CAPITOLO 24

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Io:mi dici cosa sono per favore?
Chiedo a Noa mentre mi specchio.
Sto cercando di calmarmi da un'ora ma non ci riesco. Per tornare normale devo rilassarmi,ma non ci riesco,più mi guardo più sono agitata. I miei occhi sono completamente neri,le punte dei capelli sono nere,le mie unghie sono più lunghe e sempre nere,sul collo ho una specie di simbolo che non va via,come un tatuaggio.
Noa mi da un bicchiere con una tisana,lo prendo in mano e il bicchiere si frantuma.
Io:ma cosa...?
N:calmati! Non regoli la forza.
Io:rilassarmi? Rilassarmi!?
Appena alzo la voce le finestre tremano.
N:allora,non sei stata morsa da un vampiro,non sei stata graffiata da un licantropo...mh...aspetta! Sì! Perché non ci ho pensato! La precisione,l'agilità,la velocità, sei allergica all'alloro! Quando sei stata male! Era per la mia nuova pianta d'alloro!
Io:posso sapere cosa sono?
N:non ne sono sicuro, un semi-demone...
Io:cosa? Anche i demoni adesso? Perfetto. E cosa sarebbero i demoni?
N:non li ho studiati bene,sono dgli umani,che hanno nel DNA sangue di demone. Hai qualche parente demone?
Io:e io cosa ne so?
N:faccio qualche ricerca...voi aspettate.

Siamo seduti io e Edoardo sul divano. Lui mi accarezza i capelli,tornati normali.
Mi sono rilassata subitp quando mi ha abbracciato.
E:Non mi incazzo per il fatto che sei andata da Victoria da sola solamente perché sei gia abbastanza shokkata.
Io:a proposito,come hai fatto a saperlo?
E:Sono andato a casa di Noa per chiedergli un'informazione e c'era il tuo profumo,allora ho fatto due più due e lui è stato costretto a spiegarmi. Poi visto che non tornavi siamo venuti a cercarti. Io ho ucciso Victoria e ho pensato a Giulia,le ho spiegato tutto,ti aspetta a casa sua.
Io:tra poco vado. Non posso credere di essere un demone.
N:il tuo cognome è Darkstar?
Io:no...?
N:da oggi sì,guarda,ho fatto delle ricerche,il tuo bisnonno materno era un demone. Lo ho capito perché quando è venuto qui ha cambiato il cognome nel tuo,quindi da oggi,tu sei Clarissa Darkstar.
Io:troppe informazioni insieme. Perché mia madre non era un demone?
N:il potere da demone può manifestarsi anche dopo molte generazioni.
Io:perfetto,proprio a me doveva toccare. Cosa so fare?
N:non lo so.
Io:wow...perfetto.

Sto con il telefono vicino a edoardo.
Io:facciamoci una foto. Non ne abbiamo molte insieme.
E:ok.
Scatto la foto,siamo bellissimi.
Io:come mai tu ti vedi nelle foto?
E:te lo ho detto,non tutte le leggende sono vere,per esempio il fatto che non ci possiamo riflettere negli specchi non è vero.
Io:meglio.

Sono insieme a Giulia,siamo abbracciate da alcuni minuti.
Appena mi stacco lei mi fissa.
G:non ci credo,non è possibile...
Io:ti hanno detto tutto...ma adesso devo dirti cosa sono io.
G:non sei un vampiro?
Io:no...sono un...semi-demone...credo.
G:come fai a non rimanere sconvolta? Come fai ad essere così tranquilla?
Io:non sono tranquilla,ho paura di me stessa e di cosa posso fare. Ma devo rimanere tranquilla per forza o rischio di far male a qualcuno.
G:posso vedere?
Io:non so se ci riesco...forse dovrei chiamare Edoardo prima. Lo faccio salire.

Siamo tutti e tre nella stanza di Giulia.
E:prova...non so... a pensare a qualcosa di felice. Di molto felice.
Chiudo gli occhi,davanti a me si para la scena di me sull'altalena con mio padre che mi spinge e mia madre che legge,sorridendo quando ci guarda.
Ma insieme alla felicità arriva anche la tristezza. Apro gli occhi e vedo Giulia e Edoardo sbalorditi.
Io:c-cosa c'è? Sono così orrenda?
Mi volto verso lo specchio,so tutt'altro che orrenda.
I miei occhi sono neri,ma solo l'iride,non tutto l'occhio.
I miei capelli hanno le punte nere e sono liscissimi.
La mia pelle è ambrata.

E:s-sei...
G:bellissima!
Io:okok...ora penso a qualcosa di...brutto. Una cosa che mi fa arrabbiare.
Chiudo gli occhi e vedo mio padre che picchia mia madre.
Sento in lontananza Edoardo che urla.
E:No ferma!
Ormai è troppo tardi,il ricordo si fa più vivido ogni secondo.

Apro gli occhi,non capisco nulla.
La mia mente dice solo
UCCIDI!UCCIDI!UCCIDI!
mi avvento sulla prima cosa che vedo muoversi ma qualcuno mi butta a terra facendomi battere la testa,che ovviamente non si fa nulla.

Non sono ancora calma,mi guardo allo specchio,sono come quando ho provato a uccidere Victoria. Occhi completamente neri,punte dei capelli scure e mossi,labbra carnose e canini affilati. È anche riapparso il simbolo sul mio collo,la mia pelle è pallida...sembro morta.
E:non è successo nulla...
Io:ho quasi ucciso Giulia.
La mia voce è fredda.
E:Non eri tu.
Io:No! Non è vero! Quella non era un'altra,ero sempre io! Era una parte remota di me ma sono sempre io! Ho perso il controllo per mezzo secondo e ho quasi ammazzato Giulia ti rendi conto? Sono un mostro cazzo!

Le finestre tremano e il bicchiere di vetro poggiato sul tavolo si frantuma.
G:vado io a pulire. Voi aiutatela.
Edoardo mi si avvicina e mi sussurra qualcosa nell'orecchio.
E:non sei un mostro...
Annuisco,anche se so che non è così.

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