ZAHRA
-Signorina Mason?- Una voce maschile urlò al mio orecchio, facendomi sobbalzare dallo spavento.
Aprii gli occhi pesanti e stanchi, a causa delle ore di sonno che avevo perso quella notte. Ero rimasta sveglia fino a tardi, perchè volevo completare il mio nuovo indumento, ovvero una splendida giacca in jeans con le spalle ricoperte di borchie. Mi ero così tanto presa nella sua realizzazione, che avevo concluso di applicare le borchie solo alle 04.00 di notte.
Mi ritrovai a pochi centimetri dalla faccia il professor McKesson, con un'espressione infuriata. Osservai con disgusto le sue rughe profonde e i suoi dentacci giallastri.
-Buongiorno signorina Mason, ha dormito bene anche questa mattina?- Domandò ironico, con un sorriso tirato.
-Non è colpa mia, professor McKesson! È lei che mi fa addormentare con la sua lezione- risposi impassibile, rimanendo sempre con la testa sul banco. Sentii la classe ridacchiare, dopo aver udito la mia risposta.
La sua mascella si irrigidì e sbattè violentemente la mano sul mio banco,-VADA IMMEDIATAMENTE DAL PRESIDE!- Tuonò pieno di rabbia, indicando con il dito la porta.
-Come vuole- mi alzai prendendo le mie cose, tirai fuori dalla mia nuova giacca una cicca da masticare e me ne andai sorridente,-Ci vediamo alla prossima dormita-
-FUORI!- Urlò con il viso rosso dalla rabbia.
Aprii la porta dell'aula e uscii nel corridoio. Non c'era nessuno.
Non era una novità per me finire nell'ufficio del preside Campbell. Ci andavo così tante volte, al punto che, non appena lui sentiva la porta aprirsi, non doveva nemmeno girarsi per capire che ero io.
Arrivai finalmente davanti a quella porta ormai familiare. Non feci nemmeno in tempo a bussare che la porta si aprì di scatto, finendo per sbattere contro la mia fronte e facendomi cadere all'indietro. Il mio sedere colpì violentemente il pavimento e un gemito di dolore uscì dalla mia bocca.
Alzai il viso verso l'idiota che aveva aperto la porta e mi ritrovai un nerd davanti agli occhi. Aveva i capelli neri tirati indietro, delle belle e grandi labbra, zigomi ben definiti, ma la parte migliore erano gli occhi, celesti come il cielo con un contorno più scuro. L'unico peccato erano quegli occhiali neri enormi, che poggevano sul suo naso.
-Oh diamine, le chiedo scusa!- Lo vidi agitarsi dispiaciuto. Mi allungò la mano, ma non l'accettai e mi alzai da sola, pulendo la mia gonna nera a vita alta. Mi aveva davvero dato del "lei"?!
-Idiota!- Esclamai scocciata, frugando nella mia borsa e tirando fuori uno specchietto.
Osservai il segno rosso sulla mia fronte e cercai di coprirlo con i miei lunghi capelli castani. Niente da fare. Avrei dovuto fare un salto in bagno, così avrei potuto coprirlo con un po' di fondotinta.
Diedi veloce uno sguardo al trucco, già che avevo lo specchio in mano. Osservai le mie lunghe ciglia nere, coperte da mascara, che circondavano i miei grandi occhi grigi. Passai a guardare il mio naso alla francese e infine arrivai con lo sguardo sulle mie labbra. Dovevo ammettere che le mie labbra erano perfette. Avevo una piccola bocca carnosa, truccata con un rossetto rosso sangue.
-Mi scusi! Non era mia intenzione farle male- continuò il ragazzo di fronte a me. In quel momento misi via lo specchietto e alzai lo sguardo su di lui.
Lo guardai da cima a fondo sbalordita. Quando l'avevo osservato dal basso, non mi ero accorta del suo fisico. Era molto alto e robusto. Indossava una camicia bianca e sotto essa si poteva ben capire che, in fatto di muscoli era messo bene. Feci una smorfia schifata, notando che indossava dei semplici pantaloni scuri e delle scarpe da vecchio.
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FASHION OF HIS LOVE
Teen FictionIn una piccola cittadina nel Massachusetts,vive Zahra Mason, una ragazza creativa e ribelle, con una condizione familiare al quanto pessima. A scuola è temuta da tutti, a causa del suo caratteraccio e per questo motivo è diventata una ragazza solita...