La ragazza della Tour Eiffel

Tutte le mattine la stessa storia: sveglia presto, doccia rigorosamente fredda e gli immancabili 20 minuti nella mia cabina armadio.

Esco di casa in fretta e come sempre mi reco dal mio pasticcere, che sul tavolo mi fa trovare il mio giornale preferito (gossip), oltre a una tazza di cioccolata calda con panna. Mi piace trattarmi bene la mattina.

Tutto questo per affrontare una dura giornata all'accademia di moda dove sono iscritta ormai da 2 anni, non che mi lamenti sia chiaro, vista la fatica che ho dovuto fare per convincere mio padre a lasciarmi andare per la mia strada, lui mi vedeva bene come medico, esattamente come lui ma io non voglio essere come mio padre. Infondo ho solo 21 anni sono giovane si, ma con le idee ben chiare!.

Arrivata saluto le mie amiche stiliste italiane, Clarissa e Diana, il tempo per le solite chiacchiere non c'è, quindi ci mettiamo subito a disegnare qualche schizzo.

Finalmente la giornata è finita, mi dirigo con le mie amiche verso casa, passando come sempre davanti alla Tour Eiffel, sorseggiando un buon caffè a portar via, scherzando e ridendo succede l'inevitabile, accidentalmente il mio caffè va a finire sul giaccone di un tipo.

Maledizione mi ci mancava solo questa!

- e stai più attenta! - sbraitò,

-io??? sei tu che indietreggiavi senza neanche guardare chi ci fosse dietro!!- urlo infastidita,

- scusa, non vedi?!? sto parlando con i miei amici, è maleducazione dare le spalle - dice in modo spocchioso,

- si certo! comunque mandami a casa il conto della lavanderia, abito in quel palazzo laggiù - rispondo stizzita e lui guardandomi dalla testa ai piedi -certo, voi ricconi risolvete tutto in questo modo, te li puoi anche tenere i tuoi soldi! - e se ne va come se nulla fosse.

Rimango sbalordita davanti a così tanta maleducazione, ritorno in me quando le mie amiche mi chiamano, dicendomi in coro - che gran figo! - in effetti non è niente male, anche se l'opposto dei visi angelici che ho sempre ricercato in un ragazzo, il tipo, il maleducato si intende, invece era moro, occhi chiari (per la rabbia non so il colore), alto e con il viso che ricordava tutto meno che quello di un ragazzo per bene! Ma a cosa sto pensando devo tornare a casa, mi stanno aspettando per la cena! .

-Sophie!- urla mia madre appena aperta la porta di casa, -ti stavamo tutti aspettando, dai che è arrivato anche Anthony!- improvvisamente dal salone spunta il mio ragazzo.