Capitolo 2

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-Ah, o-ok gli tolgo- balbettò, togliendosi quei grandi occhiali dal viso.

Rimasi, per qualche secondo, senza fiato davanti a quel viso stupendo. Fino a un attimo prima lo vedevo appena passabile, ma ora che rivelava tutto il suo volto dovetti cambiare idea...era un bellissimo ragazzo.

Cercai di distogliere lo sguardo dai suoi occhi penetranti,-Bene, andiamo!-

Camminando nel corridoio deserto, mostrai ad Austin dove si trovavano le varie aule, fra cui; quella di scienze, di matematica, di musica, di arti visive ecc.

Non sentendolo mai fiatare, mi voltai e notai che aveva un'espressione disorientata e gli occhi chiusi in due piccole fessure. Si muoveva in maniera bizzarra e procedeva lentamente, come se avesse paura di qualcosa.

-Mi stai ascoltando?- Domandai divertita.

-Non vorrei essere scortese, ma senza gli occhiali non vedo molto bene-, camminava prudentemente verso di me.

-Quindi non hai ascoltato niente?- Sapevo benissimo che avrebbe fatto fatica senza i suoi occhiali, ma l'idea di metterlo in difficoltà mi era sembrata divertente.

-No, ho ascoltato! Il problema è, che non ho visto niente- si fermò di colpo e divenne rosso in viso,-Scusami-

-Ma tu non finisci mai di scusarti? Ti ho appena ordinato di girare, cieco come una talpa, per i corridoi della scuola e tu mi chiedi ancora scusa?- Mi avvicinai a lui e notai il suo nervosismo accrescere,-La parola "scusa", non la si pronuncia tanto per dire qualcosa. Deve venirti dal cuore, quando sei davvero tanto dispiaciuto per una cosa che hai fatto o sbagliato-

-Hai ragione, scu...- fece per ripetere quella maledetta parola, ma lo fermai dandogli un colpetto sul petto.

Cominciò a grattarsi il collo nervosamente, non sapendo più che dire e che fare. Era davvero un tipo strano e questa cosa non fece altro che incuriosirmi di più.

-Vieni, ti faccio vedere il resto della scuola- lo presi per mano e ricevetti un'occhiata perplessa.

-Potrei riavere i miei occhiali, perfavore?- Domandò, mentre lo trascinavo in giro per i corridoi come un bambino.

I miei piedi si fermarono subito e Austin mi venne addosso, facendomi perdere per un attimo l'equilibrio.

-Cosa mi dai in cambio?- Mi avvicanai molto al suo corpo, sistemandogli con le mani il colletto della camicia.

Come ormai mi aspettavo, le sue guance si colorarono di rosso e il suo corpo s'irrigidì. Divertita da quella reazione, iniziai a scendere con le mani sul suo petto robosto. Austin si allarmò all'istante e fece un passo indietro.

-V-vuoi s-soldi?- Dovetti trattenere una risata, non appena lo sentii balbettare.

-No, non voglio i soldi...- I muscoli del suo viso si tesero, mentre mi avvicinavo di nuovo a lui.

Austin, per quel poco che vedeva, notò che stavo avanzando e così iniziò a retrocedere lentamente.

-C-cosa v-vorresti allora?- La sua schiena toccò il muro e fu ormai in trappola.

Nei 19 anni della mia vita, non avevo mai visto un ragazzo con un corpo così virile, comportarsi così timidamente e innocentemente. Il ragazzo di fronte a me, era talmente imbarazzato che i suoi occhi, piuttosto che fissarmi, guardavano da qualsiasi parte.

Con uno spintone avrebbe potuto tranquillamente scaraventarmi a terra, ma invece di ribellarsi se ne stava indifeso contro il muro.

-Che ne dici...-, alzandomi sulle punte, tentai più che potevo di avvicinarmi al suo bel visetto,-...di darmi un bacio?-

FASHION OF HIS LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora