Strade senza futuro

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Cos'è questo freddo? Mi fanno male le spalle, la testa e non riesco a muovermi.

Apro gli occhi e mi guardo intorno, sono legata e ho un fazzoletto sulla bocca , sono stata chiusa in una stanza fredda, buia e puzzolente, ho paura e non riesco a pensare, voglio solo chiuedere gli occhi e sperare di risvegliarmi nel mio letto.

Non posso credere che Damien abbia potuto fare una cosa del genere, di chi mi sono fidata fino ad ora, con chi mi sono confidata, chi è Damien?, Ma soprattutto chi sono queste persone che mi hanno rapita, cosa vogliono da me.

Penso ad Eric, alla sua voce al telefono, alla sua rabbia, chissà se ora mi sta aspettando a casa mia e chissà se sta venendo già a cercarmi.

Sono stata una stupida! Se non avessi fatto tutti questi errori forse a quest'ora sarei tra le braccia di Eric e non in questa stanza chiusa a chiave.

Non so per quanto abbia dormito, non so che ore siano, forse è già mattina o forse no, tra una settimana è Natale e io sono chiusa in una stanza in mezzo al nulla.

Cerco qualche oggetto appuntito con lo sguardo per tagliare le corde, nei film succede sempre, ma sfortunatamente questa è la realtà e non c'è niente che può fare al caso mio.

Sento delle voci, sono quei due, stanno litigando sento sbattere qualcosa, c'è qualcun'altro insieme a loro, ha un accento strano, non è francese, sembra russo.

I due francesi li sento sbraitare e uno dei due ulra,

-deve arrivare da noi! Questi erano gli accordi, vi devo far rivedere ancora il contratto che è stato scritto dopo la sua morte? Dobbiamo solo attendere -,

-non accetterà mai! Quando scoprirà la verità sul fratello non lo farà mai - risponde l'altro,

-Ora basta discutere, vai a vedere se ha fame -.

Sento sbattere la porta e un attimo dopo ecco davanti a me un uomo robusto con una giacca di pelle e un passamontagna per coprire il volto,

-hai fame? Vuoi qualcosa?-,

-Voglio uscire di qui!-,

-Risposta sbagliata, mangerai quando modererai i termini- sbatte la porta e mi lascia sola.

Ho paura e sono stanca e non cosa vogliano da me, lentamente mi addormento.

Mi risveglio disturbata dal brontolio del mio stomaco, ho fame ma non ho intenzione di chiedere di mangiare chissà cosa mi daranno, ma soprattutto non ho il coraggio di averli qui di fronte a me.

Dopo pochi minuti quello con l'accento russo entra, si avvicina pericolosamente e si inchina davanti  a me, dice qualcosa ma non capisco, mi prende il viso tra le mani e mi scruta a fondo, lascia la presa e si gira alla ricerca di qualcosa, si alza e torna nell'altra stanza, sento frugare tra metalli  e ferri e poi lo vedo tornare ha in mano un coltello, rabbrividisco cerco di alzarmi scalciare ma non ci riesco, provo ad urlare ma il terrore mi immobilizza, finchè..

-stai calma, non voglio farti  male- dice in un francese stentato,

-ecco vedi, tolgo corde e bavaglio, tu sei una ragazzina e non meriti di essere trattata così- dice con tono calmo,

lentamente taglia le corde e cerco di massaggiarmi i polsi indolenziti,

-cosa volete da me? Perchè mi avete rapita?-,

-Non ti riguarda-,

-mi avete rapita e ho il diritto di sapere il perchè - quasi urlo,

-credimi, è meglio non saperlo, devi solo pregare che arriverà e accetterà, solo questo ti salverà-,

La ragazza della Tour EiffelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora