CAPITOLO 24

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/Ginevra/
Mi sveglio sentendo una scia di baci lungo il collo. Apro gli occhi e, mugolando, mi volto. È Ben (e chi sennò?😒).
B: «Buongiorno piccola, ti devi alzare, la sveglia è già suonata.» sì, la sveglia. Aspetta, ma allora non era un sogno quello di ieri? Oddio, gli ho detto tutte quelle cose.... Poi l'ho visto piangere e mi ha detto che mi aspetterà e che se n'è andato proprio dopo quella frase, la mia. Solo dopo un po' che Ben mi bacia sul collo e sulla schiena, mi ricordo di essere in intimo. Devo fidarmi di lui, così lo lascio compiere la sua piccola tortura. Poi lo sento succhiare sul collo. Si stacca dopo qualche minuto.
Io: «Così tutti sapranno che sono tua eh?» dico girandomi e prendendogli il viso tra le mani, così da avvicinarlo al mio.
B: «Sì, mia e solamente mia.» dice con un sorriso a 32 denti. Dopodiché lo bacio. Continuiamo a farlo per un po', poi ci stacchiamo per stenderci e abbracciarci. Ho la testa sul petto di Ben e con la mano faccio su e giù lungo l'addome e il petto, mentre lui mi accarezza i capelli.
B: «Ti rendi conto di essere solo in intimo, vero?» mi chiede un po' titubante. Ha paura della mia risposta, lo so.
Io: «Ne sono pienamente consapevole, così come di tutto ciò che è successo ieri sera.» non mi sono mossa neanche di un millimetro.
B: «E quindi... Non hai intenzione di andare a vestirti?» è sbalordito e anche timoroso.
Io: «Se non ti dà fastidio, assolutamente no.»
B: «Darmi fastidio?! Okay, l'alcool ti ha dato alla testa. Dai, andiamo a vestirci che è già tardi.» a malavoglia mi alzo dal letto, stiracchiandomi.
B: «Questa volta però decidi tu come vestirti...»
Io: «Okay, okay!» dico alzando le mani in segno di resa. Prendo tutto l'occorrente e vado in bagno. Faccio una doccia veloce e mi avvolgo nell'asciugamano. Non appena mi sono asciugata, mi infilo l'intimo pulito. Ho deciso di indossare un top che arriva un po' più sotto del seno a righe bianche e nere (non sono juventina) e una giacca di jeans chiara corta quanto il top e annodata davanti; poi ho deciso di mettere una gonna nera a vita leggermente alta, che arriva a metà coscia e le mie adorate all-star basse, anch'esse nere. Faccio una coda alta e, dopo essermi messa eye-liner, mascara e rossetto bordeaux, esco dal bagno. Prendo il mio zainetto, nel quale infilo fazzoletti, IPhone, portafogli, un bloc-notes, una penna e la mia adorata macchina fotografica della Samsung. Recupero anche la giacca in pelle nera e sotto lo sguardo di Ben, apro la porta. Mi raggiunge e insieme andiamo nell'ingresso dell'hotel, dove ci sta aspettando Fede.
F: «Non ci credo che hai impiegato solo 10 minuti per farti la doccia, vestirti, truccarti e pettinarti!» dice squadrandomi.
Io: «Sono una ragazza dalle mille doti nascoste, e comunque sì, ci ho messo solo 10 minuti. E ora, si parte per l'avventura!!!» li prendo sotto braccio e, insieme, usciamo nell'aria, ancora calda, di fine ottobre ridendo come amici di vecchia data.
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Roma è fantastica! Sapevo che era molto bella, ma non credevo fino a questo punto! Siamo andati al Colosseo, alla Bocca della Verità, al Pantheon e alla Fontana di Trevi, tutto questo in sole 3 ore.

Adesso siamo già in viaggio verso Napoli

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Adesso siamo già in viaggio verso Napoli. Sto viaggiando più adesso che in 19 anni di vita! Stanno tutti dormendo, tutti tranne me ovviamente: una volta sveglia, è difficilissimo che io riesca a riaddormentarmi. Fortunatamente, ho portato con me un altro libro, ovvero After-Amore infinito, il quinto libro della saga. La voce del comandante ci dice che siamo quasi arrivati e che ci dobbiamo allacciare le cinture di sicurezza. Vado quindi a svegliare i ragazzi, che dormono come dei ghiri. Sono spaparanzati sui sedili leggermente reclinati all'indietro, con i capelli tutti arruffati e le bocche aperte. Adesso faccio una foto. Prendo la macchina fotografica e scatto. Che bella! Questa finisce sulla mia lavagnetta. Vado prima da Fede. Non riesco a svegliarlo! Come dorme! Provo a toccarlo, poi lo scuoto leggermente. Devo passare alle cattive. Lo scuoto con più forza, ma non sembra essere minimamente turbato. Okay, l'ha voluto lui. Prendo l'IPhone e metto Tsunami, una canzone in cui il volume nelle casse è altissimo. La metto più o meno al ritornello e, avvicinando il telefono all'orecchio di Fede, la faccio partire, con il volume al massimo. Di scatto, salta dal sedile e io scoppio in una grossa risata, fermando la musica. Anche Benji sentendo la musica si è svegliato e sta ridendo anche lui come un cretino. Appena ho smesso di ridere, guardo la faccia sconvolta e spaventata di Fede.
F: «Vuoi forse farmi morire? Ho perso 10 anni di vita!»
Io: «Ho cercato di svegliarti con le buone, ma non ci sono riuscita, quindi.... Comunque stiamo per atterrare, dobbiamo allacciarci le cinture.»
B: «La prossima volta che lo devo svegliare, farò anch'io così.» dice ancora ridendo.
F: «Fottiti Mascolo!» detto questo, si siedono e si allacciano le cinture.

Io sua, lui mio❤️. #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora