Allora, innanzitutto non aggiorno dal 4 maggio se non sbaglio. Il fatto è che sono davvero impegnatissima con la scuola e, si sa, il mese di maggio è quello più complicato. Se non finisco tutti i compiti e le interrogazioni non pubblicherò,credo. Detto questo, vi lascio comunque questo capitolo in questo attimo che ho libero. Ah, i libri nella biblioteca non se ne vanno e li leggerò appena posso😊❤⭐💬
Anna's pov
Inutile dire che il tragitto dall'aeroporto all'albergo è stato più breve del previsto. Il cielo era nuvoloso e io mi sono letteralmente persa nei miei pensieri. Ricordo di quando, a Naro, il cielo era coperto di nuvole e io e Piero passeggiavamo per le strette vie della città mano nella mano. Diceva che, dato che il cielo era così coperto, nessuno usciva di casa e la città era tutta nostra.
Adesso, invece, mi ritrovo sotto lo stesso cielo con una persona molto diversa da Piero. Anzi, non è proprio lo stesso cielo. Perché le cose che ti circondano cambiano a seconda delle persone che hai vicino.
Siamo arrivati nell'albergo dopo un buon quarto d'ora e alla reception ci hanno accolto calorosamente, con tanto di sorriso e la chiave della camera assegnataci già pronta sul banco. Evidentemente ci stavano aspettando.
Sorridiamo anche noi e andiamo in camera nostra a disfare le valigie. Non faccio nemmeno in tempo a sedermi sul letto che lui dice che ha una sorpresa per me.
Aspetto pochi secondi, quando lui estrae una busta dalla sua tasca interna della giacca.
Me la porge e la scarto accuratamente senza danneggiare il contenuto, che mi sembra essere un foglio.
«Ma è...un biglietto per il concerto dei ragazzi di domani?!?», rimango stupita.
Annuisce.
«E il tuo?»
«I ragazzi mi hanno detto che era rimasto solo quello, ma che sarei stato dietro le quinte se sarei voluto venire.»
«E vieni?»
«Certo!», dice con tono ovvio.
«Bene!»
Il regalo più bello che potesse farmi. Un loro biglietto! Vederli cantare, tutti e tre, come quattro anni fa.
Mi abbraccia e non posso fare altro che ricambiare nel migliore dei modi per questo stupendo regalo.
In quel momento, qualcuno bussa alla porta.«Avanti!»
Entra Gianluca.
Gianluca:«Piaciuto il regalo?»
«E me lo chiedi?»
Gianluca:«Immaginavo!»,e mi regala uno dei suoi famosi occhiolini.
Io, invece, sorrido a trentadue denti e lui guarda Gianluca in un modo che non saprei definire. Come se volesse chiedergli qualcosa, ma non lo fa.
Quando Gianluca esce dalla nostra stanza, ne approfitto per chiedergli che tipo di domanda voleva porre all'abruzzese per avere quello sguardo.
Scuote la testa e poi mi dice:«No, nulla...»
«Dai, credi che non ti conosco?»
«E va bene, volevo chiedergli il perché di quell'occhiolino,ecco!»
Rido, per la sua gelosia infinita per me.
«Perché ridi?»
«Perchè ti ingelosisci per un semplice occhiolino!»
«Ehi, è pur sempre un occhiolino!»
Sorrido, e sorride anche lui.
Poi mi coglie alla sprovvista con una domanda:«Ma scusa,posso sapere con chi di loro tre hai più confidenza? Ho notato che con tutti e tre hai un rapporto particolare, ma non saprei dire di più, perciò vorrei una spiegazione da te.»
Ecco, sono nel panico più totale. E ora? Dico la verità perchè magari mi ha fatto una domanda 'trabocchetto' avendo scoperto qualcosa oppure dico una bugia se l'ha chiesto per semplice confusione?