Speranze

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"Mari ora calmati..." disse la Kwami della fortuna.
"Okey. Prima cosa dove sono?" La ragazza aveva così tante domande e così poche risposte.
"In albergo" Tikki non sapeva cosa aspettarsi dalle domande della ragazza.
"Cosa mi è successo?" Ecco la domanda che nessuno voleva sentire. Un silenzio surreale e pesante si creò.
" Per colpa mia e della mia cecità sei stata akumatizzata. Ora ne risentite sia tu che Tikki" Quelle parole per Adrien furono dure come sassi, anzi no, come macigni. E le aveva dette proprio lui quelle parole.
"Quindi come faccio a purificare me stessa? È impossibile!! E poi che danni ho causato? In che mostro mi sono trasformata?" Le domande iniziavano a far diventare pesante la testa della corvina.
"Una cura non la conosciamo ma sono convinto che esista!" Questa volta a parlare era stato Plagg. Non sapeva perché ma sentiva con questa Ladybug un certo feeling.
"In più tu non hai causato nessun danno. E tu non saresti mai un mostro" Appena il ragazzo si rese conto delle parole appena dette divenne rosse ma continuò il discorso. " Abbiamo capito che ha risentire di questa Akuma sei solamente tu, infatti sei in pericolo; non puoi fare sforzi e per il momento devi stare a riposo per far scendere la febbre. Perciò ti ho portato qui. Per occuparmi di te, per farti capire che io ci tengo veramente a te, Marinette."
In quel momento la ragazza riuscì solo a mugugnare un "uh-uh" sia per le parole del ragazzo, sia per il fatto di essersi resa conto che erano in una stanza loro due,i loro Kwami e nessun altro. Però obbedì e si mise a riposare.

Dopo un po' di ore...
"Aaa-Adrien?"
"Si?"
"Puoi venire un'attimo?" Ma cosa stava facendo?!
"Certo!"
"Scusa se disturbo, ma potresti stare un po' qui almeno fino a quando non mi addormento?"
"No problem, principessa." Il ragazzo contro ogni richiesta entró nel letto con la ragazza e si accorse che stava gelando." Hai freddo?"
"Uuu-un po'." Il ciao di Marinette era dello stesso colore della sua tutina da Ladybug.
In quel momento Adrien si avvicinò e la abbracciò.
Silenzio
"Adrien, secondo te troveremo una soluzione? Intendo all'akuma." Da dove arrivava tutto quel coraggio di parlare ad Adrien anche in quelle condizioni?
"Certo. Devo trovare un modo. Non posso lasciarti così!" E poi in modo quasi sussurrato:" Io ho bisogno di te. Ma la ragazza captò lo stesso quelle parole diventando ancora più rossa di quello che era già.

Dopo un po' si addomentarono in quella posizione. Sembravano una cosa sola.

Intanto nella suite dei Bourgeois...

"Papà perché Adrien non mi calcola?? Sono bella ricca e simpatica!" ( si come no!!) disse la biondina tutta sicura di se.
"Ancora con questo Adrien?" Il sindaco non ne poteva più.
"Sai cosa faccio adesso? Vado a villa Agreste e ci parlo."
"Nooo!" L'uomo era nel panico, non poteva fare figuracce con uno degli uomini più importanti e influenti di Parigi." Senti piccola mia, se ti dico un segreto non andrai a villa Agreste, vero?"
"No, ovvio!" La biondina non vedeva l'ora di conoscere quel segreto. Lei amava i segreti, sopratutto se centrava con il suo amato modello.
" Adrien è nella Suite Eiffel con una ragazza!"
" Coooosaaaa?!

Ciaone! Visto che brava un capitolo dopo un giorno spero vi piaccia!!!

Un perfetto disastro || Miraculous LadybugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora