The end

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Sono passati otto anni ed eccomi qui sposata, con una ormai famosissima casa di moda, una bellissima bambina di nome Erie che oggi compie 4 anni e delle carte di divorzio.

-Sophie! Mi spieghi chi è questo Bastien di cui parla tanto nostra figlia?- Urla infastidito Eric entrando in cucina,

-è un suo compagno di giochi - rispondo distratta,

-Sophie devi darmi più dettagli! Non sappiamo chi sia potrebbe essere un delinquente!-

-un bambino di 5 anni? Ti devo ricordare poi che hai un'associazione per i bambini/ragazzi per aiutarli ad uscire da brutti giri? Quindi anche se fosse ci saresti tu ad aiutarlo no?!?- Rispondo stuzzicandolo,

-5 anni sono troppi! Oggi verrà alla festa di Erie?-  

-si!-,

-bene, allora faremo un discorsetto da uomo a uomo- lo guardo stupita, alcune volte mi sconvolge la gelosia nei confronti della figlia,

-va bene! Ma ora ci sono cose più importanti a cui pensare, queste!- Dico sventolandogli davanti la faccia le carte del divorzio,

-mettile via e se le vedesse Erie!- Bisbiglia tra i denti Eric,

-Prima o poi dovrà saperlo- rispondo convinta,

-si ma il giorno del suo compleanno non credo sia il giorno adatto-,

-assolutamento non oggi! Ma tanto se ne accorgerà da sola vedendo i suoi nonni più freddi che mai e poi mi domando ancora perchè mia madre abbia affidato a me le carte del loro divorzio-,

-semplicemente perchè vuole avere conferma da te che stiano facendo la cosa giusta-,

-ma non posso saperlo, il matrimonio è il loro- dico mentre sistemo le carte in un cassetto.

E' quasi ora di pranzo e Erie corre in cucina saltellante -mamma sono arrivati lo zio Christien e la zia Diana e lo sai cosa mi ha appena detto la zia? Che hanno due regali, uno lo scarto oggi e uno più in là-,

-e cioè?- Domando sorridendo,

-un cuginetto- ride, rimango di sasso e alzo gli occhi verso la porta dove vedo  divertita Diana che si tocca la pancia,

-sei incinta?- Quasi urlo,

-Si!- Esclama commossa, nello stesso tempo sentiamo i ragazzi urlare dal salone,sicuramente l'ha appena saputo anche Eric, la stringo forte e la riempio di baci, 

-da quanto?- Domando,

-calcolando che è l'8 di agosto, circa tre settimane- mentre saltelliamo contente ecco suonare alla porta, vado ad aprire e trovo mia madre intenta a guardarsi intorno e avvicinandosi mi sussurra -tuo padre è gia qui?-,

-no mamma! Non è ancora arrivato-,

-ah che fortuna posso rilassarmi- dice lanciando la borsa sul divano- e dov'è la mia nipotina preferita che oggi compie gli anni?- Urla,

-eccomiiiiii- corre per andarla ad abbracciare,

-nonna dov'è il nonno, non è venuto con te?-,

-mmmm, ecco mmm diciamo che arriva  tra poco- risponde e poi voltandosi verso Eric fa -ha preso proprio il tuo carattere eh! Attenta su tutto- .

Gli invitati sono ormai arrivati, tranne Clarissa e Sarah che sono rimaste bloccate a New York ma si sono fatte perdonare con una chiamata Skype, mio padre è in salone a parlottare con Christien e mia madre è rigida come un pezzo di ghiaccio.

Erie e Bastien giocano felici con Arturo che ormai ha otto anni, tutto sotto lo sguardo vigile di Eric che mi fa segno dal salone di correre da lui dicendomi -avevo ragione io! Quel bambino ci sta provando con nostra figlia, lo sai cosa le ha appena detto? "come mai ti chiami Erie?" e lei "perchè mia madre e mio padre hanno unito i loro nomi" e lui sai cosa ha risposto?!? "E' un bel nome"-,

-e cosa ci sarebbe di male?- Domando divertita,

-quella tattica la conosco anche io!- Risponde infastidito,

-Eric mi stai dicendo che hai usato questa tattica con qualcuna?-,

-no amore, solo con te-,

-no!  Non ricordo- rispondo divertita,

-mamma mamma!- Corre sorridendo Erie, 

-cosa succede? Come mai questo sorriso?- Domando, mentre Eric si avvicina per ascoltare,

-no papà! Allontanati tu non puoi sentire, sono cose da donne!- Lo scansa,

così con le sue belle manine si avvicina a me e bisbiglia al mio orecchio..-Bastien mi ha detto che ho il colore degli occhi come quello dei gatti, che significa?- Domanda curiosa,

-significa che hai gli occhi azzurri come me e il papà e sono bellissimi-,

-posso dirgli che a me piacciono i suoi capelli?-,

-Certo!- Rispondo divertita mentre la vedo correre verso il bambino che molto probabilmente diventerà il primo piccolo amore di mia figlia.

Vedo Eric agitarsi e immagino quale sia il motivo,  rido al pensiero.

Finalmente tutti a tavola, con l'aiuto di Diana servo il pranzo.

La giornata prosegue tranquilla, finché i miei genitori cominciano a discutere animatamente captando l'attenzione degli invitati, Erie confusa chiede spiegazioni ad Eric che preso alla sprovvista la distrae portandola al guardino sul retro.

-mamma, papà ci sono delle persone qui ed è il compleanno di Erie! Potreste rimandare questa discussione quando sarete soli?- Chiedo furiosa,

-hai ragione Sophie! Scusaci- ammette mio padre,

-ok, ora porto la torta quindi vi invito tutti a spostarvi in giardino e raggiungere Erie e Eric- cerco di riprendere in mano la situazione.

Erie ha gli occhi che brillano davanti alla torta due piani tutta rosa, ama i dolci proprio come il padre ma soprattutto adora il rosa.

In quel preciso istante attraverso il sorriso di mia figlia e quello di mio marito rivedo le immagini della nostra storia susseguirsi lentamente: il primo incontro; il giorno del matrimonio; il momento in cui dissi ad Eric che sarebbe diventato papà; la nascita di Erie e la gioia nel vederla per la prima volta tra le mie braccia.
Ed ora eccoci qui a festeggiare i quattro anni di nostra figlia,  frutto del nostro amore.

Abbiamo attraversato tante, troppe difficoltà ma nonostante tutto siamo qui, insieme!

Avete presente l'anima gemella? Ecco Eric è la mia, fin dal primo momento che ho incontrato i suoi occhi ho sentito di conoscerlo da sempre e se mai ci fosse un'altra vita dopo questa, sono sicura che anche in altra forma, riuscirei a riconoscerlo tra mille. Lui ha salvato me e io ho salvato lui.

È sera e la festa è finita, gli invitati sono tornati alle loro case, Eric ha messo Erie a letto ed io nella nostra camera guardo e riguardo la foto di noi tre scattata con una polaroid questo pomeriggio e ricordo di aver letto una frase recentemente di Susan Randall, così prendo un pennarello nero e dietro la nostra foto scrivo :

" Si dice amore, quando riconosci te nell'altro."

                         

                                                                                      -Fine-

La ragazza della Tour EiffelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora