Capitolo 9

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ZAHRA

-Mannaggia!-, imprecai toccando con le mani lo sportello rovinato della mia jeep,-Chi cavolo mi ha graffiato l'auto?! Brutti bastardi!-

Ero nei parcheggi della scuola, quando mi accorsi del danno fatto alla mia povera macchina. Qualcuno, usando qualcosa di appuntito, mi aveva graffiato uno degli sportelli posteriori della jeep. Mi stava salendo il nervoso, visto che quell'auto me l'ero pagata io, con i risparmi di una vita di lavoro, in più era già un catorcio e dovevano proprio rovinarmela di più?!

Il rumore di un'altra macchina mi distrasse per un attimo e notai una grande "mercedes ml" avvicinarsi a uno dei parcheggi vicini al mio. Sapevo bene a chi apparteneva e decisi così di aspettare che il guidatore scendesse dall'auto.

Non appena Austin aprì la porta quasi caddi a terra per lo stupore. Si era messo un paio di abiti che gli avevo consigliato il giorno precedente. Non mi sarei mai aspettata che trovasse il coraggio di metterli subito a scuola...e invece fu proprio così. I pantaloni color beige, fatti di un buon materiale, gli calzavano a pennello, mentre sopra indossava una sempice t-shirt bianca e una magnifica giacca militare. Mi ricordo che quando gliela avevo proposta era diventato ansioso, sostenendo che era ridicola e che su di lui non sarebbe mai stata bene. Invece era perfetto! Tutto quel look lo faceva sembrare proprio un'altra persona.

-Ehi, dove hai lasciato il timido nerd?- Gli domandai divertita, mentre mi si avvicinava. Mi lanciò un'occhiata imbarazzata e si caricò lo zaino in pelle nera sulle spalle.

-C-ciao Zahra! Ho pensato di provare a indossare qualche nuovo abito, quindi per un po' il "nerd" non ci sarà più.-

Gli diedi una leggera pacca sulla spalla,-Ottimo! Allora possiamo andare a lezione!-

Il suo sguardo si posò sulla mia auto e lo vidi aggrattare le sopracciglia,-Cos'è successo allo sportello?-

Mi girai a osservare nuovamente quello schifo di graffio,-Non lo so, penso che qualcuno me l'abbia rovinata appositamente-

-Che perfide persone!-, alzai un soppracciglio sentendo quell'esclamazione. "Perfide" era il massimo che poteva dire? Per lui proprio non esistono le parolacce,-Quando pensi di farla riparare?-

-Quando avrò abbastanza soldi. Quindi fra almeno qualche mese. Ora quelli che sto guadagnando devo usarli per comprare il materiale dei vestiti per il concorso...-, sospirai e cominciai a camminare verso l'edificio scolastico.

Austin mi seguì subito a ruota,-Se vuoi te li do io-

-Grazie per la proposta, ma me la cavo anche da sola-, replicai subito. L'ultima cosa che volevo, era fare elemosina. Sarei riuscita a cavarmela con le mie forze, come avevo sempre fatto in tutta la mia vita.

-Te li presto e poi quando vuoi me li ridai indietro-, continuò lui.

-No, grazie. Non voglio avere debiti con nessuno-

Lui tacque, non sapendo più cosa dire al riguardo. Eravamo quasi vicini all'entrata della scuola, quando vidi Austin, al mio fianco, irrigidirsi e arrossire. Mi guardai intorno, capendo a cosa era dovuta la sua reazione. Tantissime persone, soprattutto ragazze, ci stavano fissando, o meglio dire, lo stavano fissando incuriosite e stupefatte.

-Austin, stai tranquillo. Devono solo abituarsi al tuo nuovo cambiamento. Cerca di essere naturale e non camminare come un'idiota!-, gli consigliai, parlando a bassa voce.

-O-ok...-, quando finalemente varcammo il portone dell'entrata, la situazione peggiorò. Alcune ragazze cominciarono a salutarlo con la mano, altre cercavano di farsi notare, tirando fuori il petto e altre ancora gli sorridevano innocentemente.

FASHION OF HIS LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora