D'un tratto la piccola figura di Zahra si mise davanti alla porta della camera, sbarrandomi la strada. Aggrottai la fronte,-Io ti amo, Austin-, quasi vacillai, sentendo quelle parole uscirle dalla bocca.
-Ti amo da impazzire! Non faccio che pensare a te...-, mi corse incontro e mi si buttò fra le braccia in lacrime. Mi ci volle un attimo per riprendermi da quello stato di shock e la strinsi dolcemente, anche se avrei voluto tenerla stretta a me più forte che potevo,-Non sopportavo di vederti con lei. Mi dispiace davvero di tutto...ma...io sono impulsiva e testarda. Non riesco mai a rendermi conto di come tratto la gente che mi circonda. Voglio sempre tenere delle distanze dagli altri, per paura che mi possano far soffrire...-, le sue lacrime mi bagnarono la camicia e dopo un po' osò alzare il viso,-io ti voglio, Austin...ti voglio davvero tanto!-.
La vidi protendersi verso il mio viso e chiusi gli occhi, a contatto con la sua bocca. Quel bacio mi sconvolse letteralmente. Non avevo mai baciato Zahra con tale passione. Quasi perdemmo l'equilibrio, rischiando di cadere per terra. Quel piccolo legame mi face capire quanto quella ragazza mi stava lacerando nell'anima. Solo con un bacio mi aveva fatto comprendere delle cose, che neanche delle semplici parole avrebbero mai potuto fare.
Insinuai la lingua fra le sue labbra, facendola scontrare con la sua. Mi cinse il collo con le braccia e mi strinse ancora di più a lei. D'un tratto la sentii spingermi indietro, facendomi retrocedere di qualche passo, ma rimanendo sempre con le labbra attaccate alle mie. Non capii cosa stesse facendo fino a quando non caddi all'indietro su qualcosa di soffice.
Strabuzzai gli occhi quando intuii che era il suo letto. Senza aspettare che dicessi qualcosa, lei mi salì sopra a cavalcioni.
Si abbassò e mi sfiorò con un leggero bacio le labbra; le scostai delicatamente i capelli che mi stavano solleticando il viso e ricambiai il suo bacio. Senza neanche riflettere le domandai una cosa sulla quale avevo fantasticato da settimane,-Vuoi fare l'amore con me, Zahra?-.
Le nostre bocche si staccarono e ci guardammo dritti negli occhi. Il suo sguardo era intenso e nel contempo preoccupato, ero certo che quello che avevo detto l'aveva scombussolata. In fondo era decisamente troppo presto per spingersi così oltre, ma non mi ero mai sentito così pronto come in quel momento. Io sapevo bene che la desideravo e che l'amavo. Volevo condividere ogni gioia e ogni dolore con lei. Volevo far parte della sua vita. Preferivo cogliere quell'occasione al volo, invece di assillarmi per non averlo fatto.
-Ne sei sicuro, Austin?-, notai incertezza nel suo sguardo e mi venne voglia di baciarla ancora, per farle capire quanto fossi sicuro.
-Mai stato così sicuro in vita mia. Voglio condividere questo attimo con te...-, le sussurrai, dandole una lieve carezza sulla guancia.
-Lo voglio anche io-, appena udii quelle parole, la presi di peso e la feci stendere sotto di me. La osservai per qualche istante, contemplando la sua bellezza. I suoi occhi avevano ripreso vita e ora brillavano più che mai. Mi gettai alla ricerca di quelle sue morbide labbra e assaporai ogni centimetro di quella piccola bocca.
Rabbrividii quando sentii le mani di Zahra sbottonarmi la camicia,-So che è bella questa camicia, ma non starebbe meglio sul pavimento?-, risi, sentendo quell'affermazione maliziosa.
-Concordo!-, me la lasciai sfilare e Zahra con un lancio deciso la fece cadere a terra. Mi guardò dall'alto al basso con approvazione,-Niente male, Richardson!-.
Sorridendo divertito le baciai il collo, facendola sospirare. Il sangue mi stava andando alla testa e mi sentivo bruciare. Solo udirla provare piacere mi faceva ribollire il sangue nelle vene.
Voglioso di vedere la sua pelle esposta, le tolsi la maglietta, facendola rimanere solo in reggiseno,-Posso toglierti, ehm, anche questo?-, le domandai timidamente, indicandole quell'indumento che le copriva il suo abbondante seno.
-Che domande fai, Austin? Fallo e basta-, non me lo feci ripetere due volte e la liberai da quell'affare. Quasi mi venne un colpo di fronte al suo corpo seminudo, dovetti lottare con tutte le mie forze per non saltarle addosso come un animale affamato.
Cominciai a sentirmi le guance incandescenti, a causa del mio forte imbarazzo. Alcune abitudini proprio non mi abbandonavano neanche in momenti come quelli.
Notando la mia palese vergogna, Zahra mi prese le mani e le poggiò su quelle perfette rotondità. Le toccai con estrema delicatezza i seni, facendola gemere piano. Mi chinai in avanti e glieli riempii di baci, passando nei punti più sensibili la lingua.
Quando le tolsi anche la gonna, capii che ero un uomo morto. Come cavolo avevo fatto in tutti quegli anni a non interessarmi mai così tanto a un corpo dell'altro sesso?! Non avevo mai visto una cosa tanto bella in tutta la mia vita.
-Dio santo, Zahra, neanche immagini quanto ti desidero...-, le sussurrai all'orecchio, facendo scendere lentamente le mani lungo il suo addome, per andare ancora più in giù, verso le mutandine. Preso troppo dal momento, e dall'eccitazione che mi stava crescendo, gliele rimossi impacciatamente. Quando finalmente la liberai anche da quelle, osai spingermi al passo successivo. La vidi inarcarsi quando le mie dita andarono a contatto con la sua intimità, facendola gemere di piacere.
Dovetti avere molto autocontrollo e fu un'agonia guardarla dimenarsi sotto di me.
-Austin, ti prego...facciamo l'amore...-, quella sua supplica appena udibile, mi fece crollare completamente. Cercò di togliermi i pantaloni, ma scostandole le mani, lo feci io più velocemente. Non ce la facevo più, dovevo unirmi a lei. Ne avevo assolutamente bisogno.
Mi sfilai anche i boxer e la osservai ancora un attimo, prima di procedere. I suoi capelli erano tutti arruffati e le sue labbra erano arrossate a causa di tutti quei baci.
Il suo petto si alzava e si abbassava in un ritmo incontrollato, quasi come il mio in quell'istante.
-Muoviti, idiota!-, ridacchiò lei, cingendomi le gambe attorno ai fianchi, invitandomi a procedere.
Mi sistemai sopra di lei e mi sorressi con i gomiti, affinchè potessi guardarla dritto negli occhi. Tenendo sempre lo sguardo fisso con il suo, mi insinuai il più delicato possibile dentro di lei. Un grugnito mi uscì dalle labbra, quando sprofondai nel suo corpo. Non avevo mai provato una sensazione tanto forte prima di quel momento.
Percepii il corpo di Zahra tremare sotto il mio,-Ti f-fa m-male?-, le domandai balbettando come un cretino.
Lei cercò di sorridere, mostrando appena i suoi denti bianchi,-Non molto...-.
-Posso?-, domandai rosso in volto; sembravo un ragazzino di 15 anni che non sapeva neanche tenere a freno le sue emozioni.
Lei annuì decisa e così osai muovermi con cautela. Zahra si aggrappò alle mie spalle con forza, mentre dalle sue labbra continuavano a uscire sospiri.
Dovetti lottare contro me stesso per non lasciarmi trasportare troppo da quell'eccitazione. Non volevo farle del male, mettendoci troppa forza.
-Austin...vai pure più...veloce...-, disse gemendo ansiosa. Diedi delle spinte ancora più energiche e cominciai a muovermi con maggiore velocità, facendola inarcare sempre di più. La baciai con bramosità e mi persi in lei,-Ti amo, Zahra. Ti amo con tutto il mio cuore...-, le sussurrai all'orecchio, continuando quella dolce tortura.
-Ti amo anche io, Austin-, mi sfiorò il naso con le labbra e poi sorrise dolcemente.
Non avrei potuto desiderare niente di più che stare lì con lei e condividere quel momento assieme. Eravamo solo noi due e tutto il resto del mondo poteva andare al diavolo. Io ero al settimo cielo e avevo intenzione di starci per molto tempo. Costi quel che costi.
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FASHION OF HIS LOVE
Teen FictionIn una piccola cittadina nel Massachusetts,vive Zahra Mason, una ragazza creativa e ribelle, con una condizione familiare al quanto pessima. A scuola è temuta da tutti, a causa del suo caratteraccio e per questo motivo è diventata una ragazza solita...