CAPITOLO 1

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Da quel giorno la mia vita cambiò. Io divenni una dreamers e non mi persi un solo concerto. Però non ebbi mai il coraggio di andare ad un loro instore. Cos'avrei dovuto dirgli? Forse: «Hey, ti ricordi di me? Sai ai tempi delle medie ero la tua migliore amica ma un giorno mi hai lasciata e te ne sei andato in Australia senza dirmi niente.»? Non potevo, non sapevo cosa dirgli e che cosa avrei dovuto fare una volta davanti a lui. E se mi avesse riconosciuta? Ma la vera domanda era: e se NON mi avesse riconosciuta?

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Mi alzo a malavoglia dal letto, poi però mi ricordo che giorno è: 10 ottobre. Oggi alle 14.30 esce il videoclip di Amore wi-fi. Corro in bagno a lavarmi, poi mi vesto velocemente con una canotta nera, un jeans nero strappato e una camicia a quadri nera e rossa. Scalza, scendo le scale e faccio colazione: degli ottimi pancakes. Mi lavo i denti e mi trucco con un po'di mascara, un filo di eye-liner e del rossetto bordeaux. Mi infilo gli anfibi ed esco di casa con lo zaino in spalla e le cuffiette nelle orecchie. Ascolto a più non posso Amore wi-fi, Buongiorno e Il cielo guarda te, le tre canzoni con cui sono fissata in questo periodo... (riferimenti puramente casuali a me😉😂)
Ormai seguo Benji e Fede non solo perché voglio riavvicinarmi al mio migliore amico, ma anche perché, effettivamente sono molto bravi e mi piacciono parecchio. Però non posso continuare così sono ormai passati degli anni e io non l'ho ancora dimenticato e il fatto che io sono una sua fan e che lui sia famoso, non agevolano la faccenda. Ho bisogno di risposte, devo sapere perché mi ha abbandonata, perché se n'è andato e non mi ha detto nulla, forse ho fatto/detto qualcosa di sbagliato, cosa che faccio di continuo? Raggiungo la fermata dell'autobus e per un soffio non lo perdo. Vado a sedermi in un posto isolato dalle altre persone, perché non sono molto socievole, non lo sono mai stata: dopo l'abbandono da parte di Benji, però le cose sono peggiorate ancora di più e io non ho nuovamente amici. Però tutti mi temono, perché vesto di nero, non parlo con nessuno, ho parecchi tatuaggi e piercing, ma soprattutto perché una volta ho picchiato un ragazzo più grande di me, considerato il bullo della città: mi stava infastidendo continuando a tirarmi le trecce e io dopo migliaia di volte in cui gli avevo detto di smetterla, gli ho tirato un pugno sul naso. Lui ha barcollato un po' ma si è ripreso quasi subito cercando di mollarmi un pugno; e così è iniziata una rissa da cui io ne sono uscita vincitrice dopo che Aaron si è arreso. Sono diventata io il bullo e i miei genitori, persone per bene, mi hanno sbattuto fuori di casa per il mio comportamento poco femminile e maturo, quando ormai avevo 17 anni. Mi sono comprata una villetta, grazie ai soldi che ho ereditato dalla morte di mio nonno e anche grazie al mio lavoro come barista in una discoteca, e ho tagliato i rapporti con i miei, che ormai non ne vogliono più sapere niente di me. Solo mia sorella maggiore Allyson, e mio fratello maggiore, Shawn, hanno continuato a restare in contatto con me, tanto che qualche anno più tardi si sono trasferiti da me finché non hanno trovato ognuno una casa. I nostri genitori li hanno cacciati, un po' perché mi hanno difeso, e un po' perché mia sorella è rimasta incinta a 19 anni di un ragazzo che ancora oggi è al suo fianco, al contrario di quello che tutti noi avevamo previsto, mentre mio fratello è diventato un famoso cantante (cosa che i miei genitori non accetteranno mai, dato che per loro il canto è solo una perdita di tempo, al contrario del pianoforte, che invece, è ciò di cui loro vivono).
Sono ormai arrivata a scuola, artistico per la precisione, e devo entrare alla svelta per poi togliermi le cuffiette.
Aperta la porta d'ingresso, tutti si voltano a guardarmi e un varco si apre tra gli studenti. Arrivo al mio armadietto e lo apro, poggio i libri inutili e mi avvio a lezione. In classe ho una compagna di banco che però non è di molta compagnia: ha paura di me e mi sta il più lontano possibile per non infastidirmi. Dopo qualche minuto entra la professoressa e comincia la sua spiegazione.
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Suonata la campanella di fine lezioni, esco da scuola dirigendomi verso casa. Solitamente non prendo l'autobus per il ritorno, perché mi piace passare davanti al nostro parco, alla nostra panchina. Tanti bei ricordi riaffiorano da quel posto ma c'è anche un segreto, che non ho mai svelato a nessuno e di cui nessuno sa l'esistenza, un'esperienza che mi ha segnato per sempre.

Io sua, lui mio❤️. #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora