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora